Roma - L'arte di cucinare con lo zucchero, onnipresente in tantissime delle preparazioni sulle tavole delle corti rinascimentali e barocche. E l'arte dei credenzieri, incaricati di organizzare le dispense di cibo dei loro signori e responsabili delle scenografie dei banchetti, dalle quali doveva emergere l'opulenza del potere. Questi gli spunti di ricerca che danno vita al volume "Arte dolciaria barocca. I segreti del credenziere di Alessandro VII" della storica dell'alimentazione June di Schino, presentato oggi nel press point di Roma per il Giubileo. Il libro e' stato al centro del seminario "Da un Giubileo all'altro. La cultura della dolcezza a Roma tra Rinascimento e Barocco", introdotto dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli. Quest'ultimo ha apprezzato lo "sforzo di ricerca e recupero di saperi e conoscenze, per far conoscere gli albori di una delle cose che ci rendono piu' famosi nel mondo: l'arte culinaria e nello specifico dolciaria". E poi ha scherzato: "gia' la vita e' amara di suo, piena di complicazioni e preoccupazioni, e quindi e' bello ogni tanto occuparsi di cose che possano addolcirla". Alla presentazione sono intervenuti l'autrice del volume, basato sul ritrovamento del ricettario di Girolamo Mei (credenziere di Papa Alessandro VII), il docente di letteratura italiana Rino Caputo e l'enogastroantropologo Ernesto di Renzo. (AGI)