Le disposizioni che obbligano gli Ncc ad iniziare e terminare il servizio presso la propria rimessa, ovvero il Comune di rilascio della licenza, e a compilare sempre il foglio di servizio anche dopo prenotazioni online restano in vigore: lo ha stabilito il Consiglio di Stato che non ha sospeso l'efficacia della Circolare Interpretativa del decreto di riforma del settore Ncc e ha rinviato al Tar Lazio perché sia fissata un'udienza sull'argomento.
Con l'ordinanza depositata venerdì dalla terza sezione, il Consiglio di Stato, pronunciandosi sul ricorso presentato da Uber, non ha dunque riformato la decisione del Tar Lazio che aveva detto no alla sospensione cautelare della circolare del Viminale sulle linee attuative della riforma degli Ncc. Palazzo Spada, infatti, ha "ritenuto, ad un primo esame, che per i motivi proposti le esigenze della società ricorrente siano tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito" e, per questo, ha disposto la trasmissione degli atti al Tar per la "sollecita fissazione dell'udienza di merito".
"Siamo soddisfatti dell'ordinanza del Consiglio di Stato che, accettando la nostra richiesta, ha sollecitato un intervento sul merito da parte del Tar". Lo riferisce un portavoce di Uber, commentando la decisione. "Si tratta - aggiunge - di un ulteriore segnale che l'Italia ha bisogno di una riforma organica della mobilità. Continueremo a cercare un dialogo costruttivo con le istituzioni e gli operatori per costruire città più sostenibili per tutti".