Gru di ArcelorMittal precipita in mare a causa del maltempo, un disperso
Gaetano Lo Porto / AGF - ArcelorMittal
Il maltempo abbattutosi su Taranto in questi giorni ha fatto precipitare in mare una gru dell'ex Ilva, ora ArcelorMittal, e una persona è dispersa. Le gru che servono al carico sulle navi dei prodotti finiti e allo sbarco delle materie prime sono su uno sporgente portuale gestito in autonomia dall'ex Ilva.
Il crollo dell'intero impianto, alto circa 80 metri, ha travolto anche l'operatore che era nella cabina di guida: un dipendente di ArcelorMittal, un 40enne della provincia di Taranto, finito così in mare restando incastrato nella stessa cabina. Ufficialmente risulta ancora disperso ma ormai sono quasi nulle le speranze di ritrovarlo in vita.
Quella che ha coinvolto ArcelorMittal è una tragedia sul lavoro la cui dinamica richiama quanto avvenuto nello stesso posto a fine novembre 2012 in fabbrica, dove da pochi mesi il gip di Taranto aveva sequestrato l'area a caldo per il reato di disastro ambientale. All'epoca, un tornado divelse dall'alloggiamento e scaravento' in mare la cabina di una gru, la stessa dell'incidente di ieri sera. Il gruista a bordo, Francesco Zaccaria, venne subito dato per disperso. Il corpo senza vita fu ritrovato qualche giorno dopo dai sommozzatori dei vigili del fuoco, intervenuti anche ieri sera. Nel caso di Zaccaria, pero', il tornado sdradico' solo la cabina di guida, stavolta, invece, è venuta giù la gru per intero.
"Uno sciopero immediato" in tutto lo stabilimento di Taranto di ArcelorMittal, ex Ilva, è stato indetto da Fim, Fiom, Uilm e Ugl la notte scorsa a seguito della tragedia avvenuta nell'area del porto della fabbrica, agli impianti marittimi, dove, a causa della tromba d'aria che ha colpito la città intorno alle 19.30, una delle gru, la Dm5, è crollata in mare.
Annunciando lo sciopero, i sindacati spiegano: "ormai da anni assistiamo a continui rinvii e mancanza di assunzioni di responsabilita da chi e deputato a garantire la sicurezza della fabbrica dal punto di vista del rispetto della vita umana. La forma di protesta messa in atto quest'oggi non terminera sino a quando azienda, istituzioni locali, regionali e nazionali e organi di controllo, ognuno per il proprio ruolo, forniranno le dovute indicazioni a garanzia dei lavoratori e cittadini di questo territorio".