Il caso di Orietta Berti non è poi così isolato, il Fisco ogni tanto ha torto nelle controversie contro i contribuenti. Per la precisione, in una lite fiscale pendente ogni tre. È quanto si evince dagli ultimi dati forniti dal Tesoro sulle controversie tributarie che sono diminuite nel primo semestre dell'anno. Nella fattispecie, nelle Commissioni tributarie provinciali, la quota di giudizi completamente favorevoli all'Ente impositore è stata di circa il 45%, per un valore complessivo di 1.953,19 milioni di euro. Quella dei giudizi completamente favorevoli al contribuente è stata di circa il 32%, per un valore di 1.695,83 milioni di euro. La percentuale delle controversie concluse con giudizi intermedi è stata di circa il 12%, per un valore complessivo di 1.401,08 milioni di euro.
Liti in calo
Quanto invece alle Commissioni tributarie regionali, la quota di giudizi completamente favorevoli all'Ente impositore è stata di circa il 48%, per un valore complessivo di 1.612,00 milioni di euro, quella dei giudizi completamente positivi nei confronti del contribuente è stata pari a circa il 37%, per un valore complessivo di 670,12 milioni di euro. Le controversie concluse con giudizi intermedi rappresentano circa l'8%, per un valore complessivo di 215,47 milioni di euro. In definitiva comunque la litigiosità tra fisco e contribuenti è in calo. Spiega Confesercenti: "Gli ultimi dati, rilevati a giugno dal Ministero dell’Economia, registrano una riduzione delle controversie tributarie pendenti del 12,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Anche se il trend in calo è iniziato nel 2012 rimane comunque una massa di 440.803 ricorsi da smaltire".
La battaglia della Orietta nazionale
La vicenda di Orietta Galimberti, meglio nota come Orietta Berti, è una storia emblematica. Il contenzioso con l'erario era di alcune decine di migliaia di euro di Irap, secondo il Fisco dovuti, secondo la cantante, no. Una battaglia legale lunga 20 anni, che ha visto la Berti soccombere nei primi due gradi di giudizio. Ma in Cassazione invece ha avuto ragione lei. Scrive il Corriere della Sera: "Saranno rimborsati tutti i versamenti Irap (fin dal 1998), l’Imposta regionale sulle attività produttive. Insomma, aveva pagato troppe tasse; decine di migliaia di euro. La presunzione che l’Orietta nazionale, mezzo secolo di carriera con 11 partecipazioni a Sanremo, fosse circondata da una struttura stabile o che godesse di un valore aggiunto frutto dell’organizzazione e del lavoro altrui, è definitivamente caduta. Non esiste una Orietta Berti spa, ci sono lei e la sua ugola ed entrambe hanno brillantemente varcato la soglia della settantina. Tutto il resto (agente, segreterie ecc.) è occasionale".
A Montecchio, il paesone di 10.600 abitanti tra Parma e Reggio Emilia, l’artista ha brindato per la seconda volta. "La prima volta la commissione tributaria regionale le aveva dato ragione ma era stata l’Agenzia delle Entrate ad andare in Cassazione, perdendo. La seconda volta («per le stesse questioni», sottolinea l’avvocato Gambetti) due bocciature in commissione e la vittoria in Cassazione. Non è la prima volta che si alza fino alla suprema corte il contenzioso Irap dei personaggi dello spettacolo. In molti casi (Michelle Hunziker, Bianca Balti, Luca Laurenti, Alba Parietti) il Fisco ha dovuto soccombere", leggiamo ancora sul Corriere.