La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha sequestrato beni e conti correnti riconducibili ad alcuni imprenditori di San Giuseppe Jato (Palermo) accusati di aver finanziato la mafia trapanese. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Trapani su proposta del direttore della Dia, riguarda Ciro Gino Ficarotta, 67 anni, il figlio Leonardo, 38 anni, e il nipote Paolo Vivirito, 39 anni. Nei confronti di Ciro Gino Ficarotta (già coinvolto negli anni '90 in vicende giudiziarie per via dei suoi rapporti con i noti boss mafiosi Giovanni Brusca e Baldassare Di Maggio), del figlio e del nipote è stata proposta, inoltre, la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno, perché tutti indiziati di appartenere a Cosa nostra.