Per il ministro dell'Interno, Marco Minniti, "è un giorno storico". L'Unhcr, l'agenzia Onu per i rifugiati, ha completato l'evacuazione dalla Libia all'Italia di 162 richiedenti asilo "altamente vulnerabili", come minori non accompagnati e donne tenute prigioniere per lungo tempo. "Per la prima volta è stato aperto un corridoio umanitario dalla Libia verso l'Europa", prosegue il ministro, "questo è un inizio, continueremo con l'Unhcr secondo il principio di combattere l'illegalità per costruire la legalità".
"Un evento eccezionale e uno sviluppo accolto con grande favore che non sarebbe stato possibile senza il grande impegno delle autorità italiane e il supporto del governo libico. Speriamo davvero che altri paesi possano seguire lo stesso percorso," dichiara Vincent Cochetel, Inviato Speciale dell'Unchr per il Mediterraneo centrale, "molte delle persone evacuate riportano grandi sofferenze, sono state tenute prigioniere dai trafficanti in condizioni disumane e detenute in Libia. Cinque delle donne che sono state evacuate hanno partorito durante il periodo di detenzione, e hanno potuto beneficiare solo delle limitata assistenza medica che siamo riusciti a fornire grazie ai nostri partner sul territorio, come l'IMC - International Medical Corps".
Da dove arrivano i rifugiati accolti in Italia?
Del gruppo di rifugiati di origine eritrea, etiope, somala e yemenita, fanno parte famiglie, madri sole, minori non accompagnati e persone con disabilità. Dopo il rilascio dai centri di detenzione, sono stati accompagnati a Tripoli dallo staff dell'UNHCR che si trova in Libia e poi in Italia, dove sono atterrati in una base militare vicino Roma e sono poi stati trasferiti dalle autorità italiane.
Subito dopo l'arrivo, tutti i rifugiati sono stati sottoposti a controlli medici e, prima di iniziare le procedure di identificazione, sono stati dati loro vestiti invernali e un pasto caldo. Personale dell'UNHCR, inclusi mediatori culturali e esperti legali, era presente all'arrivo per fornire alle persone evacuate informazioni sulla procedura di richiesta di asilo. Successivamente i rifugiati sono stati trasferiti in alcune strutture di accoglienza. Assistenza umanitaria e accoglienza sono forniti dalla Conferenza Episcopale Italiana, attraverso la Caritas. Al contempo, verrà organizzata nei prossimi giorni una terza evacuazione dalla Libia al Niger, e altri 131 rifugiati potranno essere tratti in salvo. "Contiamo davvero sulla solidarietà internazionale affinché ci aiuti a raggiungere l'obiettivo di portare fuori dalla Libia e proteggere 1.300 rifugiati estremamente vulnerabili il prima possibile", conclude Cochetel.