Un pezzo di rotaia di venti centimetri si stacca dai binari mentre un treno carico di pendolari la sta percorrendo. Il treno deraglia, l'acciaio che lo reggeva si storce sotto la pressione del convoglio, che fa saltare anche uno dei quattro bulloni della giunzione delle rotaie. Il treno esce dai binari all'altezza del terzo vagone, ma l'automotrice trascina gli altri tre che seguono per due chilometri e trecento metri fuori dai binari prima del tragico epilogo, quanto il terzo vagone, secondo le prime ricostruzioni, colpisce un palo della luce e gli si accartoccia intorno. Le foto circolate in queste ore dimostrano anche che le traversine in cemento armato sotto la giunzione hanno subito lesioni evidenti, crepate dall’impatto con le ruote e con l'asse del treno.
Sono queste gli unici elementi emersi finora dall’incidente che ha coinvolto un treno Trenord nei pressi di Pioltello alle 7 del mattino, causando 3 morti e 46 feriti, 5 in gravi condizioni. Il resto sarà oggetto di un'indagine, il cui epilogo non promette comunque nulla di buono.
Non è chiaro infatti cosa abbia causato l’incidente, se un cedimento del profilato in acciaio o un difetto di uno o più vagoni. Ma c'è un precedente su cui adesso molti si interrogano. Sulla stessa linea il 27 luglio scorso è deragliato un altro treno, senza causare feriti in quel caso. Un piccolo incidente che finì solo sulle pagine della cronaca locale ma che adesso tutti legano a quello che è successo mercoledì 25 a Pioltello. Anche in quel caso si trattava di un treno di pendolari.
Per sapere le cause esatte bisognerà attendere che la magistratura le accerti e stabilisca se il cedimento del binario sia stato causa o effetto dell'incidente ferroviario. È la Procura di Milano ad aver aperto un'inchiesta per disastro ferroviario colposo. Quello che è certo intanto è che un cedimento c’è stato, e solleva molti dubbi sullo stato della rete ferroviaria italiana, o quello dei convogli che la percorrono.
Un difetto dei binari o del convoglio? Le responsabilità
Anche se è presto per fare ipotesi, le responsabilità, in base alla dinamica accertata dell'incidente, possono essere di due tipi.
La prima riguarda la società che gestisce la rete ferroviaria italiana, la Rfi. Società nata nel 2001 e partecipata al 100% dalle Ferrovie dello Stato italiane (Fsi). La necessità di far nascere una società esterna, anche se controllata da Fsi, è nata agli inizi del 2000 per rispondere ad un’esigenza di uniformarsi alla direttiva europea che ha separato le imprese che gestiscono le reti infrastrutturali da quelle che si occupano del trasporto di persone. Se la rottura del binario dovesse essere stata causata dall’obsolescenza dei binari, il problema potrebbe essere esteso a tutta la rete ferroviaria italiana, per lo meno ai duemila chilometri di reti ferroviarie regionali che percorrono l’Italia da nord a sud.
Ma la stessa Rfi non esclude che la rottura del binario possa essere stata causata da un malfunzionamento del treno. Un treno troppo vecchio, con ruote ed assi non più idonei a percorrere i binari, potrebbe essere la causa di una pressione eccessiva sulla giuntura, che l’ha fatta saltare. In questo caso la responsabilità sarebbe di Trenord, società costituita da Trenitalia e Fnm, società quotata in borsa e controllata dalla Regione Lombardia per il 57%.
Che il parco treni di Trenord fosse oramai vecchio è stato confermato anche dalla stessa società che lo scorso 12 luglio, due settimane prima del primo deragliamento, aveva annunciato 160 treni nuovi e un investimento da 1,6 miliardi. La decisione fu annunciata dopo l’estate nera del trasporto su rotaia lombardo, con ritardi, treni in pessime condizioni e incendi a bordo che finirono nel mirino della stampa locale.
L’inchiesta della procura dovrà fare luce anche su questo. E capire l’entità del rischio corso dai pendolari lombardi, o magari quello che corrono tutti i giorni i milioni di pendolari d’Italia. Perché non si è trattato di un errore umano, come nel caso dell'incidente di due anni fa in Puglia (il capo stazione, ha proprio qualche ora fa ammesso di aver dato lui l'ok per errore), dove morirono 23 pendolari. Questa volta però si tratta di un problema tecnico. E quale sia la sua natura, l'obsolescenza della rete ferroviaria o quella dei convogli la causa, si tratta comunque di prospettive poco confortanti per chi viaggia.
In serata, una fonte qualificata ha riferito all'Agi che la sostituzione del binario era preventivata e il nuovo pezzo di strada ferrata era pronto per essere sostituito. Pare addirittura che a fianco al binario 'seduto' e rimasto senza copertura per 23 centimetri, ce ne fosse uno nuovo che doveva essere rimpiazzato di li' a poche ore. A causa di quel pezzo mancante - come evidente da alcune fotografie, insieme ad un bullone saltato - il treno ha cominciato a ondeggiare e vibrare.