Le molestie sessuali si possono denunciare sempre o c’è un limite di età? A 50 anni, se una donna viene importunata pesantemente, magari sul luogo di lavoro dal suo capo che le chiede favori sessuali, può ancora rivolgersi a un giudice o è troppo vecchia per ottenere giustizia?
La domanda sorge spontanea, dopo aver letto la la storia di Elisabetta Cortani, dirigente sportiva e presidentessa della Lazio femminile. È lei che nel novembre 2017 denunciò l’allora presidente della Federazione italiana gioco calcio Carlo Tavecchio per molestie. Cortani produsse video che mostravano le avances di Tavecchio e consentivano di ascoltare le parole dell’uomo: “Ti trovo bene, scopi molto?”. Oppure: “Fammi toccare, vieni qua…”. “Ti trovo in forma, che belle tette che hai”. Tavecchio ha sempre respinto ogni accusa e il caso è stato archiviato dalla procura*.
Il Pm di Roma che ha disposto l’archiviazione del caso ha sostanzialmente spiegato che Elisabetta sarebbe troppo vecchia per subire una condizione di soggezione psicologica. Una notizia che è finita sulle pagine del Guardian e del New York Times: In Italia le molestie sessuali sono un problema di una giovane donna”, ha titolato io quotidiano americano.
Secondo quanto riporta il Guardian, che ha letto le motivazioni dei giudici, Cortani che all’epoca dei fatti aveva 50 anni, aveva per i pm un rapporto con Tavecchio tale da non poter essere in uno stato di paura o sottomissione.
Oggi Cortani ha rilasciato una intervista alla Stampa.
Cosa ha detto Elisabetta Cortani alla Stampa
“Il giudice non nega che i fatti ci siamo stati, come si legge negli atti, perché io ho portato le prove audio e video come mi aveva consigliato un esponente delle forze dell’ordine a cui avevo chiesto consiglio per quello che mi stava capitando. Ma fa un ragionamento che non va solo contro di me: va contro tutte le donne e la loro battaglia per essere rispettate”.“Qui da noi ti considerano una rompiscatole. Come se io dovessi giustificarmi per avere denunciato, mentre a lui spettano pacche sulla spalla consolatorie e complici"“Mi criticano per non essere stata dura con lui, per non avere risposto 'abbastanza' quando mi chiedevo se scopavo tanto. Ma io ero interdetta e scioccata, oltreché impaurita, come se vedessi un brutto film”.“Quello che mi sta accadendo è un segnale terribile per tutte noi. Troppo vecchia per avere paura paura e soggezione di un signore che mi parla in quel modo e mi mette le mani addosso? (Io ero in ufficio alla Figc per parlare di sport, delle prospettive del calcio femminile, non a un appuntamento galanet. Io in quella stanza avevo paura ed ero in una condizione di subordinazione. Paura e debolezza hanno età?"
Tavecchio, ricorda Il Fatto Quotidiano, ha sempre negato ogni accusa, come ha confermato anche la sua legale Vittoria Pisa. "Il suo mandato da numero uno del calcio italiano si è concluso con le dimissioni dopo la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali in corso in Russia. Era cominciato invece nell’agosto 2014 e in realtà ancora prima con le frasi razziste, da “‘Optì Poba‘ è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio”.
Ma le sue gaffe, tra stranieri e omosessuali, sono continuate e hanno riguardato anche le donne. È dell’anno scorso la sua proposta di fare spettacoli di lap dance negli stadi di calcio, senza dimenticare la frase sul rapporto tra donna e pallone: “Prima si pensava che fosse handicappata rispetto al maschio per resistenza ed altri fattori, adesso invece abbiamo riscontrato che sono molto simili”.
*Articolo archiviato l'ultima volta il 25 ottobre 2019.