Sono da poco passate le 9 del mattino, quando il responsabile del servizio politico dell'Agi, Vittorio Orefice, si appresta a entrare a Montecitorio. È il 16 marzo 1978 e lo attende una giornata faticosa perché quella mattina il presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, deve presentarsi alla Camera per chiedere la fiducia al suo quarto governo. Davanti all'ingresso di Montecitorio alcuni agenti di polizia in motocicletta parlano in modo concitato con la centrale. La curiosità induce il cronista ad avvicinarsi: dalla radio si sente gracchiare una voce che parla di un rapimento e di poliziotti uccisi.
L'onorevole Aldo Moro (Foto: LEEMAGE / AFP)
Orefice chiede dettagli e un agente gli riferisce che è stato sequestrato Aldo Moro. Il cronista dell'Agi si precipita nella sala stampa, ancora deserta a quell'ora, e si attacca al telefono chiamando una fonte al Viminale. Passano pochi minuti e ottiene la conferma che il presidente della Democrazia Cristiana è stato sequestrato e gli uomini della scorta sono stati uccisi. Alle 9:28 le telescriventi dell'Agi battono il primo, asciutto, lancio: "L'on. Aldo Moro è stato rapito. La notizia è stata confermata all'Agenzia Italia dal ministro degli Interni. Il fatto sarebbe avvenuto una ventina di minuti fa nei pressi dell'abitazione dell'on. Moro. Il capo della Polizia Parlato e il ministro degli Interni Cossiga si sono immediatamente recati sul posto".
La notizia piomba nelle redazioni dei quotidiani e della Rai. Secondo lancio dell'Agi alle 9:30: "Dalle prime notizie risulta che i membri della scorta sarebbero stati uccisi". Passano pochi minuti e la seconda rete della Rai interrompe le trasmissioni e lancia un'edizione straordinaria del tg nella quale, citando i pezzi dell'Agi, dà agli italiani la notizia che avrebbe cambiato la storia del nostro Paese.
Le voci delle ultime settimane trovano conferma
Già da qualche settimana nelle redazioni di giornali e agenzie di stampa circolavano voci preoccupate di gruppi estremistici in procinto di organizzare azioni eclatanti. Ma nessuno immaginava che i terroristi fossero in grado di portare un attacco di tale portata al cuore dello Stato. Attacco, peraltro, condotto con metodi militari tanto sofisticati. La notizia del rapimento di Moro e dell'uccisione degli uomini della scorta coglie perciò il Paese impreparato: quel giorno gli italiani diventano finalmente consapevoli della estrema gravità del fenomeno terroristico.
Dopo i primi momenti di sgomento, le redazioni di quotidiani e agenzie di stampa si mobilitano. Vengono subito mandati giornalisti in Via Fani (luogo del rapimento), sotto casa della famiglia Moro, al Viminale, in Questura, in Prefettura. Le redazioni politiche presidiano la Camera, il Senato e Palazzo Chigi: deputati e senatori affollano la sala stampa per avere notizie.
Il lavoro dei giornalisti delle agenzie di stampa è reso complicato dalle scarse dotazioni tecnologiche dell'epoca. Non ci sono certo i telefonini a disposizione dei cronisti inviati in strada e nelle sedi istituzionali. Tanto meno esistono ancora i computer. Bisogna ricorrere alle cabine telefoniche della Sip e agli apparecchi di bar e ristoranti per dettare i pezzi in redazione e trasmetterli ai giornali attraverso le telescriventi. Ma la difficoltà maggiore è data dalla confusione della macchina organizzativa dello Stato che mostra di essere impreparata per un evento di tale portata. I tradizionali canali informativi dei giornalisti nelle sedi istituzionali saltano: c'è una grande difficoltà nell'ottenere informazioni precise su quanto stia davvero accadendo.
Via Fani, Moro viene rapito dalle Br (Foto: Vittorio La Verde / AGF)
Circolano notizie di ogni genere, per lo più false
Le ricostruzioni della dinamica del sequestro si susseguono, arricchendosi ogni volta di particolari che correggono o addirittura smentiscono la versione immediatamente precedente. Senza contare che la psicosi del momento dà libero sfogo a quelle che oggi chiameremmo fake news, con il diffondersi per l'intera giornata di notizie di esplosioni, sparatorie e attentati in diversi punti della città, poi rivelatisi tutte false. A un certo punto, nella sala stampa della Camera, si sparge addirittura la voce, falsa anche questa, di un colpo di Stato in atto e di carri armati che circondano Montecitorio per proteggere i deputati.
Rileggendo le centinaia di take trasmessi dall'Agi, riaffiorano, minuto per minuto, gli eventi concitati e drammatici di quella giornata ma anche il clima pesante che si respirava quel giorno nel Paese: una pagina di cronaca che, quaranta anni dopo, diventa testimonianza e documento storico. Dopo meno di mezz'ora dal primo lancio, l'Agi dà conto dei primi dettagli sulla dinamica del sequestro. Mezz'ora dopo arriva la rivendicazione delle Brigate Rosse. Si diffonde la notizia, poi rivelatasi falsa, che Moro è ferito ed è ricoverato al policlinico Gemelli. Ben presto si viene a sapere che si tratta invece di uno degli uomini della scorta, Francesco Zizzi, che di lì a poco spirerà durante un disperato intervento chirurgico. Intanto si riunisce il Consiglio dei Ministri e Andreotti riceve a Palazzo Chigi le delegazioni di tutti i partiti.
Le conferenze dei capigruppo di Camera e Senato, per dare un messaggio di forza al Paese, decidono di accelerare i lavori della fiducia e di arrivare al voto finale entro la stessa giornata. I sindacati proclamano lo sciopero generale e convocano i lavoratori a Piazza San Giovanni per il pomeriggio, mentre le scuole chiudono e i ragazzi vengono mandati a casa. Tutti gli spettacoli sono sospesi.
Sul fronte economico, la lira perde terreno cedendo pesantemente nei confronti del dollaro e le contrattazioni alla Borsa valori di Milano sono praticamente bloccate. Circa due ore dopo il rapimento arrivano la dichiarazione ufficiale del presidente della Repubblica, Giovanni Leone, il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi e l'appello del ministro dell'Interno, Francesco Cossiga, che chiede ai cittadini e al mondo dell'informazione di collaborare con inquirenti e forze di polizia. Il procuratore capo della Repubblica di Roma, Giovanni Di Matteo, fa una dichiarazione pubblica e affida le indagini al giudice istruttore, Luciano Infelisi.
Volantini delle Br vengono ritrovati nello stabilimento di Genova dell'Ansaldo e i brigatisti rinchiusi nel carcere di Torino si lasciano andare a manifestazioni di giubilo dopo aver appreso la notizia del rapimento di Moro. Nel mondo politico si levano voci che chiedono un inasprimento delle pene per i terroristi e il segretario del Partito Repubblicano, Ugo La Malfa, arriva a chiedere il ripristino della pena di morte. Andreotti interviene alla Camera per chiedere la fiducia e, alla fine del discorso, si reca al Senato; quindi, insieme a Cossiga, sale al Quirinale per conferire con il presidente Leone.
I giornali del pomeriggio
Sulla Rai le edizioni dei tg si susseguono ininterrottamente, tutti i giornali lanciano edizioni straordinarie che escono in edicola insieme ai quotidiani del pomeriggio, allora molto diffusi. Oltre 50.000 persone si ritrovano a Piazza San Giovanni per manifestare contro il terrorismo, sotto gli striscioni unitari di Cgil, Cisl e Uil. Manifestazioni si svolgono in tutte le principali città d'Italia. Nel pomeriggio prime perquisizioni di abitazioni nel quartiere della Balduina, mentre la tv trasmette le foto di 11 brigatisti ricercati: fra questi ci sono Prospero Gallinari, Mario Moretti, Patrizio Peci. In serata arriva il messaggio del presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter, al capo dello Stato Leone. Alla fine di una giornata lunga e terribile, le istituzioni danno una prima forte risposta alla sfida lanciata dai terroristi: il Parlamento concede, in tempi record, la fiducia al governo Andreotti con una larghissima maggioranza, 545 sì e 30 no alla Camera, 267 sì e 5 no al Senato.
I lanci di agenzia di quel giorno
Ecco una selezione dei lanci trasmessi dall'Agi il 16 marzo 1978.
9:28 L'Agi batte la notizia che il presidente della Dc, Aldo Moro, è stato rapito
Moro rapito
(AGI) - L'on. Aldo Moro è stato rapito. La notizia è stata confermata all'Agenzia Italia dal Ministro degli Interni. Il fatto sarebbe avvenuto una ventina di minuti fa nei pressi dell'abitazione dell'on. Moro. Il Capo della polizia Parlato e il ministro degli Interni Cossiga si sono immediatamente recati sul posto.
9:30 Gli uomini della scorta sono stati tutti uccisi
Moro rapito (2)
(AGI) - Dalle prime notizie risulta che i membri della scorta sarebbero stati uccisi.
9:37 Le prime reazioni di sgomento alla Camera
Moro rapito (3)
(AGI) - Sgomento, raccapriccio, sdegno ha provocato nel Transatlantico di Montecitorio la notizia del rapimento di Aldo Moro e dell'uccisione dei cinque uomini della scorta. I deputati che già affollavano il Transatlantico in attesa dell'apertura della seduta convocata per le dichiarazioni programmatiche sono corsi nella sala stampa ove sono in funzione le telescriventi. Grande emozione, fortissima reazione da parte di tutti i deputati, di ogni colore politico. L'on. Corvisieri, accorsa davanti alle telescriventi, ha esclamato: "è davvero incredibile". Ugo Spagnoli, Comunista, ha esclamato: "è di una gravità inaudita: siamo alla guerra allo Stato". Gerardo Bianco, Vice-presidente del gruppo Democristiano, dopo aver rilevato di aver accertato la consistenza delle prime voci, ha detto che a suo parere "c'è una strategia: proprio il giorno della presentazione del nuovo governo al Parlamento". Quanto alla tecnica e alle modalità del rapimento Michele Zolla, anch'egli democristiano, ha detto: "Siamo di fronte a dei professionisti". Francesco De Martino, Socialista, ha detto: "Io sono letteralmente sconvolto. Penso che ormai si debbano mobilitare tutte le forze del Paese". A sua volta, il ministro della Sanità, Tina Anselmi, ha esclamato: "è la guerra civile". Tina Anselmi è rimasta anche sgomenta per la sorte degli uomini di scorta uccisi dai rapitori, uomini di scorta ben conosciuti nell'ambiente politico e parlamentare.
9:56 Primi dettagli sulla dinamica del rapimento
Moro rapito (5)
(AGI) - A quanto risulta gli uccisi sono 4: due carabinieri e due agenti di pubblica sicurezza.
Moro rapito (6)
(AGI) - Secondo i primi accertamenti, all'operazione avrebbe partecipato un commando di uomini in divisa azzurra pare dell'Aeronautica militare. Secondo le prime testimonianze gli uomini erano a bordo di 3 auto, di cui una "128" bianca e una "132". Un altro terrorista era a bordo di una potente motocicletta "Honda".
10:03 Circola la voce che Moro si trovi ferito al Gemelli
Moro rapito (7)
(AGI) - Tra le notizie che non è stato possibile ancora controllare vi è quella, ripetuta anche dalla radio e dalla televisione, secondo la quale l'on. Moro sarebbe stato ricoverato al Gemelli ferito. Intanto i servizi radio e televisivi sono stati interrotti per fornire informazioni sul grave fatto.
10:04 Linee telefoniche interrotte
Moro rapito (8)
(AGI) - Sul luogo dell'agguato tutte le linee telefoniche della zona risultano interrotte.
10:08 La testimonianza di un passante
Moro rapito (9): il testimone anonimo
(AGI) - In terra ci sono i corpi coperti da un lenzuolo bianco; il suolo è disseminato di centinaia di bossoli sui quali la polizia scientifica sta facendo i rilievi. Un uomo che ha assistito alla scena e che vuole restare anonimo racconta: "Ho inteso le raffiche di mitra, sono sceso; ho notato ferma allo "stop" una 128 bianca familiare; subito dopo una berlina 130 nera e dietro la macchina di scorta con gli agenti che poi sono stati colpiti: una strage. Una cosa che in tutta la mia vita non ho mai visto, una cosa raccapricciante che ha avuto un effetto gravissimo su tutti noi". L'autista di Moro, secondo la prima ricostruzione, è stato colpito alla fronte da una raffica di mitra. Un brigadiere dei CC è stato portato all'ospedale e ancora non si conoscono le sue condizioni. è comunque ferito gravemente. Un solo agente è riuscito a uscire dalla macchina dopo i colpi. I poveri agenti e carabinieri non hanno avuto nemmeno il tempo di sollevare la radio e dare l'allarme. Il punto dove la "128" era ferma allo stop è situato tra via Mario Fani e via Stresa. Poco dopo le 10.00 si è diffusa la notizia secondo la quale l'on. Moro ferito, sarebbe stato ricoverato al Gemelli. Al ministero degli Interni la notizia non è stata confermata. Un altissimo funzionario, interpellato dall'Agenzia Italia ha risposto: "Non ci risulta niente di preciso. Sappiamo solo che la notizia è stata trasmessa dalla radio e dalla televisione, ma non ne conosciamo la fonte".
10:13 L'uomo ricoverato al Gemelli è un agente della scorta
Moro rapito (10)
(AGI) - Sembra a questo punto possibile confermare, secondo le ultime notizie riferite anche dall'emittenti radiofoniche, che l'on. Moro sia stato rapito e che il ricoverato al Gemelli sia una delle guardie del corpo.
10:15 I nomi degli uomini della scorta uccisi
Moro rapito (11)
(AGI) - Ecco i nomi dei membri della scorta rimasti vittime dell'agguato: Raffaele Iozzino, nato a Casola, in provincia di Napoli, il 2 gennaio '53; Giulio Rivera, nato a Guglionesi in provincia di Campobasso il 1 agosto '54; l'appuntato Domenico Ricci nato 11 18 settembre 1934; il maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi nato a Torino il 10 giugno 1926. La quinta vittima raccolta in gravissime condizioni è stata trasferita all'ospedale. Intanto è confermato che l'on. Moro è stato rapito.
10:20 La rivendicazione delle Brigate Rosse
Moro rapito (13)
(AGI) - Alle 10.10 il rapimento dell'on. Moro è stato rivendicato dalle Brigate Rosse con una telefonata ad un organo di stampa.
10:28 Prima ricostruzione della dinamica del sequestro
Moro rapito (14)
(AGI) - Ecco la prima ricostruzione dei fatti. L'agguato, compiuto con fredda determinazione, è avvenuto qualche minuto dopo le nove quando l'auto con a bordo l'on. Moro, seguita dalla macchina di scorta, è stata bloccata all'incrocio tra via Mario Fani e via Stresa, davanti al bar Olivetti. L'auto che ha fatto da tampone è un'utilitaria giardinetta targata cd 19707. L'automobile sulla quale viaggiava l'on. Moro e nella quale si trovano ancora i corpi dei due agenti uccisi, Iozzino e Rivera, è una Fiat 130 targata Roma l 59812. I due agenti Iozzino e Rivera occupavano i due sedili anteriori, alla guida era lo Iozzino. Sono stati assassinati prima ancora che facessero in tempo ad imbracciare il mitra che avevano accanto. Un tentativo di resistenza è stato forse tentato dal maresciallo Leonardi, che seguiva in una Alfetta 1800 targata Roma s 93393. Tra i primi ad accorrere sul posto dell'agguato sono stati il capo della polizia Parlato e il comandante della legione carabinieri gen. Siracusano. Successivamente è giunto sul posto anche il capo di stato maggiore del comandante generale dell'Arma, gen. De Sena.
10:31 La borsa di lavoro di pelle nera del presidente Moro
Moro rapito (15)
(AGI) - Sull'asfalto di via Mario Fani vi è la borsa di lavoro dell'on. Moro. è una borsa in pelle nera che si trova a terra tra gli altri reperti che la polizia scientifica sta fotografando: accanto al cappello del maresciallo Leonardi e a decine di bossoli. Alle 10 è giunto per le constatazioni di legge il sostituto procuratore della repubblica Infelisi. Intanto sono state trovate nella zona due delle auto che sarebbero servite ai terroristi.
10:33 Le Br parlano di attacco al cuore dello Stato
Moro rapito (16)
(AGI) - Si apprende che le Brigate Rosse hanno rivendicato l'atto terroristico con messaggi inviati a organi di stampa di Torino e di Milano. Ad un quotidiano della sera ambrosiano è giunto alle
ore 10.15 il seguente messaggio: "Qui Brigate Rosse. Abbiamo portato attacco al cuore dello Stato. L'ostaggio è nelle nostre mani. Viva le Brigate rosse".
10:36 Proclamato lo sciopero generale
Moro rapito (17)
(AGI) - Moro si era recato come sua abitudine, appena uscito dalla sua abitazione, nella chiesetta all'incrocio tra via Cortina d'Ampezzo e via Trionfale. Ha compiuto il tragitto abituale attraversando un tratto di via Trionfale e di via Mario Fani. Qui gli attentatori lo attendevano davanti, appunto, al bar Olivetti. Non si conosce ancora il tipo del mitra usato dai terroristi: secondo un poliziotto sarebbero stati usati "proiettili lunghi". I due agenti di ps uccisi erano giovanissimi: Raffaele Iozzino aveva 24 anni mentre Giulio Rivera 25. Intanto si apprende che è stato proclamato da questo momento lo sciopero generale di tutti i lavoratori italiani tranne i servizi pubblici essenziali.
10:36 Il capo dello Stato Leone segue gli eventi nel suo studio al Quirinale
Reazione a rapimento Moro (2)
(AGI) - Il Presidente della Repubblica Leone è stato avvertito pochissimi minuti dopo il fatto. Il presidente Leone si è immediatamente recato nel suo studio, da dove segue gli sviluppi della vicenda, minuto per minuto, in collegamento con il ministro dell'interno Cossiga. Il presidente del Consiglio on. Andreotti ha appreso la notizia del rapimento di Moro durante il giuramento dei sottosegretari. La cerimonia si stava svolgendo, come sempre, nella Sala degli Affreschi, quanto i primi flash di agenzia sono giunti nell'ufficio stampa della presidenza. Subito i funzionari di turno hanno provveduto ad informare l'on. Evangelisti, che si trovava alla destra di Andreotti. Evangelisti ha immediatamente comunicato al Presidente del Consiglio la grave notizia. La cerimonia era ormai giunta al suo termine e anche l'ultimo dei 46 sottosegretari aveva letto il consueto giuramento. Il Presidente del Consiglio ha subito ricevuto a Palazzo Chigi ministri Cossiga, Ruffini e Bonifacio e il vicesegretario della Dc Galloni.
10:40 Riunione di emergenza del Consiglio dei Ministri
Dopo rapimento Moro
(AGI) - il Presidente del Consiglio ha convocato immediatamente il Consiglio dei Ministri. 10:42 'Saltanò i telefoni alla Camera Reazioni a rapimento Moro (3) (AGI) - I telefoni di Montecitorio sono praticamente "saltati": telefonare risulta quasi impossibile. L'emozione è fortissima. La sala stampa di Montecitorio è piena di deputati che vogliono informazioni. Non si sa neanche come si potranno svolgere poi le dichiarazioni in Aula. Probabilmente Ingrao annunzierà il drammatico evento e poi sospenderà la seduta. Ecco alcune dichiarazioni raccolte dall'Agenzia Italia: "Il primo senso che coglie ognuno di noi in un momento come questo - ha detto l'on. Zolla - è di sgomento. ma proprio in momenti come questo occorre fermezza e non farsi saltare i nervi". L'on. Piccoli ha detto: "Cosa volete che io dica in un momento tragico come questo. Non ci sono commenti". Piccoli è corso nella sede del gruppo Dc. L'on. Marcello Sgarlato, sottosegretario al turismo e spettacolo, ha detto: "Sono pronto a darmi in cambio dell'on. Moro". "è incredibile. è chiaro che questo è un attacco al vertice dello Stato per dare il segno della volontà di rovesciare le istituzioni. Ormai non si pone nessun limite", ha dichiarato Tina Anselmi, ministro della Sanità. L'on. Spagnoli, comunista, ha detto: "è un tentativo aperto di destabilizzazione del quadro democratico della situazione del nostro Paese". Pumilia, sottosegretario di Stato, ex vicepresidente del gruppo Dc ha dichiarato: "è incredibile. Hanno colpito un uomo che rappresenta una dei punti di riferimento essenziali della nostra vita democratica. Di fonte a questo tutto il paese deve sentirsi sdegnato, perché si sente profondamente colpito".
10:42 Parla il segretario della Dc Zaccagnini
Commenti e reazioni a rapimento Moro (4)
(AGI) - Benigno Zaccagnini, segretario politico della Dc, ha dichiarato: "Al di là dell'orrore e della preoccupazione per quanto riguarda l'on. Moro, il cui rapimento è chiaramente collegato a un piano che mira a sconvolgere la concordia nazionale, rivolgiamo un commosso reverente pensiero ai valorosi uomini di scorta che hanno dato la loro vita così come ai loro familiari la espressione della solidarietà di tutta la Dc, di tutto il paese".
10:43 Rinviata la seduta alla Camera
Dopo rapimento Moro (2)
(AGI) - La seduta della Camera, convocata per le dichiarazioni del presidente del Consiglio Andreotti, è stata rinviata ad ora da destinarsi ed è stata immediatamente convocata la conferenza dei capigruppo. Il presidente della Camera Ingrao sta ascoltando singolarmente i capigruppo parlamentari delle varie forze politiche. Successivamente sentirà tutti i capigruppo in una riunione.
10:47 Andreotti riceve a Palazzo Chigi le delegazioni di tutti i partiti
Dopo rapimento Moro (3)
(AGI) - Il Presidente del Consiglio ha ricevuto a Palazzo Chigi il presidente dei deputati democristiani Piccoli ed il ministro Pandolfi. Successivamente è giunto a Palazzo Chigi il segretario del Partito Comunista italiano, on. Berlinguer, accompagnato dal presidente dei deputati comunisti on. Natta e dal responsabile dell'ufficio esteri, on. Pajetta. Anche il segretario politico della Dc, on. Zaccagnini, il presidente dei senatori democristiani Bartolomei, i ministri De Mita e l'on. Bodrato sono giunti a Palazzo Chigi per incontrarsi con il presidente del Consiglio, on. Andreotti. Il colloquio si svolge insieme con i rappresentanti del Partito comunista. A Palazzo Chigi sono giunti per partecipare alla riunione del presidente del Consiglio on. Andreotti anche il segretario del Psi Craxi, il vice Presidente dei deputati socialisti Di Vagno ed il segretario del Psdi Romita.
10:57 La Malfa chiede legge marziale e coprifuoco
Commenti e reazioni a rapimento Moro (7)
(AGI) - Il Transatlantico è sempre affollato. Il presidente repubblicano La Malfa sta tentando di mettersi in contatto con i segretari dei vari partiti. "La mia proposta è la legge marziale, con il coprifuoco. Ci vogliono leggi eccezionali" ha dichiarato La Malfa. Si registrano anche vari incidenti, causati dall'emotività. A un deputato democristiano che gli rivolgeva accuse generiche, il repubblicano Mammì ha detto: "Ti prendo a schiaffi". Il presidente dei deputati Demonazionali Defino ha detto che in caso di dibattito proporrà di dare immediatamente la fiducia al governo perché la situazione è gravissima e il governo deve avere subito pieni poteri. Sgomento e stupore tra i senatori riunitisi a Palazzo Madama in attesa delle dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio, nell'apprendere la grave notizia del rapimento di Aldo Moro. Alcuni senatori della Dc sono stati visti piangere dinanzi ai televisori accesi e finora nessuno ha avuto ancora la forza di parlare con i giornalisti ed esprimere il proprio sdegno. Si sa che il presidente del Senato Fanfani è stato avvertito telefonicamente dall'accaduto e si è precipitato a Palazzo Madama. Al Senato sono accorsi subito anche tutti i presidenti dei gruppi parlamentari.
10:55 La ricostruzione del sequestro di un testimone oculare
Moro rapito (18)
(AGI) - Sempre secondo una prima ricostruzione, una prima lunga raffica di mitra è stata sparata non appena l'auto del Presidente Moro ha rallentato e frenato allo stop di via Mario Fani. I proiettili di questa prima raffica hanno colpito sia la 130 che la macchina di scorta. A questo punto le testimonianze sono frammentarie: sembra che, mentre due del commando continuavano a sparare, altri due abbiano aperto lo sportello della 130 e prelevato Moro trasferendolo in un'auto blu che ha subito imboccato ad alta velocità la salita di via Stresa seguita a pochi metri da una moto giapponese con a bordo una o due persone. Pare inoltre che una sola persone della scorta abbia potuto impegnare con le armi il commando. Si tratta del carabiniere Oreste Lionardi il cui corpo giace ancora coperto da un lenzuolo bianco in mezzo alla strada, accanto alle due auto. Un'ora dopo l'agguato, mentre elicotteri sorvolano incessantemente la zona e l'incrocio è presidiato da un cordone di agenti e carabinieri, il luogo si presenta così: allo stop tra via Fani e via Stresa una 128 familiare bianca targata 19707. Dietro, a mezzo metro di distanza, la 130 blu del presidente Moro targata Roma l 59812. La 130 è stata tamponata dall'Alfetta bianca di scorta targata s 93393. Sulle due macchine tre corpi degli uccisi (due sulla 130, l'autista e il carabiniere, e uno sull'Alfetta di scorta al posto di guida). Secondo voci da controllare, raccolte presso la sala operativa della legione carabinieri di Roma, sarebbe stata ritrovata a Forte Braschi una delle auto dei terroristi. Circola anche la voce, anche questa da controllare, che uno degli attentatori abbia urlato in lingua straniera una incitazione a fuggire immediatamente dopo l'atto del rapimento. Posti di blocco sono stati intanto istituiti in tutta la città. L'agente ferito ricoverato al Gemelli è stato raggiunto da un colpo al collo e da due ai polmoni.
10:57 Si decide di ridurre i lavori per la fiducia al governo Andreotti
Dopo rapimento Moro (4): riunione capigruppo Senato
(AGI) - I presidenti dei gruppi parlamentari del Senato si riuniranno alle ore 11 sotto la presidenza di Fanfani per decidere l'atteggiamento da seguire. Il presidente dei senatori socialisti, Alberto Cipellini, proporrà che i due rami del Parlamento discutano e concedano la fiducia al governo entro la giornata di oggi. Secondo Cipellini il dibattito alla camera e poi al Senato non dovrebbe andare oltre le 5 o 6 ore complessive.
Dopo rapimento Moro (5): riunione a Palazzo Chigi (Leggi speciali)
(AGI) - Al vertice di Palazzo Chigi è giunto anche La Malfa. Si trovava nel Transatlantico e i giornalisti lo hanno dovuto avvertire della riunione. A proposito dell'eventuale proposta socialista di far durare il dibattito sulla fiducia per la sola giornata di oggi, La Malfa ha detto: "Ma che si vuole discutere. Si deve concludere in dieci minuti". La Malfa ha ribadito la necessità di leggi eccezionali, dato lo stato di guerra in cui ormai si trova il paese: "Non rimane altro che rapiscano il Presidente della Repubblica o il Presidente del Consiglio".
Dopo rapimento Moro (6): voto di fiducia
(AGI) - Alla Camera la fiducia al nuovo governo verrebbe data oggi stesso, dopo un breve dibattito. Sembra questo l'orientamento dei capigruppo della maggioranza emerso nel corso degli incontri che Ingrao ha avuto, singolarmente, con i presidenti dei gruppi parlamentari. La conferenza dei capigruppo è stata convocata per le ore 11.
11:07 La lira perde terreno nei confronti del dollaro
Commenti e reazioni... (12): il dollaro sale di 4 lire, poi ridiscende
(AGI) - Il dollaro - non appena la notizia del rapimento dell'on. Moro è giunta sui mercati dei cambi ed alle banche - è balzato dalle 857 lire dell'apertura a 861 lire: ad acquistare la divisa Statunitense - ha detto un operatore - sono state "mani fragili, di gente che si è impressionata". Il rincaro del dollaro è stato reso possibile anche dallo sciopero dei dipendenti della Banca d'Italia. Poco dopo, però, la ragionevolezza ha prevalso e la moneta Usa è ridiscesa per assestarsi intorno a quota 857-858 lire.
11:08 Le Br telefonano a La Stampa
Moro rapito (19)
(AGI) - Un'inquilina dello stabile di via Mario Fani all'angolo con via Stresa è stata svegliata dal crepitare delle raffiche di mitra. "Saranno state le 9 quando mi sono svegliata per il rumore e per un attimo ho creduto che fosse scoppiata la guerra. Poi, destatami completamente, ho pensato ad un martello pneumatico. Ma subito dopo mi è sembrato impossibile che funzionasse così a strappi. Ho sentito almeno cinque raffiche uno-due secondi l'una dall'altra. Poi un silenzio più lungo ed un ultimo colpo secco. Non ho sentito alcun rumore di automobile in fuga, ma solo le prime sirene dopo qualche minuto". Intanto si apprende che nella telefonata all'organo di stampa torinese effettuata verso le ore 10.30 uno sconosciuto ha detto: "Qui Brigate Rosse. Abbiamo rapito noi il servo dello Stato Aldo Moro. Seguirà comunicato".
11:20 Comunicato ufficiale del governo
Moro rapito (22): commento ufficiale
(AGI) - Dopo il lungo colloquio tra l'on. Andreotti e il ministro dell'Interno Cossiga è stato diffuso questo comunicato: "Questa mattina alle ore 9,15 nella via Mario Fani di Roma è stato rapito l'on. Aldo Moro, presidente del consiglio nazionale della Dc. L'atto criminoso è stato compiuto da un gruppo di terroristi che hanno bloccato l'autovettura su cui viaggiava l'on. Moro aprendo il fuoco sui militari delle forze dell'ordine di scorta che viaggiavano nella sua autovettura di servizio che lo seguiva. Quattro militari sono rimasti uccisi e uno gravemente ferito ricoverato in ospedale".
11:24 Caos alla Borsa di Milano: contrattazioni praticamente bloccate
Commenti e reazioni a ... (17)
(AGI) - Le contrattazioni di borsa si sono arrestate stamane in seguito all'annuncio del rapimento dell'on. Aldo Moro: l'attività operativa è inesistente, e gli agenti di cambio stanno ascoltando le notizie che giungono via radio.
11:26 L'agente Zizzi sottoposto ad intervento chirurgico
Moro rapito (23)
(AGI) - Francesco Zizzi, l'unico agente superstite, è da oltre un'ora sotto i ferri nella sala operatoria del Policlinico Gemelli e versa tuttora "in gravissimo pericolo di vita". L'operazione è effettuata da un'equipe di chirurghi composta dal prof. Castiglioni, direttore della clinica chirurgica, dal prof. Intonti, cardiochirurgo dell'Università cattolica, e dal prof. Barone. "Il sottufficiale presenta ferite da arma da fuoco all'emitorace destro. È stato aperto in maniera rapidissima - ha spiegato ad un redattore dell'Agenzia Italia il prof. Tito Barone - in quanto era in stato agonico. Al momento della toracotomia il cuore era già fermo: dopo i primi atti operatori il cuore e' ripartito e sono state riparate le lesioni toraciche. Ora si sta operando sul fegato in quanto una pallottola ha forato il diaframma ed è passato in addome ledendo il fegato. Si sta cercando di riparare le lesioni a livello addominale. Il paziente e' tuttora gravissimo, non si possono fare previsioni; si può solo constatare che e' un vero miracolo se ne verrà fuori. Probabilmente un minuto di più nel trasportarlo gli sarebbe stato fatale. Ripeto, è in gravissimo pericolo di vita. Solo dal torace ha perduto almeno due litri di sangue".
11:27 Parla il presidente della Repubblica, Giovanni Leone
Commenti e reazioni a rapimento Moro (18)
(AGI) - Questa è la dichiarazione del Presidente della Repubblica, Leone: "Il rapimento di Aldo Moro ed il barbaro eccidio di quattro componenti della scorta rappresentano un episodio sconvolgente e una gravissima sfida allo Stato. Pur nell'angoscia e nel terribile sgomento, il Paese non deve perdere la calma specie in questo drammatico momento e lo Stato deve dare una fermissima risposta, utilizzando tutti i suoi mezzi e contando sulla solidarieta' di ogni cittadino. È dovere del governo, è nostro dovere, adottare ogni misura che sia considerata necessaria e possibile per affrontare questa situazione.
Personalmente esprimo il mio più vivo dolore per queste vittime del dovere e, con sentimento di profondo affetto, auspico che Aldo Moro, eminente statista e massimo esponente della Democrazia cristiana, sia al piu' presto restituito alla famiglia e alla vita politica italiana".
11:28 Ritrovata Fiat 128 bianca utilizzata dalle Br per il sequestro
Rapito Moro (24)
(AGI) - La Fiat 128 bianca, una delle macchine usate dagli autori dell'agguato all'on. Moro, e' stata ritrovata dalla polizia in via Licinio Calvo, nei pressi di piazzale degli Eroi, al quartiere trionfale.
I corpi senza vita dell'autista e della guardia del corpo di Moro
11:38 Appello di Cossiga agli italiani
Dopo rapimento Moro (10)
(AGI) - Il ministro Cossiga, lasciando Palazzo Chigi, ha detto ai giornalisti: "Le notizie sono quelle che voi avete e approfitto di questa occasione per rivolgere un appello, non soltanto ai cittadini che mi sentono perche' dimostrino il loro attaccamento alle istituzioni, con tutta la collaborazione possibile alle forze dell'ordine, ma rivolgo anche un appello alla stampa e alla televisione perche' cooperino con noi con una informazione precisa e equilibrata per darci la possibilita' di gestire nell'interesse dello Stato e della tutela delle vite umane, questa grave crisi che il paese attraversa".
11:40 Il magistrato inquirente, Luciano Infelisi, si occuperà delle indagini.
Moro rapito (25): Infelisi il magistrato inquirente
(AGI) - Il magistrato che si occupa delle indagini è il sostituto procuratore della Repubblica Luciano Infelisi. Sul luogo della sparatoria si è recato lo stesso procuratore capo Giovanni de Matteo. Intanto viva indignazione ha suscitato a Palazzo di Giustizia la notizia dell'agguato all'on. Moro. Alcuni magistrati hanno proposto di mettersi a disposizione ventiquattro ore su ventiquattro per le indagini.
11:44 Comunicato unitario di Cgil, Cisl e Uil
(AGI) - Si svolgerà questo pomeriggio alle 17.30 in piazza S. Giovanni la manifestazione indetta dalla federazione Cgil-Cisl-Uil. In un comunicato la segreteria unitaria afferma che "di fronte al più grave attentato contro lo stato democratico, realizzato attraverso il rapimento dell'on. Moro e con l'uccisione degli uomini della scorta, la segreteria della Federazione Cgil-Cisl-Uil esprime lo sdegno e la condanna dei lavoratori italiani e del movimento sindacale. Siamo di fronte al tentativo di bloccare il libero e democratico confronto politico in corso nel Paese, di creare un clima di tensione tale da non permettere iniziative politiche economiche e sociali che sono indispensabili per il superamento della grave situazione dell'Italia.
Davanti a questo fatto la risposta dei lavoratori deve essere la più forte e più chiara: la segreteria della Federazione rivolge un appello a tutti i lavoratori italiani, a tutte le forze democratiche, perché siano mobilitate tutte le energie disponibili per la solidarietà democratica, per la salvaguardia delle istituzioni ed il libero svolgimento della loro funzione. La Federazione chiama tutti i cittadini alla piu' attiva partecipazione ai necessari momenti di espressione di condanna dell'ultimo atto di violenza, come di tutti i precedenti, e di unità per la libertà e per la democrazia".
Pertanto la segreteria della Federazione ha deciso di invitare i lavoratori a lasciare il lavoro, ad uscire dalle fabbriche e dai luoghi di lavoro realizzando da subito uno sciopero generale fino alla mezzanotte di oggi, che coinvolga l'intera popolazione, realizzando manifestazioni pubbliche dove, insieme ai partiti, alle istituzioni democratiche e alle forze sociali si esprima la più forte volontà di difesa della democrazia e della Costituzione, salvaguardia del libero svolgimento della vita sociale e politica e dei diritti dei lavoratori e dei cittadini. La segreteria - conclude - invita a garantire il funzionamento dei servizi pubblici essenziali e dell'informazione.
11:55 Indette manifestazioni sindacali nelle principali città
Commenti e reazioni... (27): manifestazioni
(AGI) - La segreteria della federazione Cgil-Cisl-Uil ha indetto per oggi le seguenti manifestazioni: a Milano alle ore 14, a Brescia i lavoratori sono già in piazza, a Napoli alle ore 13, a Trieste alle ore 17, a Monfalcone alle ore 15 e a Torino alle ore 16 in piazza San Cario. (AGI)
11:57 Sospese le lezioni in tutte le scuole
Commenti e reazioni... (28): sospese lezioni nelle scuole
(AGI) - La segreteria generale dello Snals, riunitasi di urgenza, ha deciso di fare sospendere immediatamente tutte le attività scolastiche previste per la giornata odierna ed altresì ha deciso di invitare tutti i lavoratori della scuola di ogni ordine e grado ad illustrare domani ai propri alunni nell'ambito della stessa scuola il pericolo verso il quale va incontro il paese in seguito al dilagare della violenza qualora le autorità dovessero rivelarsi latitanti nel non porre con la necessaria energia e determinazione un valido argine.
11:59 I corpi degli uomini della scorta uccisi vengono portati via dai furgoni mortuari
Moro rapito (27)
(AGI) - Risulta che a bordo della 132 sulla quale è stato trasferito l'on. Moro, si trovavano un uomo e una donna. Intanto alle 11.30 il furgone mortuario ha iniziato la triste operazione del recupero delle salme degli uomini della scorta. La zona è transennata mentre la "scientifica" effettua minuziosi rilievi sulle macchine, sui bossoli e sugli elementi estranei trovati sul luogo dell'agguato; tra questi la borsa e il cappello che ad un successivo esame è risultato simile a quelli di un ufficiale pilota dell'aviazione civile. Il fregio in oro, una freccia e un arco a forma di ala è caratteristico. La 130 blu di Moro si presenta in queste condizioni: trapassati dai proiettili soltanto i vetri laterali anteriori: evidentemente il commando ha fatto bene attenzione, nel suo attacco da due lati all'auto, a non colpire Moro che sedeva sul sedile posteriore dietro l'autista. Questi ha perso molto sangue che si è raccolto sul pianale dell'auto formando una pozza, lo sportello sinistro posteriore è spalancato, non ci sono tracce di sangue dove sedeva il presidente della Dc. Nell'auto, sul pianale del lunotto posteriore due cappelli una sciarpa e un impermeabile. Due borse, un pacco di giornali e due cartelle piene di appunti in parte manoscritti e in parte dattiloscritti (che presumibilmente Moro stava consultando) sul sedile posteriore.
In via Licinio Calvo, alla Balduina, è stata trovata poco fa la 132 Fiat usata probabilmente dal commando nella prima fase dell'operazione terroristica. Le targhe dell'auto risultano falsificate. Appare, invece, "pulita" la posizione della Mini blu targata Roma T50154 (con i vetri fracassati dalle pallottole) all'angolo tra via Stresa e via Mario Fani, proprio accanto allo stop dove è avvenuto l'agguato. (AGI)
12:02 Parla il presidente di Confindustria, Guido Carli
Commenti e reazioni a rapimento Moro (32): Carli
(AGI) - Il presidente della Confindustria Guido Carli ha inviato al presidente del Senato, al presidente della Camera e al presidente del Consiglio dei ministri il seguente telegramma: "Di fronte all'attentato alla democrazia italiana la Confederazione Generale dell'Industria, interprete dell'atteggiamento della totalità degli industriali, conferma la propria determinazione di collaborare con lealtà per la difesa delle istituzioni".
12:09 Dichiarazione del procuratore capo della Repubblica, Giovanni Di Matteo
Moro rapito (28)
(AGI) - Il Procuratore Capo della Repubblica Vanni De Matteo è tornato nel suo ufficio a Palazzo di Giustizia dopo circa un'ora e mezza: "È stato uno spettacolo terribile - egli ha detto - mai visto prima Se non e' guerra questa che cos'è? Guerra da parte di chi attacca e guerra da parte di chi si deve difendere".
Il dr. De Matteo rispondendo a numerose domande dei giornalisti che lo hanno avvicinato al suo rientro a Piazzale Clodio ha detto che l'atto criminoso era stato preparato perfettamente. Sul posto dove sono stati uccisi gli uomini della scorta del presidente Moro sono stati rinvenuti circa cinquanta proiettili; un berretto nero e una borsa; poco distante è stata trovata anche una macchina con un ordigno esplosivo. si tratta di una Mini color verde; l'ordigno è stato immediatamente rimosso dagli artificieri. A seguito del rapimento del presidente della Democrazia cristiana è scattato il dispositivo che ha permesso di bloccare tutte le strade di accesso alla Capitale. Il Dr. De Matteo, insistendo sulla perfetta preparazione dell'atto, ha detto che questo si evince anche dal fatto che i telefoni della zona risultano bloccati. Il Procuratore della Repubblica e' in continuo contatto con il ministro Cossiga, con il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, con il Questore.
Alla domanda di un giornalista se poteva esserci pericolo per la vita di Aldo Moro, De Matteo ha risposto: "Siamo in una situazione di estremo pericolo".(AGI)
12:33 Confcommercio decide la chiusura di tutti gli esercizi commerciali
Commenti e reazioni (41)
(AGI) - Il comitato di presidenza della Confcommercio ha invitato le categorie commerciali e turistiche a sospendere ogni attività con immediatezza e per tutta la giornata. "Le forze sociali ed economiche - ha dichiarato il presidente Orlando - sono chiamate a dare risposte precise di fronte a fatti di gravita' estrema per la vita civile, che ormai si registrano quotidianamente. Occorre assumere responsabilità adeguate all'eccezionalità del momento".
12:41 L'associazione piloti Anpac sospende con effetto immediato lo sciopero di categoria
Commenti e reazioni... (43): sospeso sciopero piloti
(AGI) - L'Anpac, associazione nazionale piloti aviazione commerciale, comunica di aver sospeso con effetto immediato lo stato di agitazione della categoria quale contributo dei piloti commerciali tendente a favorire la massima mobilità interna di tutte le forze impegnate a superare il grave momento attraversato dal paese.
12:44 Parla il portavoce della Santa Sede, padre Romeo Panciroli
Commenti e reazioni a rapimento Moro (44): Vaticano
(AGI) - In Vaticano la notizia del rapimento dell'on. Aldo Moro è stata accolta con sgomento e sdegno. Il portavoce della Santa Sede, padre Romeo Panciroli, rispondendo a numerose domande poste dai giornalisti, ha così dichiarato: "Non ci sono parole per esprimere la commozione, lo sgomento e lo sdegno che la coscienza cristiana prova davanti a questi fatti di criminalità che turbano gravemente la libera convivenza civile. Nel compianto e nella pietà per le vittime, in questo momento sono da ricordare le parole di Paolo VI nel suo ultimo messaggio per la Giornata mondiale della pace: "La violenza non è fortezza, essa non esalta ma umilia l'uomo che vi fa ricorso", e quelle pronunciate dal Papa in altra occasione (15 maggio '77) con l'invito "a fare argine con più forte e cosciente sentimento comunitario all'ordine pubblico e privato e alla libertà autentica e minacciata del mondo civile". Sono attesi ora commenti del vicario di Roma, cardinale Ugo Poletti e dell''Osservatore romano' che pubblicherà un corsivo in prima pagina. (AGI)
12:32 Il vice brigadiere Zizzi muore sotto i ferri
Moro rapito (32): morto Francesco Zizzi
(AGI) - È morto Francesco Zizzi, il vicebrigadiere di Ps rimasto gravemente ferito nel corso del rapimento. Era stato immediatamente sottoposto ad un intervento chirurgico, ma il prof. Castiglione aveva già espresso il suo scetticismo sulle possibilità di salvarlo. Erano state riscontrate infatti numerose lesioni ai polmoni, al diaframma, al fegato e ai reni. Era giunto all'ospedale Gemelli con una forte emorragia. Inoltre, il cuore si era arrestato. I medici hanno innanzi tutto provato a rianimarlo e quindi hanno proceduto ad un immediato intervento chirurgico. "La chirurgia, però - ha spiegato Castiglione - non può ricreare quello che ormai è distrutto".
12:46 Volantini delle Br ritrovati nello stabilimento dell'Ansaldo di Genova
Moro rapito (34): volantini e telefonate Br a Genova
(AGI) - Volantini ciclostilati delle Brigate Rosse sono stati rinvenuti dinanzi alla portineria dello stabilimento Ansaldo di Genova-Campi, all'ingresso del liceo "Mazzini" di Genova - Sanpierdarena, e in piazzale San Benigno dove ha sede la Compagnia unica merci varie del porto. Si tratta di volantini uguali a quelli fatti circolare a Torino il 10 marzo scorso in occasione dei funerali del maresciallo di pubblica sicurezza Berardi, assassinato dalle Brigate Rosse. Stamane alle 10.45 è arrivata ad un quotidiano genovese una telefonata delle Br con cui veniva rivendicata la paternità del rapimento del presidente Moro. Il messaggio telefonico proseguiva precisando che con questo atto si e' voluto colpire il cuore dello Stato. La voce maschile ha preannunciato ulteriori notizie al giornale. (AGI)
12:50 Traffico in tilt nel centro di Roma
Moro rapito (35): sgomento a Roma
(AGI) - La zona del centro appare congestionata: decine di autobus sono allineati in fila per il rallentamento del traffico a causa dei capannelli che si sono formati sui marciapiedi e sulla sede stradale intorno ai possessori di radioline a transistor. Anche ai capolinea i filobus ritardano la partenza dato che gli stessi conducenti ascoltano la radio per apprendere il maggior numero di particolari sul tragico evento. La notizia si è ormai diffusa in tutti gli ambienti cittadini e la Confcommercio ha già annunciato la chiusura di negozi e di supermercati che si stanno, pertanto, affollando sempre di più.
Questa mattina cortei e manifestazioni studentesche già preannunciati nei giorni scorsi e regolarmente autorizzati si sono svolti senza dar luogo ad alcun incidente. La piu' consistente si è svolta presso il Cinema Centrale.
La notizia in un primo momento ha destato incredulità e stupore. Quando se n'è avuta conferma la reazioni sono state dure e angosciate.
12:51 La Malfa chiede il ripristino della pena di morte
Commenti e reazioni (46): su ripristino pena di morte
(AGI) - "Se necessario, per casi specifici, ripristinando la pena di morte": questa la risposta dell'on. Ugo La Malfa ad una domanda sulle misure eccezionali da adottare per lo "stato di guerra" in cui, a suo dire, si trova il Paese. Su questa eventualità, e su quella della proclamazione dello stato d'assedio, l'Agenzia Italia ha raccolto dichiarazioni tra i parlamentari. Per il dc Massimo De Carolis, "a guerriglia si risponde con misure adeguate: sui terroristi in azione, si deve sparare, se poi si prendono vivi, ci vogliono processi immediati. Circa lo stato d'assedio, non serve neppure questo: c'è invece da pensare a sostituire Cossiga agli Interni". Il dc Pontello ha detto di non essere d'accordo sulla pena di morte, invece "si" sulle altre misure di cui parla La Malfa: coprifuoco e legge marziale. Occorre poi rafforzare il governo nelle persone che devono provvedere all'ordine pubblico. Insomma cambiare dei ministri". Il liberale Bozzi: "Non voglio parlare di queste cose, lasci stare". Il dc Pennacchini: "Occorre trasformare queste intenzioni emotive in volontà politica perché per questo occorre modificare la Costituzione". (AGI)
12:55 Andreotti apre la seduta alla Camera per il dibattito sulla fiducia
Camera: discorso Andreotti
(AGI) - Il presidente della Camera Ingrao ha dichiarato aperta la seduta alle 12,40 pronunciando brevi parole di cordoglio per le vittime e di solidarietà per l'on. Moro.
"Desidero far giungere il nostro profondo amaro cordoglio ai familiari degli assassinati, delle nuove vittime per dare tutta la nostra piena, appassionata, affettuosa solidarietà al collega e al partito di cui fa parte. Più che le parole credo sia importante che ciascuno di noi faccia il proprio dovere".
Subito dopo queste brevi parole del presidente della Camera che l'assemblea ha ascoltato in piedi, Andreotti ha iniziato il suo discorso, alle 12,45.
13:01 Bloccate tutte le strade in uscita da Roma
Moro rapito (36)
(AGI) - Tutte le strade in uscita da Roma sono state bloccate. Agenti di Ps e Carabinieri controllano le auto mentre gli elicotteri seguono le operazioni dall'alto. Intanto si è appreso che il nome esatto del maresciallo dei carabinieri assassinato è Oreste Leonardi e non Lionardi come precedentemente comunicato.
13:05 Vertice in Questura con Infelisi, il capo della polizia Parlato e il questore De Francesco
Moro rapito (37): vertice in Questura
(AGI) - Il Sostituto procuratore della Repubblica Luciano Infelisi, che conduce le indagini, ha convocato un vertice in Questura al quale partecipano il questore Emanuele De Francesco e il capo della polizia Giuseppe Parlato oltre ad altri funzionari.
13:06 Il senatore socialista, Pietro Nenni, colto da malore
Colto da malore on. Nenni (2)
(AGI) - Il sen. Pietro Nenni si è ripreso dal leggero malessere che lo aveva colpito. L'anziano senatore ha deciso di rimanere a Palazzo Madama ugualmente per seguire le fasi del dibattito sulla fiducia al governo Andreotti e per essere meglio informato sugli sviluppi del rapimento di Moro. (AGI)
13:09 Sospesi gli spettacoli in tutta Italia
Reazioni e commenti (52): sospesi spettacoli in tutto il Paese
(AGI) - Sciopero generale dei lavoratori e sospensione di ogni spettacolo nel Paese. Il provvedimento riguarda cinema, teatro, musica e manifestazioni sportive ed è stato proclamato dalla Federazione dei lavoratori dello spettacolo per manifestare contro il rapimento dell'on. Aldo Moro e la barbara uccisione della sua scorta, "atti di violenza e terrorismo tesi a colpire la democrazia nel Paese". Esclusi dalla sospensione dal lavoro soltanto i lavoratori della Rai-Tv, esentati al fine di assicurare l'emissione dei programmi "esclusivamente giornalistici e di informazione" e per "vigilare attraverso il presidio delle sedi Rai contro qualsiasi provocazione".
La Federazione dei lavoratori dello spettacolo ha invitato inoltre i lavoratori romani a prender parte alla manifestazione sindacale unitaria che si svolgerà a piazza San Giovanni alle 17. I grandi teatri di Roma hanno già annunciato la sospensione degli spettacoli di questa sera: così il Teatro di Roma, il Teatro dell'Opera, il Quirino, il Valle, etc, così tutti i cinema, dal centro alla periferia. Rinviate ovviamente le prime in calendario per oggi mentre sono attualmente in corso assemblee interne dei lavoratori, si annunciano cortei, fioccano messaggi di solidarietà ed esecrazione, si diffondono lo sdegno e la consapevolezza della gravità dell'atto terroristico.
13:11 Dichiarazione del vicepresidente della Fiat, Umberto Agnelli
Commenti e reazioni... (53): sen. Agnelli
(AGI) - Il vice presidente della Fiat, sen. Umberto Agnelli, ha dichiarato: "Oggi più che mai è necessario evitare di fare il gioco dei terroristi. È in momenti di questa gravità che altre democrazie hanno dimostrato la loro solidarietà, la loro compattezza e la loro capacità di reagire con fermezza e decisione senza inutili atteggiamenti emotivi. Nell'esprimere profonda solidarietà alla famiglia dell'on. Moro, il mio pensiero sgomento e ammirato va in questo momento al sacrificio degli uomini delle forze dell'ordine che hanno perso la vita, ultimi in ordine di tempo di una troppo lunga spirale di violenza".(AGI)
13:21 Escono le prime edizioni dei quotidiani del pomeriggio
Moro rapito (39): sgomento a Roma
(AGI) - I quotidiani romani del pomeriggio sono usciti riportando a tutta pagina la notizia del rapimento dell'on. Moro e della strage degli uomini di scorta. "Paese Sera" è riuscito ad inserire la notizia nella normale edizione pomeridiana, che porta a caratteri di scatola il titolo "Moro rapito". Il quotidiano riporta una cronaca dei fatti, le prime reazioni del mondo politico e un breve editoriale. "Vita sera" è invece uscito in edizione straordinaria con la cronaca e le prime reazioni.
L'Editoriale di "Paese Sera" afferma che, con il rapimento di Moro, "viene dichiarata guerra aperta allo Stato" e rileva che la coincidenza con la presentazione del nuovo governo in Parlamento indica che "i criminali hanno agito per colpire la nostra Costituzione, l'accordo testè siglato fra i partiti". La richiesta dell'emergenza, prosegue "Paese Sera" non si fondava quindi su un "calcolo politico", ma "su una realtà dura e inesorabile". Neppure nei paesi sudamericani, prosegue l'Editoriale, sono successi fatti di questa natura. Accennando alla necessità che si stringa, accanto al governo, "un patto di salute pubblica fra i partiti", "Paese Sera" ricorda il ruolo svolto dall'on. Moro nella crisi di governo per sottolineare che, con il rapimento, gli attentatori "hanno voluto far pendere sul Paese una minaccia esplicita, nessuna alleanza con il Pci". Il quotidiano romano aggiunge che esistono responsabilità del ministero dell'Interno per l'inefficacia della scorta di Moro e avanza perplessità sull'attribuzione dell'attentato alle Brigate Rosse o organizzazioni analoghe, in quanto "l'impresa realizzata a Roma sembra troppo difficile per le loro risorse".
Anche le radio libere romane stanno seguendo con particolare attenzione la situazione. Molte hanno modificato i loro tradizionali programmi, fornendo notizie sul rapimento, sugli sviluppi delle indagini, sulle reazioni.
13:30 Smentita l'esplosione di un ordigno in Piazza Cavour
Nessuna esplosione a piazza Cavour
(AGI) - Non c'è stata nessuna esplosione in piazza Cavour. La voce secondo la quale sarebbe esploso nella mattinata un ordigno con gravi danni è risultata priva di fondamento. (AGI)
13:34 Il vicario del Papa, cardinale Ugo Poletti, prega in via Fani
Commenti e reazioni (59)
(AGI) - Il vicario del papa, cardinale Ugo Poletti, non appena appresa la sconvolgente notizia del delitto commesso a via Mario Fani con l'uccisione di quattro persone di scorta (la quinta è morta successivamente al policlinico Gemelli) e il rapimento dell'on. Aldo Moro, si è subito recato sul luogo del massacro per benedire le salme e recitare una preghiera. Alla famiglia Moro ha fatto pervenire la sua partecipazione e l'angoscia per mezzo del segretario personale del presidente della Dc. Ha pure espresso solidarietà e condoglianze ai comandanti dei carabinieri e della polizia, come pure agli alti magistrati presenti sul posto e per mezzo loro a tutte le forze dell'ordine pubblico e ai magistrati. Dopodiché ha rilasciato la seguente dichiarazione: "La comunità cristiana della diocesi di Roma partecipa al lutto delle famiglie degli agenti e carabinieri uccisi e all'angoscia della famiglia dell'on. Aldo Moro per il suo rapimento non solo con lo sdegno, lo sgomento, l'orrore suscitato in ogni animo onesto e civile, ma soprattutto con la partecipazione della fede che considera lutto di famiglia, perciò di tutti e di ciascuno, le conseguenze dell'orrendo delitto. Esso non trova nessuna adeguata possibilità di descrizione e di interpretazione tanto esce da ogni limite di umanità e da qualsiasi realtà sociale e civile. La diocesi si raccoglie perciò in preghiera e riflessione. La violenza criminale e pseudo politica ha raggiunto i vertici". Il porporato ha quindi indicato quelle che considera le radici del male che va colpito con la solidarietà di tutti, fra queste la degradazione della persona umana e dell'ordine pubblico in nome di una falsa liberta' e l'esaltazione di una pseudo cultura e di pseudo ideologie che tutto accettano, approvano e propagandano escluso però ogni riferimento e rispetto della dimensione etica e religiosa dell'uomo e della società". (AGI)
13:56 Rafforzate le misure di sicurezza all'aeroporto di Fiumicino
Moro rapito (42): misure di sicurezza a Fiumicino
(AGI) - "Abbiamo trasformato l'Aeroporto di Fiumicino in una fortezza". Così ha detto il capo dei servizi antiterrorismo del "Leonardo da Vinci" Francesco Mirabella a proposito delle misure di sicurezza approntate a seguito del rapimento avvenuto questa mattina a Roma dal presidente della Dc, on. Moro.
Gli organici delle speciali squadre antiterrorismo di stanza nei due scali romani di Fiumicino e Ciampino sono stati triplicati. Posti di blocco con agenti muniti di tute antiproiettili sono stati attuati in tutte le vie di accesso alle aerostazioni. Particolari controlli sono anche effettuati a tutte le scalette di imbarco e su tutti i malati e infermieri in partenza.
14:09 Dichiarazione di Infelisi: le Br hanno utilizzato una "tecnica eccezionale"
Moro rapito (44): dichiarazioni Infelisi
(AGI) - "Gli attentatori hanno usato una tecnica 'eccezionale'. Naturalmente lo dico in senso dispregiativo ma anche in senso obiettivo. Una tecnica che va addirittura oltre quelle usate dai Fedayn". Lo ha affermato il sostituto procuratore della Repubblica, dottor Infelisi, al Tg2.
"Sono andati al di là - ha aggiunto Infelisi - perché hanno usato divise dell'aeronautica civile sapendo che in via Mario Fani abitano piloti civili. Questo è importantissimo".
14:23 Andreotti inizia il discorso programmatico al Senato
Senato: discorso Andreotti
(AGI) - Conclusa la sua esposizione a Montecitorio, il presidente del Consiglio Andreotti si è recato a Palazzo Madama per ripetere il suo discorso programmatico. L'on. Andreotti ha fatto il suo ingresso nell'Aula gremitissima del Senato insieme al presidente Fanfani ed alcuni ministri. Tutti sono stati accolti nel massimo silenzio. Poco dopo le 14,10, ha preso la parola il presidente del Senato Fanfani, mentre tutti i presenti di alzavano in piedi.
13:32 Falsi allarmi su attentati, esplosioni e sparatorie
Moro rapito (45): tensione per falsi allarmi
(AGI) - Una serie di telefonate anonime e di falsi allarmi riguardanti attentati, esplosioni, ferimenti e sparatorie, ha mobilitato per tutta la mattinata le centrali operative della questura e dei carabinieri della legione Roma. Al momento non è possibile dare una valutazione esatta di questo fenomeno, che potrebbe essere determinato dalla generale psicosi che ha sconvolto l'opinione pubblica cittadina o rientrare, invece, nel preciso proposito di distogliere le forze dell'ordine impegnate in varie direzioni nelle indagini dopo il sanguinoso episodio di terrorismo che ha avuto per obiettivo il sequestro dell'on. Moro. I falsi allarmi sono stati oltre venti. Ma per alcuni di essi sono stati mobilitati decine di uomini per effettuare i necessari controlli prima di giungere alla conclusione che si trattava di notizie del tutto prive di fondamento. Alle 11 al "113" e al centralino di un quotidiano è stato segnalato un attentato a piazza Cavour. Secondo il misterioso interlocutore, un automobilista che affermava di riferire una notizia raccolta da un passante, una bomba sarebbe esplosa su un autobus del servizio pubblico provocando la morte di una donna e il ferimento di alcuni passeggeri. Le volanti, recatesi sul posto, non hanno trovato assolutamente nulla. Alle 12, nello spazio di pochi minuti, sono stati segnalati un attentato a piazza Venezia e la presenza di una bomba ad orologeria all'interno di una "mini" parcheggiata in via Mario Fani a poca distanza dal luogo dell'eccidio. Alle 11. Un anonimo avvertiva questura e giornali che nei pressi dell'Aeroporto di Fiumicino c'era stata una sparatoria. Sul posto si sono immediatamente recati decine di agenti dei servizi di sicurezza con armi automatiche e giubbotti antiproiettile per essere preparati ad ogni evenienza. Raggiunta la localita' segnalata, però, non è stato riscontrato niente di irregolare.
Altre telefonate anonime hanno avvertito di inesistenti attentati o bombe lasciate in scuole, istituti di credito ed enti pubblici.
14:42 I brigatisti detenuti esultano alla notizia del sequestro di Moro
Moro rapito (46): reazioni brigatisti in carcere
(AGI) - Continua, strettissima e invalicabile, la sorveglianza attorno alle mura del carcere "Nuove" di Torino dove si trovano nel VI braccio, isolato dagli altri, i quindici brigatisti fatti confluire a Torino per il processo alle "Brigate Rosse". Nessuna notizia è trapelata dal carcere, ma secondo indiscrezioni, i brigatisti avrebbero appreso i fatti della strage e del sequestro dalla radio. I detenuti si sarebbero lasciati andare a chiare manifestazioni di giubilo e sarebbe stato intonato l'inno dell'Internazionale. Non hanno trovato alcuna conferma le voci, diffusesi nella tarda mattinata, secondo le quali il presunto capo del gruppo terroristico, Curcio, avrebbe cercato di togliersi la vita.
14:57 Papa Paolo VI invia un telegramma alla signora Eleonora Moro
Dopo rapimento Moro (19): Paolo VI a consorte Moro e card. Poletti
(AGI) - Paolo VI, che questa mattina è stato informato attraverso i normali canali del rapimento dell'on. Aldo Moro e dell'uccisione degli agenti di scorta, ha inviato due telegrammi alla signora Eleonora Moro e al suo vicario cardinale Ugo Poletti. Nel telegramma alla moglie dell'on. Moro, il Papa dice: "Desideriamo esprimere la nostra viva partecipazione al suo sgomento per il gravissimo agguato che le ha strappato stamane il suo amato consorte, stroncando insieme le giovani vite di cinque innocenti tutori dell'ordine. In quest'ora di trepidazione noi eleviamo una speciale preghiera al Signore perché tocchi il cuore degli autori di questo tragico attentato e voglia così restituire incolume agli affetti familiari il caro congiunto". Nel telegramma al cardinale Poletti, Paolo VI dice: "Il nuovo gravissimo gesto criminoso che è stato compiuto stamane con un'alta personalità politica e che con disumana ferocia ha colpito persone generosamente impegnate nell'adempimento del proprio dovere insanguinando ancora una volta le strade di questa città un tempo maestra di civiltà, ora testimone impotente di rinata barbarie, ha colmato di amarezza il nostro animo già profondamente turbato da troppo lunga catena di efferate violenze. Riconfermiamo nostra ferma riprovazione per ogni manifestazione di intolleranza ed esprimiamo fervido auspicio che il deciso impegno di tutti i responsabili possa restituire alla diletta nazione italiana quella tranquillità nell'ordine senza la quale non può aversi convivenza civile".
15:06 Tutti i quotidiani escono con edizioni straordinarie
Moro rapito (47): sgomento a Roma
(AGI) - Anche il 'Messaggero', quotidiano del mattino, è uscito con una edizione straordinaria che dedica tutta la prima pagina al rapimento, un breve editoriale, intitolato 'Guerra allo Stato', rileva che quella delle Brigate Rosse "si è definita una volta per tutte come un'azione metodica e fredda, con precisi ritmi e cadenze 'militari', bene organizzata e certamente meglio sorretta da complicità e sostegni non solo politici e morali". Il rapimento, osserva il quotidiano, è avvenuto "nel momento storicamente cruciale che vede le forze del maggior partito operaio partecipare di diritto al governo della cosa pubblica in Italia" e l'editoriale vi legge dunque, ricordando l'autunno '69, "un disegno politico vasto e pericoloso". In particolare, si domanda il 'Messaggero', "prendendo lui in ostaggio, piuttosto che ostacolare il processo di Torino, non si vuole forse condannare e fermare la sua azione politica?".
15:40 Andreotti e Cossiga al Quirinale per conferire con il presidente Leone
Andreotti e Cossiga da Leone
(AGI) - Subito dopo le comunicazioni alla Camera e al Senato, il presidente del Consiglio si è recato al Quirinale insieme al ministro dell'Interno per conferire con il Capo dello Stato.
15:45 Infelisi dichiara che Moro sarebbe uscito incolume dall'agguato
Moro rapito (52): dichiarazioni Infelisi
(AGI) - L'on. Moro sarebbe uscito incolume nel corso del sanguinoso agguato. Questa convinzione è stata espressa dal sostituto procuratore della Repubblica dott. Luciano Infelisi nelle brevi e concitate dichiarazioni rese ai giornalisti al termine del vertice degli inquirenti svoltosi in questura. Evidentemente il magistrato si riferiva a situazioni obiettive accertate dalle indagini o messe a fuoco attraverso le testimonianze raccolte sul luogo dell'agguato. Il presidente del Consiglio nazionale della Dc, trascinato dalla Fiat 130 ministeriale fino alla 132 dei rapitori, sarebbe stato solo spinto con una certa violenza all'interno dell'autovettura o al piu' colpito con qualche pugno senza pero' conseguenze sulla sua incolumità fisica. Per quanto riguarda le indagini, il dott. Infelisi si è limitato a dire "Non siamo a zero con gli elementi fino ad ora raccolti ma ci aspetta un duro lavoro di indagini". Il magistrato, comunque, si è ripromesso di fare il punto sull'inchiesta con i giornalisti in un prossimo incontro nel corso della serata.
16:35 Almeno una dozzina i componenti del commando terrorista
Moro rapito (55)
(AGI) - I componenti del commando terrorista erano almeno una dozzina. Lo ha affermato in un incontro con i giornalisti il magistrato inquirente dottor Luciano Infelisi, il quale ha anche precisato che sono molte le armi usate nel corso della sparatoria, alcune a canna lunga fra cui un mitra e machine pistole e ad arma corta fra cui un revolver a rotazione del tipo Nagant, la stessa usata per gli attentati di Torino contro il direttore de 'La Stampa' Casalegno, contro l'avvocato Croce e contro il maresciallo Berardi dei Servizi di sicurezza. È stata usata - ha detto Infelisi - anche un'arma di fabbricazione russa che costituisce un elemento molto importante per le indagini in corso. Ma - ha aggiunto il magistrato - abbiamo in mano qualche bandolo della intricata matassa che potrebbe portare alla soluzione delle indagini. Fra i componenti del commando figurava anche una donna che si è posta al centro della strada con un mitra imbracciato in funzione di controllo della situazione pronta ad intervenire in caso di necessità. Infelisi ha anche precisato che le micidiali scariche di mitra sono state esplose da quattro terroristi che indossavano le divise dei dipendenti Alitalia e che erano appostati quasi all'altezza del bar Olivetti. Le auto usate dai terroristi erano certamente tre o più, oltre alla 128 familiare bianca con targa Corpo diplomatico usata per sbarrare la strada all'auto presidenziale di Moro, c'è un'altra 128 bianca, una Fiat 132 sulla quale è stato portato via il presidente del Consiglio nazionale della Dc, forse un'altra 128 di colore blu ed una moto di grossa cilindrata. Si è appreso intanto che Raffaele Iozzino, l'agente rimasto ucciso sull'asfalto nei pressi della macchina di scorta, ha fatto in tempo prima di cadere mortalmente ferito ad esplodere almeno tre colpi con la sua calibro 9 provocando probabilmente il ferimento di qualcuno dei terroristi. Questi nel salire sulla 132 sulla quale era stato spinto l'on. Moro ha imbrattato di sangue lo sportello posteriore dell'autovettura.
16:52 L'editoriale dell'Osservatore Romano
Commenti e reazioni... (86): 'Osservatore romano'
(AGI) - Largo spazio dedica 'L'Osservatore romano' al rapimento dell'on. Aldo Moro e all'uccisione degli uomini della sua scorta. In un articolo dal titolo 'Connivenza e resa', il direttore del giornale Vaticano, Valerio Volpini, scrive che "lo 'spirito dimissionario', 'l'animo della resa', l'orribile 'gioco del disprezzo', sono gli estremi di una degradazione civile che stanno connotando la società italiana". "Di fronte a quanto sta accadendo - prosegue l'articolista Vaticano - è inutile fingere che non sia vero, è colposo non dirlo con tutto il coraggio di cui bisogna essere capaci per quanto possano essere profonde la critica e l'autocritica. È necessario avere il coraggio di abbandonare la gara dei distinguo protratta per anni, è necessario che cadano mascherature e reticenze, che si scoprano le connivenze, non soltanto dirette, ma anche psicologiche e pseudoideologiche, quelle che creano un reale anche se talvolta inconsapevole appoggio. Se queste milizie di morte, pronte ad uccidere ed a farsi uccidere - afferma infatti Volpini - non avessero trovato uno spazio di vera e reale omertà sarebbero già state sconfitte". La guerriglia strisciante, infatti, non sarebbe possibile - afferma l'articolista - se non le fosse stato permesso di approfondire le sue velenose radici, se nelle università, nella scuola e altrove si fosse bonificata quella parte di terreno infestata ove hanno allignato i semi dell'odio e del disprezzo, ove sono stati spregiati in continuo e in aberrante contagio, i più elementari ma fondamentali valori della vita civile così come ogni nozione della vita e dell'uomo. Si sono lasciate corrodere alcune delle travi portanti della società: è doloroso, ma è doveroso affermarlo, talvolta è accaduto al riparo di insufficienti professioni di principio o di demagogiche dichiarazioni".
17:58 Oltre 50 mila persone alla manifestazione di Piazza San Giovanni
Dopo rapimento Moro (30): manifestazione a Piazza San Giovanni
(AGI) - Oltre 50 mila persone ma il numero continua ad aumentare si sono date appuntamento questo pomeriggio in Piazza San Giovanni Laterano per manifestare sdegno, condanna indignazione contro l'atto terroristico che ha colpito stamani uno degli uomini più rappresentativi del Paese. La piazza è gremita di bandiere e striscioni sui quali questa volta non c'è solo la dicitura del consiglio di fabbrica o del sindacato o dell'organizzazione ma spesso la sigla è accompagnata da parole di condanna contro il terrorismo e di difesa delle istituzioni democratiche e della Costituzione. Sul palco dove hanno preso posto gli oratori e le rappresentanze ufficiali dei partiti politici, di organizzazioni sindacali, di associazioni antifasciste il Segretario Generale della Cisl Macario ha preso la parola, attorno al palco i gonfaloni di diversi Comuni della Provincia: Anzio, Monteporzio, Nettuno, Arsoli, Valmontone, Rocca di Papa, Palestrina, Monterotondo, portati qui dalle rispettive delegazioni guidate dai vari sindaci. Dietro gli oratori una scritta fin troppo eloquente nella sua semplicità: "Unità, solidarietà, vigilanza democratica, salvaguardia delle istituzioni contro la violenza e il terrorismo". Alcuni applausi salutano l'annuncio fatto da uno speaker delle delegazioni presenti alla manifestazione. Caloroso il battito di mani per le segreterie nazionali dei sindacati, caloroso ancora quello per il rappresentante della Dc, del Pci, del Psi, del Pdup. Pochi battono invece le mani per i Socialdemocratici ed i Repubblicani, qualche brusio per i Liberali e perfino qualche fischio per i Radicali.
Posti di blocco durante il sequestro Moro
18:38 Perquisite diverse abitazioni nel quartiere della Balduina
Rapito Moro (59): perquisizioni alla Balduina
(AGI) - I carabinieri, a quanto risulta, stanno effettuando una serie di perquisizioni nella zona alta della Balduina. Le operazioni vengono effettuate da due pattuglie, composte ciascuna di 4 carabinieri. Una resta di guardia al portone d'ingresso e l'altra effettua le perquisizioni appartamento per appartamento. Le forze dell'ordine trovano la piena collaborazione degli inquilini.
18:49 Vertice in procura dei magistrati per fare il punto sulle indagini
Rapito Moro (60): riunione Sostituti Procuratore della Repubblica
(AGI) - Una riunione dei Sostituti procuratori della Repubblica di Roma si è tenuta questo pomeriggio nell'ufficio del Procuratore Capo De Matteo per predisporre le indagini nella inchiesta sul rapimento dell'on. Aldo Moro. Alla riunione partecipano 28 magistrati. Il Procuratore della Repubblica Giovanni De Matteo, prima che la riunione si concludesse, ha ricevuto i giornalisti rilasciando la seguente dichiarazione: "A poche ore da questo fatto terribile non è che possa dare notizie precise. L'unica cosa che posso dire è questa: come voi vedete la Procura di Roma con i suoi Sostituti è impegnata nel modo piu' assoluto nel lavoro, nel rispetto delle norme, nel rispetto del giuramento, nel rispetto della Costituzione. La Procura di Roma è impegnata; vicino a me ci sono tutti o quasi i Sostituti della Procura che hanno offerto spontaneamente la loro collaborazione nello svolgimento delle indagini. Come, dove e quando si faranno queste indagini è cosa che in questo momento non posso precisare, e non posso precisare perché ignoro quali saranno gli sviluppi della situazione. È certo però che noi, adesso, siamo riuniti per studiare insieme un piano di indagini, un piano operativo che potrà essere meglio sviluppato dopo che avremo avuto i necessari rapporti con coloro che dovranno eseguire le direttive di questo piano operativo. Naturalmente dovremo metterci in contatto con le forze dell'ordine, con i carabinieri con la Ps, con la Guardia di Finanza che debbono collaborare con la Procura della Repubblica di Roma impegnata, in prima linea, in una situazione così grave ed in un fatto che è il più grave di tutti i fatti di terrorismo commessi da un certo tempo a questa parte".
19:28 Testimonianza di un cronista dell'Agi presente sul luogo dell'agguato
Dopo l'agguato: la testimonianza di un giornalista
(AGI) - Il redattore dell'Agenzia Italia, Romano Tripodi, si è trovato sul luogo dell'agguato qualche momento dopo la sparatoria. Ecco il suo racconto: abito a duecento metri da via Stresa da un paio di giorni. È un luogo appartato, abitato da gente dell'alta borghesia romana e piuttosto silenzioso. Ho un appuntamento al centro e nonostante sia andato a letto tardi debbo alzarmi relativamente presto. Esco dal residence in cui vivo alle 9.15 circa: ho un solo pensiero, prendermi un caffè e so che il bar più vicino dista almeno quattrocento metri. Ma la mattinata anche se non radiosa ha quell'aria fresca che ti invoglia a camminare. Il tempo di fare un centinaio di metri, giungere davanti a una stazione di benzina della "Mobil" ed ho la prima sensazione del dramma che si è ormai già compiuto. La proprietaria della lavanderia "Fani", una donna piuttosto magra che conosco di vista, si regge allo stipite del negozio. Intorno a lei una ragazza e un paio di commessi della vicina pasticceria. Lo sguardo va immediatamente al crocevia tra via Fani e via Stresa: è un accorrere di gente ma soprattutto un'agghiacciante scena di morte. Spicca, posta di traverso a ridosso del marciapiede, una vettura presidenziale con le portiere aperte. Davanti, riversi e coperti di sangue, due agenti. Dietro, sul sedile posteriore, una cartella piena di documenti ed alcuni fogli sparsi sulla tappezzeria. Saprò tra pochi istanti che è la macchina dell'on. Moro. Davanti ad essa una 127 bianca con targa "Corpo Diplomatico". La gente, o almeno una parte, parla di rapina e soltanto qualche minuto dopo comincia a pronunciare il nome di Moro.
Sono circa le 9.25 quando le sirene delle prime Alfa della polizia sopraggiunte (ma posso anche sbagliarmi di cinque minuti) fendono l'aria. Poi il sopraggiungere delle ambulanze. Secondo i testimoni oculari, è trascorsa circa mezzora dall'ora dell'imboscata. A terra decine di bossoli ed alcuni berretti blu di foggia militare. La gente parla di uomini in divisa che hanno aperto il fuoco con il mitra contro l'auto di Moro e quella della scorta che lo tallonava. "Sembravano dell'Alitalia... avevano un po' una divisa come la mia", afferma il commesso di una ditta.
Colgo qualche impressione al volo delle persone che si sono trovate più direttamente vicine al luogo dell'imboscata ed emergono alcune circostanze. L'uomo che era al volante dell'auto dei terroristi con targa "Cd" e che ha sbarrato la strada alla 130 blu dell'on. Moro, compiuto il massacro, ha aperto con calma la portiera, si è abbottonato il soprabito marrone che indossava ed e' salito in una delle auto dei complici, esattamente una Alfetta in attesa in via Stresa. "Era calmissimo, come se quanto accaduto non lo riguardasse ed è stata proprio questa calma ad agghiacciarmi, a farmi capire che anche lui faceva parte del commando di terroristi". Chi parla è un uomo sulla cinquantina: è stato svegliato dal crepitio dei mitra (avranno sparato per una ventina di secondi dice, ndr) e si è precipitato prima al balcone e poi, il tempo di vestirsi, in strada.
L'uomo ha praticamente visto il capitolo successivo alla strage. Ma è una donna, la moglie di un ufficiale, che mi dà indicazioni più precise.
"Credo che lo spazzino abbia visto veramente tutto. Lo cerchi, a me non ha voluto dir niente...". Ma l'uomo sembra essersi volatilizzato. Più tardi saprò che il dottor Masone, il capo della Mobile romana, è riuscito a bloccarlo.
Ma tra i particolari apparentemente secondari la gente del quartiere sembra dar peso ad uno: il solito fioraio, che ogni mattina apriva verso le nove il suo banchetto all'angolo tra via Fani e via Stresa, non si è visto.
Quando le ambulanze arrivano sono trascorsi circa trenta minuti dall'attentato. La borsa dell'on. Moro è ancora a terra. È uno dei tanti reperti da non toccare insieme alle decine di bossoli che tappezzano il selciato.
Sul luogo sono anche i vigili del fuoco con il loro comandante ing. Pastorino. La zona viene isolata, si parla di una bomba abbandonata dai terroristi e che potrebbe essere stata innescata. L'allarme fa sì che la ressa si faccia meno pressante e dà modo agli inquirenti di fare spazio. Tra la folla, una signora anziana scarmigliata, mi sembra una donna qualunque. La guardo meglio e mi accorgo che è la moglie dell'on. Moro. Nonostante la tragedia, riesce a mantenere una calma al limite dell'umano ed è questo che mi tocca ancora di più. Vicino a lei il capo della polizia Parlato, il suo vice Li Donni e altri funzionari dell'antiterrorismo, oltre al questore di Roma De Francesco. Parlato, che conosco da anni, è annientato e la stretta di mano che ci scambiamo ha il sapore di un messaggio di condoglianze. "Ecco dove siamo finiti... e sono ancora i nostri uomini a pagare", mormora Parlato.
19:32 Settantasette i colpi sparati dai brigatisti
Rapito Moro (66): 77 pallottole sparate dai mitra dei terroristi
(AGI) - Nel cortile della questura sono state trasportate per un più attento controllo da parte della polizia scientifica le auto coinvolte nell'agguato di via Mario Fani: la Fiat 130 ministeriale di Moro, l'Alfetta 1800 usata dalla scorta in dotazione all'Ispettorato Viminale e la 132 usata dai terroristi per allontanarsi dalla zona. Questi hanno però usato anche due Fiat 128, una delle quali, abbandonata in via Forte Braschi, è stata successivamente recuperata dai carabinieri.
Lo spettacolo dello sfacelo provocato dalle pallottole dei mitra sull'auto di Moro e sulla macchina di scorta è impressionante. I bossoli ritrovati sono stati 77, tutti di calibro 9 lungo, e perciò sparati da mitragliatori. L'Alfa 1800 targata Roma S93393 presenta i due cristalli dei finestrini di destra completamente sbriciolati, stessa sorta ha subito quello anteriore sinistro, mentre è in parte frantumato quello posteriore. Scheggiato anche il lunotto posteriore e il parabrezza. Sulla fiancata grossi fori provocati dai proiettili calibro 9 lungo del mitra manovrato dai terroristi. Praticamente i tre agenti che vi si trovavano a bordo non hanno avuto scampo e soltanto la guardia Giulio Rivera che si trovava sul lato opposto a quello della sparatoria ha avuto il tempo di balzare a terra prima di essere colpito in piena fronte da un proiettile. Ciò nonostante la giovane guardia è riuscita a far partire tre colpi dalla sua pistola prima di cadere a terra ucciso (e questo contrariamente a quanto era stato detto in un primo momento secondo cui l'agente che aveva sparato era stato Raffaele Iozzino). Anche la Fiat 130 su cui sedeva Moro ha i cristalli completamente frantumati e a questo proposito meraviglia il fatto che l'autovettura non fosse fornita di cristalli anti-proiettili.
Ha del miracoloso il fatto che il presidente del Consiglio nazionale della Dc sia uscito incolume dall'inferno di fuoco che si è scatenato nel giro di pochi secondi addosso all'autovettura su cui viaggiava. Forse si è salvato da sicura morte per la sua abitudine a viaggiare abitualmente quasi coricato sui cuscini posteriori durante i suoi spostamenti in auto. Probabilmente l'on. Moro era chino di traverso sui cuscini a leggere i giornali del mattino che aveva con se' ed i proiettili che hanno attraversato l'interno dell'autovettura ad altezza dei sedili lo hanno mancato.
20:01 La tv trasmette le foto di 9 brigatisti ricercati
Rapito Moro (71): tv trasmette foto nove Br ricercati =
(AGI) - La televisione è stata invitata dalla magistratura a trasmettere in tutti i notiziari e nelle edizioni straordinarie dei Tg le foto di nove brigatisti rossi ricercati. Le foto saranno accompagnate da questo avvertimento: "Ecco le foto di alcuni appartenenti alle Br ricercati perché colpiti da ordini di cattura. Chiunque sia in grado di fornire notizie utili per la cattura dei ricercati può telefonare al numero di Roma 06/47.56.989. La polizia assicura che le informazioni saranno coperte dalla massima segretezza".
Le foto dei nove ricercati sono quelle di: Prospero Gallinari; Domenico Lombardo; Rocco Micaletto; Mario Moretti; Patrizio Peci, Brunhild Petramer; Susanna Ronconi; Innocente Salvoni e di un sedicente Paolo Sicca.
20:13 La signora Moro colta da malore
Rapito Moro (73): malore signora Moro
(AGI) - L'abitazione di via Forte Trionfale, in cui abita la famiglia del presidente della Dc, è strettamente sorvegliata da numerosi agenti in borghese che consentono di entrare nello stabile soltanto agli inquilini e alle personalità che si recano a far visita alla consorte di Moro. La signora Eleonora, verso le ore 18, è stata colta da malore e si è reso necessario l'intervento del medico di famiglia. Quest'ultimo, immediatamente accorso, ha riscontrato alla moglie dell'esponente democristiano un lieve collasso dal quale, comunque, si è rapidamente ripresa. Le sue condizioni sono buone.
20:44 Appello in tv di Andreotti agli italiani
Dopo rapimento Moro (43): appello di Andreotti
(AGI) - Il presidente del Consiglio, on. Andreotti, ha rivolto questa sera un appello agli italiani attraverso le radio e la televisione che si sono collegate in diretta con palazzo Chigi a reti unificate.
"Quello di cui siamo stati più orgogliosi nei decenni passati - ha detto Andreotti - è stato non tanto un miglioramento del tenore di vita delle famiglie e degli italiani ma di aver saputo, la classe politica tutta insieme, in ruoli diversi, costruire una vita normale, tranquilla, che fino a pochi anni fa non ha conosciuto la violenza politica. Da qualche tempo le cose sono cambiate e noi ci troviamo a dover affrontare con gli strumenti di uno Stato democratico - strumenti preziosi, non lasciatevi mai fuorviare dalle false concezioni che lo Stato democratico sia debole: alla distanza lo Stato democratico non e' mai debole - una ostilità che esplode in forme diverse, con spietatezza e che oggi ha compiuto un gesto criminale uccidendo cinque agenti dell'ordine e catturando l'on. Aldo Moro. Noi che facciamo politica, anche coloro che sono ai massimi livelli, non abbiamo certamente una diversa posizione rispetto al resto dei cittadini e se io prendo stasera la parola qui non è perché non abbia considerato nei giorni e nelle settimane e negli anni passati come estremamente grave quanto è accaduto ad un non piccolo numero di famiglie con sequestri di persone, quanto è accaduto con uccisioni di uomini appartenenti alle categorie più diverse ma oggi, certamente, anche per la coincidenza con il dibattito parlamentare, questo atto criminoso ha un significato tutto particolare noi dobbiamo sottolinearlo e dobbiamo dirvi una parola insieme di fermezza e di invito alla calma. La risposta che vi è stata in Parlamento non soltanto accelerando il dibattito politico che sta chiudendosi alla Camera e si chiude nella notte al Senato, ma nelle precise affermazioni di tutti i gruppi politici e la risposta che vi è stata nel Paese con manifestazioni imponenti di condanna di violenza da parte di uomini appartenenti a tutte le classi che avevano lasciato le fabbriche, le scuole, gli uffici, le case, costituisce una risposta di solidarietà ad un concetto di legalità repubblicana che non è retorico".
20:47 La Camera vota la fiducia al governo Andreotti
Fiducia al governo: 545 "Si'" 30 "No"
(AGI) - La Camera ha votato la fiducia al governo Andreotti. Questo il risultato della votazione per appello nominale: presenti 578; votanti 575; astenuti 3; maggioranza 288; favorevoli 545; contrari 30.
Hanno votato a favore Dc - Pci - Psi - Pri - Psdi - Indipendenti di sinistra e Democrazia nazionale.
Contro: Pli - Msi-Dn - Democrazia proletaria e Radicali.
Si sono astenuti gli Altoatesini.
22:20 Messaggio del presidente Usa, Jimmy Carter, a Leone
Messaggio di Carter a Leone
(AGI) - Il Presidente della Repubblica ha ricevuto dal Presidente degli Stati Uniti, Carter, il seguente messaggio: "Signor Presidente, sono costernato nell'apprendere che l'on. Aldo Moro è stato vittima di un rapimento da parte di terroristi. Sono certo che milioni di americani si uniscono a me in questo momento per pregare affinché l'on. Moro venga al più presto restituito sano e salvo alla sua famiglia. Noi tutti siamo profondamente colpiti da questo atto di violenza. La prego di voler trasmettere la mia solidarietà alla famiglia dell'on. Moro e l'espressione del mio cordoglio ai familiari dei coraggiosi uomini caduti nell'adempimento del proprio dovere in questo insensato attentato terroristico".
01:43 Anche il Senato vota la fiducia al governo Andreotti
Senato: fiducia a nuovo governo
(AGI) - Il Senato ha concesso la fiducia al quarto governo Andreotti con 267 sì, 5 no. Hanno votato a favore i dc, i comunisti, i socialisti, i socialdemocratici, i repubblicani, gli indipendenti di sinistra ed i Demonazionali. Hanno votato contro i liberali e i missini mente si sono astenuti gli altoatesini della Svp. L'odg era firmato dai gruppi della Dc, del Pci, del Psi, del Psdi e del Pri. Da tenere presente che i senatori che volevano esprimere il voto di astensione hanno dovuto abbandonare l'aula in quanto, per regolamento, a palazzo Madama, la dichiarazione di astensione equivale al voto contrario.
Dopo la fiducia al governo Andreotti, il Senato ha approvato il ddl che proroga al 30 aprile prossimo l'esercizio provvisorio del bilancio dello Stato.
Il Senato tornerà a riunirsi martedì prossimo.