Solo il 9% delle macerie è stato rimosso dalle zone del terremoto. Il report di Legambiente
Solo il 9% delle macerie è stato rimosso dalle zone del terremoto. Il report di Legambiente

Solo il 9% delle macerie è stato rimosso dalle zone del terremoto. Il report di Legambiente

 Amatrice Terremoto (agf)
 Amatrice Terremoto (agf)
ADV

"Urgente cambiare passo"

ADV
 Retrosi (frazione di Amatrice)
 Retrosi (frazione di Amatrice)

"Più poteri al commissario"

Leggi anche: quante macerie sono state davvero rimosse da Amatrice e Accumoli?

Amatrice
Foto: Alessandra Spalletta - Amatrice
  • La Regione Marche si è affidata alle due Società a partecipazione pubblica: il Cosmari per la gestione delle macerie di tutta la provincia di Macerata (area territorialmente più vasta) e a Picenambiente per quelle delle province di Ascoli Piceno e di Fermo. Le due Società trasportano prima tutte le macerie presso i loro siti di deposito temporaneo, separano i materiali per poi destinarli in altri siti. Gli inerti, che costituiscono oltre il 98% delle macerie, riprendono quindi a viaggiare verso i siti di imprese private per il trattamento/smaltimento allungando, in alcuni casi raddoppiando, i chilometri percorsi. Inoltre, le demolizioni necessarie per rendere disponibili le macerie vengono messe a gara dai singoli Comuni, che significa rispettare i tempi dell'iter procedurale per ogni provvedimento di demolizione.
  • La Regione Lazio ha affidato fin da subito tutto ai privati, prima organizzando gare separate per le fasi di separazione, trasporto e gestione dei due siti di deposito temporaneo individuati dalla stessa Regione nel Comuni di Posta e di Accumoli. Con l’ultima gara del 10 agosto scorso invece ha scelto di affidare alle ditte appaltatrici la gestione dell’intera filiera: dalla demolizione fino allo smaltimento, lasciando quindi ai privati l’individuazione dei siti dove trattare e smaltire l'enorme quantità degli inerti, senza però preoccuparsi del criterio di prossimità dei siti ma solo del costo più basso.
  • Accelerare le demolizioni degli edifici pericolanti
  • Intervenire a sostegno della raccolta dei beni di interesse culturale
  • Riorganizzare la logistica relativa ai siti temporanei e al trasporto
  • Programmare il riutilizzo delle macerie per la ricostruzione
  • Organizzare un sistema di tracciabilità e monitoraggio in tempo reale delle macerie in forme fruibili dai cittadini.
ADV