Josefa, la profuga salvata il 17 luglio dalla nave dell'Ong Open Arms tra i rottami di un gommone, non aveva lo smalto alle unghie e i dubbi messi in circolazione sulla base di una foto scattata giorni dopo sono frutto di "complottismi". E' Annalista Camilli, giornalista di Internazionale, imbarcata sulla nave e testimone dei soccorsi a smontare la bufala che aveva preso a circolare in rete.
"Josefa ha le unghie laccate perché nei quattro giorni di navigazione per raggiungere la Spagna le volontarie di Open Arms le hanno messo lo smalto per distrarla e farla parlare. Non aveva smalto quando è stata soccorsa. Serve dirlo?" scrive Camilli su Twitter.
Migranti, è questa la storia di #Josefa . Ce la racconta @annalisacamilli, giornalista di Internazionale, che era a bordo della nave Open Arms. Questa è la verità. Raccontata da una testimone oculare. Qui l'intero racconto → https://t.co/QJXfQE9TB1 pic.twitter.com/lgmgnAaPu8
— Rainews (@RaiNews) 23 luglio 2018
È costretta a precisare perché il giorno prima sul social network il post di una utente che metteva in dubbio che Josefa fosse rimasta in acqua per tutte quelle ore era stato commentato e apprezzato da centinaia di persone.
"Josefa scappa dalla guerra, ma si è pitturata le unghie. Inoltre le mani non hanno l'aspetto spugnoso, tipico di quelle mani che restano in acqua per ore. Scusate, ma io non ci credo al 100%" postava la donna, mettendo in dubbio la veridicità delle foto del salvataggio.