(AGI) - Milano, 22 nov.- Si e' conclusa con la richiesta dicondanne fino a 8 anni e 6 mesi di carcere la requisitoria delpm di Milano Maurizio Ascione sul processo relativo alla mortedi 8 operai della centrale termoelettrica Enel di Turbigo, inprovincia di Milano. Secondo l'accusa non ci sono dubbi: lemorti degli operai, tutti deceduti dopo il 2004 per mesoteliomapleurico, sono state causate dalla presenza di amianto nellostabilimento e dalla totale mancanza di misure di sicurezzafino agli anni Novanta. Gli imputati Francesco Corbellini,presidente Enel dal 1979 al 1987, Paolo Beduschi, capo dellacentrale tra il 1973 e il 1980, e i tre responsabili dellostabilimento, Aldo Velcich, Alberto Negroni e Paolo Chizzolini,sono tutti accusati di omicidio colposo plurimo e, secondo ilpm, sono "responsabili di condotta omissiva rilevante" per nonaver adottato le misure di sicurezza necessarie a proteggere lasalute dei lavoratori. Lo scarso livello di sicurezza, secondo il magistrato, eradovuto soprattutto a ragioni economiche. Il pm ha chiesto unacondanna a 7 anni per l'ex presidente Enel FrancescoCorbellini, 5 anni e 6 mesi per l'ex direttore generale AlbertoNegroni e 4 anni per l'ex responsabile dello stabilimento diTurbigo Paolo Beduschi. La pena piu' alta (8 anni e sei mesi)e' quella richiesta per Aldo Velcich, ex capo del dipartimentodella centrale di Turbigo. Pene piu' lievi sono state chiesteper altri due responsabili di dipartimenti, 3 anni per PaoloChizzolini e 2 anni per Valeriano Mozzon. L'accusa ha esclusole attenuanti generiche per "l'atteggiamento reticentemantenuto dagli imputati fin dall'inizio delle indagini". (AGI).