È del 59,47% l'affluenza alle urne alle 19 per le regionali in Emilia Romagna, riferita a 232 sezioni su un totale di 328. Rispetto alla precedente consultazione il dato è in significativa crescita: all'epoca era infatti del 31,43%. A mezzogiorno invece il dato registrato era pari al 23,44% contro il 10,77% del 2014.
In Calabria, invece, l'affluenza alle 19 è del 35,08%, riferita a 299 sezioni su un totale di 404. Rispetto alla precedente consultazione il dato è in leggerissimo aumento: all'epoca era infatti del 34,36%. Una tendenza molto simile a quella già fatta registrare alle 12 quando il dato era del 10,14%, di poco superiore a quella dell'8,46% delle precedenti elezioni.
Emilia Romagna
Sono in tutto sette i candidati a presidente della Regione Emilia Romagna. Ma la vera sfida è tra Lega e Pd, ovvero tra il candidato del centrosinistra e governatore uscente, Stefano Bonaccini, e la candidata del centrodestra, la leghista Lucia Borgonzoni. È su di loro, infatti, che sono puntati i riflettori, per un 'duello' che avrà ripercussioni anche sulla politica nazionale.
Sono oltre tre milioni e mezzo i cittadini emiliano-romagnoli che sono stati chiamati al voto, di cui circa 800 mila concentrati nel bolognese. Il sistema elettorale prevede l'elezione diretta del presidente attraverso un turno unico: vince chi ottiene un voto in più degli avversari, ovvero la maggioranza semplice dei voti.
Le liste che appoggiano il candidato che risulterà vincitore ottengono un premio di maggioranza, pari ad almeno 27 seggi su 50 totali. È consentito il voto disgiunto: l'elettore potrà barrare la croce del candidato a governatore e scegliere una lista diversa da quelle che sostengono il candidato prescelto.
Calabria
Sono quattro i candidati che si sfidano per la guida della Regione Calabria. La coalizione di centrodestra parte favorita. Anche qui, come in Emilia Romagna, il vero 'duello' è a due, tra il candidato governatore del centrodestra, Jole Santelli, e il candidato del centrosinistra, l'imprenditore Pippo Callipo.
I calabresi sono chiamati a scegliere il successore del governatore uscente Mario Oliverio del Pd, che i dem hanno deciso di non ricandidare e che, dopo una lunga battaglia interna, ha deciso di farsi da parte. Anche in Calabria, come in Emilia Romagna, si vota in un unico turno. Vince chi prende piu' voti, ovvero la maggioranza relativa.
Per entrare in Consiglio regionale le coalizioni devono superare la soglia di sbarramento dell'8%, soglia che scende al 4% per le singole liste. La Calabria ha un sistema elettorale proporzionale, con un premio di maggioranza che assegna al vincitore almeno 16 consiglieri su 30. A differenza dell'Emilia Romagna, la legge elettorale calabrese non consente il voto disgiunto.