Piazza del Popolo. È rimasta la piazza, il popolo è sparito.
L'isolamento in bianco e nero
Un gabbiano che vola su piazza del Pantheon è l’unica forma di vita in vista. Ma sarà autorizzato?
Gli alberi si riempiono di gemme nel sole della primavera e preparano l’ombra di cui chissà quando i romani godranno sul lungotevere di Castel Sant’Angelo, tra le bancarelle dei librai.
E nessuno attraversa il ponte Castel Sant’Angelo: era uno dei luoghi più visitati di Roma.
Le panchine di piazza Cavour sono tutte libere: ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta per sedersi al sole. Ma a guardare il Palazzaccio c’è soltanto la statua del conte Camillo Benso.
Campo Marzio: due carabinieri di pattuglia percorrono la strada vuota, sfilando davanti alle vetrine dei negozi chiusi.
La fontanella di Campo dei Fiori continua a zampillare, e nella grande piazza vuota l’acqua che scorre è l’unico rumore.
Piazza Esedra: nemmeno un’auto a girare attorno alla grande fontana, nemmeno un turista a stupirsi di questo preludio monumentale alla passeggiata su via Nazionale.
La mole del Colosseo si staglia in fondo a via dei Fori Imperiali: forse quelle arcate non hanno mai visto un simile vuoto nei loro duemila anni di storia.
Santa Maria in Cosmedin si riposa, in attesa che torni la fila dei turisti per il selfie con la Bocca della Verità.
Piazza San Pietro, bella e impossibile. In fondo a via della Conciliazione, lo sbarramento delle forze dell’ordine.
Piazza Venezia con l’Altare della Patria: passarci in mezzo è come guadare un fiume sconosciuto, mette quasi paura.
L’isola Tiberina, una goccia di deserto in mezzo ai gorghi del Tevere.
Piazza Santa Maria in Trastevere: lo spazio sconfinato rende piccolissimi i due soldati di vigilanza.
Via Garibaldi, sullo sfondo la Fontana dell’Acqua Paola. Il Gianicolo della grande bellezza, come non lo ha mai visto Paolo Sorrentino.