A Genova una ragazza di 16 anni è morta per un arresto cardiocircolatorio provocato da una dose di Mdma, meglio nota come ecstasy. La giovane, Adele De Vincenzi, si trovava in un appartamento della zona San Martino per trascorrere la serata in compagnia di altre tre persone, una sua coetanea e due ragazzi di 19 e 21 anni, Gabriele Rigotti e Sergio Bernardin, quest'ultimo fidanzato con la giovane. La ragazza ha assunto lo stupefacente e poco dopo i quattro sono usciti per finire la loro serata facendo un giro. In zona Brignole l'adolescente ha accusato un malore. E' stato subito chiamato il 118, e Adele è stata trasportata all'Ospedale Galliera in codice giallo. Dopo 40 minuti ha avuto un arresto cardiocircolatorio e per lei purtroppo non c'è stato più nulla da fare.La polizia di Genova è risalita all'identità del fornitore dello stupefacente, un italiano minorenne presso la cui abitazione, sita nella provincia di Genova, sono stati sequestrati un bilancino di precisione e denaro contante. Il minorenne è stato deferito alla competente Autorità giudiziaria in stato di libertà. I due diciottenni, che si trovavano con la ragazza deceduta e hanno acquistato la droga poi cedendola all'amica minorenne, sono stati arrestati. Lunedì è prevista l'udienza di convalida del fermo.
Un'adolescenza segnata dalla morte della madre
Nelle prossime ore il sostituto procuratore Stagno darà l'incarico al professor Francesco Ventura di eseguire l'autopsia sul corpo della ragazzina, trasferito dall'ospedale Galliera - dove la giovane era giunta in coma - all'obitorio dell'ospedale San Martino. Il padre della ragazza, che aveva perso la moglie un anno fa a causa di un tumore, ha avuto un malore dopo aver appreso la notizia e gli investigatori non sono riusciti a parlare con lui, per il momento. Sulla pagina Facebook della giovane tanti richiami al film Trainspotting e diversi "post" in cui parla dell'assenza della madre, di quanto le manchi.
"Non era la prima volta, mai stati male"
Non era la prima volta che prendevano l'Mdma: lo facevano ogni tanto nel fine settimana, "ma non eravamo mai stati male", hanno riferito agli investigatori Bernardin e Rigotti. I due, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avevano acquistato la droga da un pusher di 17 anni di Busalla, comune dell'entroterra di Genova, e l'avevano portata nell'appartamento dove vive Rigotti. Qui gli agenti hanno poi trovato altri grammi di Mdma, oltre a una confezione di funghi allucinogeni che, secondo quanto emerso, non sarebbero stati usati. I due sono accusati di spaccio aggravato e morte come conseguenza di altro reato. Lo scorso 13 maggio un'altra minorenne, di 17 anni, era morta a Genova dopo una notte passata con un'amica sudamericana di 25 anni in casa a consumare droghe (crack e hashish) e alcol. La giovane, nata in Italia ma di origini ecuadoregne, era stata trovata senza vita in un appartamento del quartiere di Borgoratti.
Un milione e mezzo di italiani hanno provato l'ecstasy
Le metanfetamine, di cui l'ecstasy fa parte, sono state consumate da un milione e mezzo di italiani (4,1%) almeno una volta nella vita, come risulta dall'ultima relazione del ministero della Salute inviata al Parlamento, e sono molto diffuse tra i giovani. L'ecstasy, assunta spesso in combinazione con l'alcool, risulta pericolosa soprattutto per i gravi disturbi dello stato di vigilanza che sembrano essere i responsabili di una triste serie di sciagure del traffico stradale che si verificano nelle ore notturne soprattutto in occasione dei fine settimana (le cosiddette "stragi del sabato sera"). Viene preparata clandestinamente sotto forma di capsule, polveri e, per lo più, compresse colorate, con nomi e disegni originali ("mezzaluna" "cuorefreccia" "delfino" ecc.) che rappresentano la "griffe", il marchio d'autore che le contraddistingue sul mercato e ne indica i differenti effetti.