GameStop non lascia e, se non raddoppia, quantomeno rilancia. La più importante catena di rivendita di videogiochi e console al mondo è infatti in questo periodo storico chiamata a una sfida che, senza esagerare, si può definire epocale. L'anno fiscale 2018 si è chiuso per il colosso americano, con una forte presenza anche in Italia, con un rosso di 673 milioni di dollari , in gran parte dovuto al crollo delle vendite dei videogiochi “fisici” (cd e cartucce) ormai sempre più rapidamente soppiantati dagli acquisti digitali fatti dagli store dei produttori.
Un mercato in profonda mutazione che richiede per GameStop l'adozione di una nuova strategia se questo brand non vuole fare la fine di Blockbuster, scomparso insieme a Vhs e Dvd. Proprio in questi giorni l'azienda sta iniziando a mostrare concretamente come intende approcciarsi al futuro. Un futuro che passa dai suoi negozi, oltre 4.500 nel mondo e che, almeno in Italia, nei prossimi mesi aumenteranno di numero. Nell'arco delle prossime quattro settimane è stata annunciata l'apertura di tre nuovi store (a Milano, a Sassari e a Civitanova Marche) che saranno seguiti da altri nei mesi successivi.
Più del numero però, l'azienda punta a rivoluzionare i suoi negozi trasformandoli da semplici punti di acquisto a centro di esperienze per il giocatore. Da qui l'ingresso nel settore degli eSport: se negli Stati Uniti l'azienda ha deciso di creare un palazzetto per gli eSport in Texas, in Italia si parte con l'organizzazione di tornei nei vari negozi (in questo momento è in corso una competizione sul picchiaduro Super Smash Bros. Ultimate per Nintendo Switch che prevede otto tappe da Nord a Sud). Un altro segno della trasformazione in atto arriva poi dalla collaborazione con l'agenzia con Kineticvibe per l'organizzazione di eventi Fandom che vanno a intercettare anche il pubblico di serie tv e cinema, allargando così la tradizionale platea di GameStop.
Per quanto riguarda il business, la vera nota dolente dell'attuale situazione di GameStop, la società sta rilanciando il mercato dell'usato, caratteristica che ha costruito le fortune del brand ma che nel 2018 ha visto una flessione superiore al 13 per cento, con eventi come “i mesi dell'usato” e soprattutto sta puntando ancora di più su tutto quel mondo che ruota attorno ai videogiochi veri e propri, come i gadget e i collezionabili. Una nuova direzione evidente già dal nome che adesso l'azienda ha adottato, non più GameStop ma GameStopZing, in cui Zing era proprio il nome del settore dedicato a t-shirt, action figure, peluche e agli altri gadget.
"GameStopZing in Italia segue la strada che ha intrapreso l’azienda a livello internazionale per dirigersi verso una nuova fase - ha spiegato Maximiliano Donzelli, direttore marketing di GameStopZing Italia in una nota – Puntiamo a dare un nuovo volto ai nostri negozi, focalizzandoci sull’experience che i nostri clienti possono vivere grazie alla ricchezza della nostra offerta: siamo appena all’inizio di un processo che ci vedrà completamente rinnovati".