"Dispiace che ancora si continui ad offrire al grande pubblico televisivo un'immagine stereotipa di questa martoriata terra della Locride, e di San Luca in particolare. Il film televisivo "Duisburg, linea di sangue" non rende un'idea veritiera e corretta della nostra realtà. Ma non abbiamo paura della verità, sentiamo che occorre continuare a lavorare per la crescita e lo sviluppo sociale e culturale". Lo afferma in una nota il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, che per protestare contro la messa in onda del film sulla strage di Duisburg trasmesso da Rai 1 mercoledì sera, invita a non guardare la rete per una serata.
"Come Chiesa faremo la nostra parte - aggiunge - ma non condividiamo né accettiamo che si propongano le solite immagini, mantenendo in piedi luoghi comuni e pregiudizi che non rendono l'idea di quanto si sta facendo per superare gli errori e sanare le ferite che la malavita organizzata e la stessa 'ndrangheta hanno prodotto e continuano a produrre. Tutto questo grazie anche al lavoro quotidiano delle forze dell'ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza), alla magistratura, alle istituzioni civili e alle forze sane di una società che porta avanti progetti di formazione culturale e di impegno civile contro ogni forma di corruzione ed illegalità".
"È in corso un impegno condiviso di lotta alla 'ndrangheta e alla illegalità che va sostenuto ed incoraggiato anche attraverso i mezzi di comunicazione. Dispiace che sia la tv nazionale a proporre certe fiction, facendo torto a quanti sono impegnati nel favorire la legalità e nella lotta alla 'ndrangheta. La comunicazione deve tener conto di questo. Fare audience non può essere unico criterio nel produrre e proporre determinati spettacoli. A quanti condividono tutto questo - conclude il vescovo di Locri - consiglio in segno di protesta di astenersi per una serata dal seguire i programmi di Rai 1, l'emittente del film".