Alla Regione Sardegna costerà almeno 9,3 milioni di euro l'anno in più, secondo le attuali stime della Giunta, inquadrare fra i dipendenti regionali i 4.179 dipendenti a tempo indeterminato di Forestas, l'ex Ente foreste, trasformato in agenzia da una legge di riforma approvata dall'Assemblea sarda nell'aprile 2017. Un testo unificato trasversale, approvato nei giorni scorsi coi voti di maggioranza e opposizione da un Consiglio regionale a fine legislatura, a pochi mesi da nuove elezioni, che prevede anche misure per superare il precariato dei circa 1.300 stagionali: Forestas è autorizzata alla progressiva estensione del periodo annuale di lavoro dei dipendenti con rapporto semestrale fino alla completa stabilizzazione, nei limiti posti dalla normativa all'assunzione nelle pubbliche amministrazioni.
Non è passata la proposta di inserire i dipendenti a tempo indeterminato di Forestas in un'area autonoma e separata di contrattazione. La Giunta, sostenendo una parte degli emendamenti, ha chiesto alcune modifiche al testo, rimettendosi per il resto alle valutazioni dell'Aula. Su 43 votanti i sì sono stati 41.
Cosa gestisce Forestas
L'agenzia, con personale distribuito in 300 sedi in tutta la Sardegna, gestisce 220 mila ettari di boschi, il suo personale, inquadrato finora con un contratto di natura privatistica, concorre ogni anno alla campagna antincendi e rappresenta un bacino di posti di lavoro soprattutto per i piccoli comuni di tutta l'isola. Fra gli assunti stabilmente si contano 3.788 operai di I, II, IV e V livello, 313 impiegati fino al VI livello e 78 quadri. Secondo quanto riferito all'Aula dal presidente della Prima commissione (Autonomia), Francesco Agus (Centro progressista Sardegna), Forestas, alimentata da fondi regionali, ha chiuso l'ultimo bilancio con un avanzo di amministrazione di 17 milioni di euro, quindi i nuovi oneri contrattuali non dovrebbero pesare sulla sua capacità gestionale. Il costo complessivo dell'agenzia si aggira attorno ai 170 milioni di euro l'anno, come ricordato da Agus.
Le cifre per la copertura finanziaria del testo unificato - ha poi aggiunto il presidente della Prima commissione - sono da considerarsi "un tetto massimo alle spese possibili", che deriveranno poi dalla futura negoziazione coi sindacati. "Un'indicazione puntuale dei costi oggi non è possibile", ha precisato Agus, considerato che la discussione su indennità e tabelle salariali è stato demandato alla contrattazione. Le trattative - in cui si discuterà anche delle indennità per 8 milioni di euro di cui beneficiano ora i dipendenti di Forestas - dovranno essere avviate entro il 31 dicembre prossimo.
Piano di assunzioni triennale
Il Consiglio regionale, infine, ha approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta a predisporre un piano triennale di assunzioni per reclutare, tramite procedure selettive, nuovi operai al posto di quelli, inclusi i semestrali, che andranno in pensione o che cesseranno, dal lavoro per altre cause. La Giunta dovrà anche avviare un monitoraggio delle situazioni di precariato dei lavoratori stagionali trimestrali. Il testo di legge di sei articoli approvato è la sintesi di tre proposte, due della maggioranza di centrosinistra e uno della minoranza di centrodestra, che modificano e integrano la legge forestale 8 del 2016 con cui è stata istituita l'agenzia.
Si prevede il passaggio dei dipendenti a tempo indeterminato nel sistema regionale e si rimanda a una successiva contrattazione l'inquadramento delle mansioni tipiche degli operai agricoli forestali. Nel Pd si sono astenuti Rossella Pinna e Antonio Solinas, mentre Gigi Ruggieri ha votato no così come la collega Daniela Forma, che ha parlato di inquadramento 'sbagliato'. Durante la lunga gestazione della legge è emerso il problema - segnalato dall'Inps - del mantenimento dell'indennità di disoccupazione per gli operai stagionali, nel caso di passaggio al comparto di contrattazione regionale.
Peraltro l'attuale contratto penalizza centinaia di operai ai quali per molti anni sono state assegnate mansioni superiori, da impiegati, finite tre anni fa nel mirino della Guardia di finanza: alla Regione pagare queste mansioni superiori costava circa 4 milioni di euro l'anno.
Sindacati spaccati
La questione dell'inquadramento del personale di Forestas ha spaccato i sindacati. Da una parte, Cgil Flai, Fai Cisl e Uila Uil, che avevano chiesto il ritiro del testo unificato e il mantenimento dell'attuale contratto collettivo nazionale di lavoro degli operai forestali, con l'integrativo regionale di natura privatistica, applicato ai circa 6 mila dipendenti, includendo anche i circa 1.300 stagionali con contratti semestrali. Dall'altra in sindacati autonomi, in testa Confederdia (che rappresenta in prevalenza quadri e dirigenti di Forestas, una minoranza in un personale in cui oltre il 60% è costituito da operai di primo livello) e Sadirs, che si sono battuti per l'inquadramento nel comparto Regione.
"Quelli di Forestas sono già dipendenti pubblici. Si può essere dipendenti regionali senza applicazione del contratto dei regionali", ha precisato il presidente della Prima commissione, Francesco Agus. "Il caso è quello dell'agenzia Arpas, per esempio, a cui viene applicato un contratto sanitario, o dei dipendenti di Sardegna Ricerche, ai quali viene applicato il contratto bancario. In questo caso il cambio di contratto non è sinonimo di regionalizzazione dei dipendenti, perché si tratta di dipendenti già della Regione al 100 per cento e il fatto che siano inquadrati in una agenzia come Forestas non li rende assolutamente diversi rispetto ai dipendenti di tutte le altre agenzie regionali".
"La transizione del comparto regionale avverrà dopo la fase negoziale, come previsto dalle norme statali", ha sottolineato Agus. "Questo testo è l'unica strada che abbiamo individuato per mettere al riparo le casse della Regione".