(AGI) - CdV, 7 mar. - Papa Francesco ha esortato i militanti diComunione e Liberazione a non essere "schiavidell'autoreferenzialita'" ma ad impegnarsi ad "ascoltare chinon e' come noi, imparando da tutti, con umilta' sincera".L'autoreferenzialita' - ha avvertito - spinge verso "unaspiritualita' di etichetta" che potrebbe far dire loro: "Iosono CL". In questo modo, ha spiegato, "cadiamo nelle milletrappole che ci offre il compiacimento autoreferenziale, quelguardarci allo specchio che ci porta a disorientarci e atrasformarci in meri impresari di una Ong". Agli oltre 110 mila presenti in piazza San Pietro, il Papaha ricordato che invece "uscire significa anche respingerel'autoreferenzialita', in tutte le sue forme, significa . Inproposito, Bergoglio ha ricordato due frasi di don Giussani cheha definito "molto significative". La prima dell'inizio: "Ilcristianesimo non si realizza mai nella storia come fissita' diposizioni da difendere, che si rapportino al nuovo come puraantitesi; il cristianesimo e' principio di redenzione, cheassume il nuovo, salvandolo". La seconda scritta in una letteraa Giovanni Paolo II un anno prima della morte: "Non solo non homai inteso fondare niente, ma ritengo che il genio delmovimento che ho visto nascere sia di avere sentito l'urgenzadi proclamare la necessita' di ritornare agli aspettielementari del cristianesimo, vale a dire la passione del fattocristiano come tale nei suoi elementi originali, e basta". "Cheil Signore - ha poi concluso Papa Francesco rivolto alla folladei militanti - vi benedica e la Madonna vi custodisca. E, perfavore, non dimenticatevi di pregare per me". "Dopo sessant'anni, il carisma originario di Comunione eLiberazione non ha perso la sua freschezza e vitalita'", hariconosciuto Papa Francesco. "La morale cristiana non e' noncadere mai, ma alzarsi sempre, grazie alla sua mano che ciprende", ha affermato il pontefice. (AGI).