(AGI) - Roma, 23 ott. - E' definitiva la condanna a 30 anni direclusione per Danilo Restivo, ritenuto responsabiledell'omicidio di Elisa Claps, la sedicenne scomparsa a Potenzanel settembre 1993 e ritrovata cadavere 17 anni dopo nelsottotetto della chiesa della SS.Trinita' del capoluogo lucano. La prima sezione penale della Cassazione ha infattirigettato il ricorso dell'imputato contro la sentenza dicondanna che era stata emessa dalla Corte d'Assise d'Appello diSalerno. La Cassazione ha accolto in toto le richieste delsostituto pg, Paolo Canevelli, compresa quella di annullaresenza rinvio la sentenza d'appello limitatamente all'aggravantedella crudelta' contestata all'imputato. Secondo il pg,infatti, non e' stata raggiunta la prova che Restivo abbiainfierito sul corpo della vittima dopo la morte. L'esclusionedi questa aggravante non modifica pero' il trattamentosanzionatorio e la condanna, giunta al termine di un processocon rito abbreviato, resta confermata a 30 anni.
Danilo Restivo e' attualmente detenuto in Inghilterra, dove deve scontare una condanna a 40 anni di carcere per l'omicidio di un'altra donna, Heather Barnett, avvenuto successivamente al delitto Claps, quando l'imputato si era gia' trasferito nel Regno Unito. L'ipotesi di estradizione di Restivo appare remota, perche' difficilmente la Gran Bretagna sarebbe d'accordo con la consegna dell'uomo alle autorita' italiane.
Con la sentenza di oggi, la Prima Sezione Penale della Suprema Corte, presieduta da Umberto Giordano, ha anche condannato Restivo a pagare le spese processuali sostenute dalle parti civili: 10mila euro per i familiari di Elisa e tremila euro ciascuno per il Comune di Potenza e per l'associazione Telefono Donna. (AGI)