Il Lasik, la diffusissima tecnica per gli interventi agli occhi con cui si risagoma la cornea per correggere miopia, ipermetropia ed astigmatismo, potrebbe essere meno sicuro di quanto si crede. Negli Stati Uniti la Food and Drugs Administration (Fda) ha annunciato che diffonderà nuove linee guida alla luce degli studi da cui sono emersi effetti secondari che durano mesi e anche anni come visione sfuocata, visione tripla, bruciori e secchezza degli occhi.
In particolare il New York Times ha pubblicato un rapporto in cui cita molti casi di pazienti che hanno subito danni permanenti, come un disegnatore grafico di 33 anni, Geobanni Ramirez, che ha sviluppato un'estrema sensibilità alla luce e una visione tripla e distorta che proietta aloni attorno agli oggetti luminosi e trasforma i fari delle auto in esplosioni di stelle.
La Fda sostiene che più del 95% dei pazienti che si sono sottoposti al Lasik hanno beneficiato di una vista di 20/20, ma ci sono rischi potenziali di avere occhi secchi, dolori cronici e una visione sfuocata o doppia. Addirittura il 2% dei pazienti ha avuto difficoltà a svolgere le attività quotidiane senza lenti correttive. Per questo l'ente Usa diffonderà nuove linee guida per richiamare con chiarezza i rischi di questo tipo di intervento.
Il Lasik (acronimo inglese di cheratomileusi laser assistita in situ) è la tecnica più usata di chirurgia refrattiva e utilizza il laser ad eccimeri che colpisce la regione dell'ultravioletto. Sono più di 190 milioni gli americani che usano lenti correttive della vista e oltre nove milioni si sono sottoposti al Lasik da quando è stato approvato dalla Fda, negli anni '90, di cui 700.000 solo nel 2017. In Italia nel 2015 sono stati 150 mila i pazienti operati con tecniche laser per la correzione di miopia, astigmatismo ed ipermetropia e i difetti refrattivi sono in aumento soprattutto tra i giovani.
Gli oculisti americani sono prevalentemente favorevoli al Lasik, ma non mancano quelli che ne denunciano i rischi. "è una procedura molto rischiosa", ha affermato Cynthia MacKay, "prende una cornea normale e sana e la danneggia in modo permanente". Un altro, Eric Donnenfeld, parla invece di "rare complicazioni associate a qualunque tipo di intervento chirurgico" e insiste che si tratta della "tecnica più sicura mai adottata in oftalmologia".