La tragedia del Ponte di Genova non potrà essere dimenticata facilmente. Rimane stampata nella mente di tutto un Paese che, in quell'agosto, rimase colpito da un crollo che riempì per settimane le pagine dei giornali e le immagini in televisione. Un nuovo corso però si apre martedì 28 aprile, giorno del varo dell'ultimo impalcato del nuovo Ponte. Un segno di ripartenza in tempi di lockdown. Un segno di speranza che in futuro non si ripetano più catastrofi come quella vissuta dai cittadini del Capoluogo ligure
La rinascita del Ponte di Genova
A fine giungo a bordo di una chiatta arrivano a Sestri Ponente via mare da Castellammare di Stabia i primi conci d’acciaio, le sezioni che andranno a formare l’impalcato del Ponte. Nella lavorazione dei conci sono state coinvolte 800 persone nei 3 stabilimenti Fincantieri di Valeggio sul Mincio (Verona), Castellammare di Stabia (Napoli) e Sestri Ponente (Genova).
A luglio avviene il primo trasporto notturno via terra dei conci d’acciaio dalla foce del Polcevera al cantiere del ponte. Per realizzare i conci che compongono tutto il ponte sono stati utilizzate 17.400 tonnellate di acciaio e sono stati necessari 50 trasporti eccezionali, prima via mare e poi via terra verso il cantiere
“È straordinario il lavoro che avete fatto. Vedete io sin dall’inizio ho avuto questa idea che a Genova si fanno navi, e chi sa fare le navi sa fare tutto” ha affermato Piano ringraziando gli operai di Fincantieri “E allora è venuta fuori questa idea di un ponte fatto come una chiglia di nave, come un grande vascello bianco che attraversa la vallata”.
Il 1 ottobre 2019 è stata varata in quota la prima campata del ponte: 50 metri di acciaio lucido sospesi a 40 metri d’altezza e posati fra la pila 5 e la pila 6. I conci che la compongono vengono realizzati a partire da lamiere piane, sulle quali si eseguono lavori di taglio, di saldatura e di modellatura. Ognuno è verniciato in ambiente protetto con un ciclo di protezione ad altissima durabilità e sottoposto a test qualitativi e artistici.
Sono durate quasi 48 ore le operazioni che hanno consentito il varo in quota della prima delle 3 campate da 100 metri che si sono concluse il 13 febbraio. Nelle fasi di picco produttivo hanno lavorato all’assemblaggio delle campate in cantiere sino a 350 persone al giorno.
Per l’elevazione delle campate da 100 metri, pesanti sino a 1800 tonnellate vengono utilizzati gli strand jack, speciali apparecchiature che rendono possibile il sollevamento a una velocità di 5 metri all’ora.
Il 10 marzo il ponte ha scavalcato il torrente Polcevera. L’operazione ha richiesto una serie di particolari e complesse attività preparatorie necessarie per porre la campata, prima del sollevamento, sopra l’alveo del torrente.
L’emergenza covid ha reso necessaria l’adozione di misure di sicurezza per tutelare la salute degli operai. In piena emergenza gli operai Fincantieri Infrastructure si preparano al varo in quota dell’ultima campata da 100 mt.
Con l’ultimo sollevamento speciale sale anche la terza campata da 100 metri. Il 22 marzo il ponte raggiunte circa 800 metri di lunghezza, quasi l’80% dell’intera struttura.
Il 28 aprile sale l’ultimo impalcato a levante. Il ponte-nave si impone definitivamente sullo skyline della Val Polcevera