Roma - Le bolle d'indizione dei Giubilei - dal primo del 1300 a quelli piu' recenti - sono tenute con grande cura dall'Archivio Segreto Vaticano, che e' l'archivio privato del Sommo Pontefice. Non sono di norma accessibili al pubblico: solo gli studiosi possono vederle, e solo per motivi di studio. Da oggi e fino al 31 luglio prossimo sara' pero' possibile ammirare una selezione di 22 di questi preziosi documenti in una mostra organizzata dall'Opera Romana Pellegrinaggi (Orp) e curata da monsignor Sergio Pagano, prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano. L'esposizione e' stata allestita nella sede dell'Orp, ovvero il Palazzo del Vicariato 'Maffei Marescotti', zona extraterritoriale dello Stato del Vaticano nella citta' di Roma.
"Non e' mai successo nella storia della Chiesa che questi documenti uscissero da dove si trovano e fossero visibili al pubblico", ha sottolineato monsignor Liberio Andreatta, amministratore delegato e vice presidente dell'Orp, presentando la rassegna. "Il termine 'bolla' - ha continuato Andreatta - indica il sigillo di piombo pendente dai documenti pontifici. Quelli che esponiamo sono relativi a 23 Giubilei Ordinari, dal primo Giubileo del 1300 indetto da Bonifacio VIII, al 'Grande Giubileo' del 2000 celebrato da Giovanni Paolo II. Dodici di questi documenti sono bolle, di cui 3 dell'Archivio del Capitolo di San Pietro, 6 sono stampe antiche, fra cui un incunabolo molto importante della Biblioteca Casanatense di Roma (e' l'unico pezzo non proveniente dal Vaticano, ndr), e il resto sono copie da manoscritti". "Le bolle d'indizione sono come una teologia, sono diverse da Pontefice a Pontefice e in ciascuna c'e' un pensiero molto ricco", ha spiegato monsignor Pagano, che e' anche curatore del catalogo, dal titolo 'Peregrinatio Sancta. Le bolle di indizione dei Giubilei Ordinari (1300-2000)'. "Le bolle di indizione - ha aggiunto Pagano - sono documenti ufficiali e il loro stile e' rimasto lo stesso nei secoli: le formule sono rimaste le stesse e credo che sia un bene dato che si e' perso il gusto di scrivere". "I pellegrini - ha osservato Andreatta - hanno sempre incontrato difficolta' e rischiato per recarsi a Roma, sia a causa delle guerre che dei problemi legati al viaggio. E anche in passato sono sempre state realizzate nuove opere e aggiustate le strade per questa occasione. Ricordo anche che durante il Giubileo del 1450 sono morti 170 pellegrini, schiacciati dalla calca a ponte Sant'Angelo a seguito della concitazione, e che si e' gia' svolto un Anno Santo della Misericordia: fu indetto da Paolo V nel 1617". (AGI)