Dal primo gennaio al 31 marzo del 2018 già 76 giornalisti italiani hanno subito minacce. E’ la stima di “Ossigeno per l’informazione”, l’osservatorio il cui acronimo sta per “OSservatorio Su Informazioni Giornalistiche E Notizie Oscurate” che si pone “l’obiettivo di accrescere la consapevolezza pubblica di questo grave fenomeno che limita la libertà di informazione e la circolazione delle notizie”. Secondo il “Contatore” dell’organizzazione nei primi tre mesi dell’anno si è registrato un incremento di 95 unità e il totale di giornalisti minacciati dal 2006 ha raggiunto quota 3.603.
Ma secondo le stime di Ossigeno esposte nel Rapporto 2011, dietro ogni intimidazione documentata dall’Osservatorio almeno altre dieci restano ignote perché le vittime non hanno la forza di renderle pubbliche. Tra gli ultimi casi di minacce gravi c’è quello di Paolo Borrometi, giornalista dell’agenzia Agi e direttore del sito La Spia che nelle ultime settimane è stato al centro delle cronache giudiziarie per alcune intercettazioni ambientali tra boss siciliani che parlavano di ammazzarlo.
Come è andata nel 2017
Nel 2017 il monitoraggio delle violazioni della libertà di stampa e di espressione ha assorbito gran parte delle energie dell’Osservatorio. Sono stati 423 i giornalisti, i blogger, i fotoreporter e i video operatori contro i quali nel 2017, in Italia. Ossigeno per l’Informazione ha accertato gravi violazioni della libertà d’informazione attuate con intimidazioni, minacce, ritorsioni. Sono stati 11 più del 2016, e per il 25% donne.
Come vengono minacciati
La tipologia di attacco prevalente è stata l’avvertimento (37%) seguita dalle querele infondate e altre azioni legali pretestuose (32%). Altre tipologie prevalenti sono state:
- Le aggressioni fisiche (20%)
- Le azioni per ostacolare la libertà di informazione con modalità non perseguibili per legge (7%)
- I danneggiamenti di beni personali o aziendali (4%)
Il Lazio, la regione più colpita
Il Lazio è stata la regione italiana in cui sono state accertate più intimidazioni e ritorsioni, con un incremento di 8 punti percentuali rispetto al 2016. A Roma e dintorni sono stati 141 giornalisti e blogger colpiti, il 33% dei 423 riscontrati nell’intero territorio nazionale. È il primo anno, dal 2013, che la percentuale degli avvertimenti supera quella delle azioni legali pretestuose.