(AGI) - Roma, 3 dic. - Milanese di nascita Massimo Carminati,56 anni, e' legato indissolubilmente agli anni '70 del secoloscorso. Anni di attentati, stragi e depistaggi. Anni dominatidal terrorismo, con agguati spietati tra estremisti di destra edi sinistra. Nato a Milano, Carminati si trasferisce adolescente a Romacon la famiglia negli anni settanta. Nella capitale inizia afrequentare la sezione del MSI di Marconi e poi quella del Fuandi via Siena. Milita per qualche tempo anche in AvanguardiaNazionale partecipando alle manifestazioni e agli scontri dipiazza degli anni di piombo, anni in cui le pallottole hannosostituito le parole, i morti ai vivi. Ed e' proprio in queglianni che Carminati comincia ad accumulare un certo prestigiopersonale negli ambienti dell'estrema destra romana, graziealla sua fama di picchiatore. Stringe subito amicizia con i suoi compagni di liceo,l'istituto paritario Federico Tozzi del quartiere diMonteverde: Alessandro Alibrandi, figlio di un noto giudicedella Capitale, Franco Anselmi, ex missino e fondatore dei Nare Valerio Fioravanti, poi condannato in via definitiva per lastrage della stazione di Bologna. Un gruppo compatto, immerso nella militanza attiva,disposto a tutto. Carminati e i suoi compagni si incotravanospesso al 'Fungo', il bar all'Eur ritrovo di neofascisti maanche di malavitosi romani. Fu qui che Carminati inizio' il suodoppio percorso della militanza neofascista e della malavitaorganizzata. Il gruppo compie la prima delle tante rapine perautofinanziarsi il 27 novembre del 1979, ai danni della filialedella Chase Manhattan Bank di piazzale Marconi all'Eur. Itraveller cheques trafugati vengono affidati a FrancoGiuseppucci, boss della Banda della Magliana, che provvedera' areciclarli. I legami tra neofascisti e criminalita' della capitalediventano sempre piu' stretti. Non c'e' solo il denaro rubatoda ripulire. Ci sono le armi che servono per gli agguati controi nemici politici e gestite dalla malavitaAlcune, poi ritrovate in un garage nei sotterranei delministero della Sanita' a Roma, trasformato nella Santabarbaradella destra terroristica, saranno rinvenute sul trenoTaranto-Milano: solo dopo si scoprira' che si trattava di untentativo di depistaggio dalle indagini sulla strage diBologna. Depistaggio portato avanti da due altissimi esponentidei nostri Servizi segreti, da tempo deviati dai loro compiticostituzionali, e nel quale fu coinvolto lo stesso Carminati,poi assolto nel processo d'appello. Non sara' l'unica assoluzione per il mercenario dei Nar,Massimo Carminati e' sempre uscito indenne dai tanti processiche lo accusavano di reati pesantissimi. Nonostante moltipentiti lo abbiano indicato tra gli autori di attentati eagguati mortali, su di lui la magistratura non e' mai riuscitaa trovare prove in grado di inchiodarlo. Cosi' e' accaduto per l'episodio piu' oscuro di quellastagione: l'omicidio di Mino Pecorelli, direttore delsettimanale Op Osservatorio Propaganda, iscritto alla P2 elegato ai Servizi segreti. Assassinato con tre colpi di pistolaa Roma la sera del 20 marzo del 1979, il giornalista, famosoper i suoi ricatti che lanciava attraverso le pagine dellarivista, si e' portato nella tomba i tanti segreti checustodiva. L'assassinio di Pecorelli era un favore a Cosanostra. Il cemento che avrebbe sancito l'alleanza con i clan diPalermo. Solo nel 1998, dopo una grande operazione della polizia,grazie alle rivelazioni di numerosi pentiti dalle Magliana,Carminati fu condannato in secondo grado a 10 anni direclusione. Del "guercio" non si e' piu' sentito parlare. L'exmilitante dei Nar, affiliato alla banda della Magliana la piu'aggressiva e pericolosa della Capitale, emigra all'estero.Rientra nella Citta' Eterna qualche tempo dopo e inizia atessere le vecchie amicizie. Grazie anche alla conquista delComune di Roma da parte della destra di Gianni Alemanno alquale la destra omicida di un tempo presenta il conto. Chiedefavori e li ottiene. Con incarichi, prebende, assunzioni. Ilnuovo sindaco si circonda dei personaggi che aveva conosciuto edi cui si era sempre circondato. Gli ideali sono gli stessi mai tempi sono cambiati. Basta pistole, attentati, pistole eagguati. Ora girano tutti in doppio petto: e' il momento degliaffari. (AGI).