Gravi danni alle coltura per l'ondata di maltempo abbattutasi sul Nord. Coldiretti, che fa un primo bilancio, segnala "campi di grano completamente stesi proprio alla vigilia della mietitura, coltivazioni di mais rovinate, piante spogliate dalle foglie e dalla frutta sbattuta a terra, grappoli di uva distrutti nei vigneti, verdure sott'acqua nei terreni allagati ma anche rami spezzati e piante sradicate per le raffiche di vento che hanno accompagnato i nubifragi con la caduta violenta di grandine a macchia di leopardo in tutto il nord, dal Piemonte alla Lombardia, dall' Emilia Romagna al Veneto".
La grandine, sottolinea la Coldiretti, "è l'evento più temuto dagli agricoltori nelle campagne in questo momento perché i chicchi si abbattono sulle coltivazioni e sui frutteti pronti alla raccolta provocando danni irreparabili alle coltivazioni e mandando in fumo un intero anno di lavoro. Si aggrava così con l'inizio dell'estate - prosegue Coldiretti - il drammatico conto dei danni nelle campagne dopo una pazza primavera segnata prima da una forte siccità e poi da un eccesso di precipitazioni anche violente che hanno ritardato le semine e tagliato i raccolti".
"Sono gli effetti della tropicalizzazione che - continua Coldiretti - si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali e bombe d'acqua i cui effetti si fanno sempre più devastanti. Quest'anno in Italia sono state rilevate fino ad ora 124 grandinate violente pari a quasi il doppio di quelle registrate nello stesso periodo dello scorso anno (+88%) secondo una analisi della Coldiretti sulla banca dati Europea Eswd sugli eventi estremi".
Le ondate di maltempo fuori stagione sono l'evidente conseguenza dei cambiamenti climatici in Italia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici - conclude la Coldiretti - è ormai la norma, tanto che le perdite di raccolti dovute a calamità naturali sono stimate in 14 miliardi di euro in un decennio per l'agricoltura italiana, tra danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne e perdite della produzione.