A quindici anni, nel 2014, aveva venduto a un compagno di scuola una modesta dose di marijuana per un corrispettivo di dieci euro in un liceo scientifico milanese. Nei giorni scorsi è stata fissata la prima udienza del processo a maggio del 2020, col Tribunale dei Minori che ha tenuto 'congelato' il fascicolo per 5 anni, dopo che la Procura aveva chiuso le indagini nel 2015.
Nel frattempo, ormai ventenne, il giovane si è diplomato e si mantiene impartendo lezioni di e-commerce attraverso una piattaforma da lui creata sul web. Solo quest'anno, ha ricevuto la notifica dell'avviso di fissazione dell'udienza preliminare e, pochi giorni fa, è stato rinviato a giudizio. "I testimoni che noi riteniamo decisivi per questo procedimento perché smentiscono chi accusa il mio assistito - spiega all'AGI la legale del ragazzo, l'avvocato Simona Giannetti - saranno ascoltati nel 2020 per fatti che risalgono al 2014: cosa ricorderanno a distanza di oltre sei anni di fatti risalenti a quando ne avevano 15?".
La vicenda, secondo il difensore, è emblematica di diversi temi attorno ai quali ruota la discussa riforma sulla prescrizione: "Il primo è quello della dignità dell'individuo, sancita dall'articolo 3 della Costituzione, in questo caso un minorenne che vorrebbe costruirsi una vita tra la scuola e un orizzonte lavorativo, senza un carico pendente, poi c'è il tema della libertà individuale perché il procedimento per un minore è una gabbia emotiva che lo ha tenuto imprigionato in questi anni anche rispetto alla possibilità di un trasferimento all'estero. Infine - prosegue l'avvocato Giannetti - è una delle prove che, come sottolineano le statistiche, i procedimenti si prescrivono non per mano degli avvocati, ma dei giudici. Il fatto è del 2014, i testimoni sono stati sentiti subito, la Procura ha notificato l'avviso di chiusura delle indagini e ha chiesto il processo".
"Il Tribunale ha tenuto sul tavolo le carte da allora finché, a febbraio di quest'anno, ha fissato per giugno l'udienza preliminare. Perché? Di questi giorni la decisione di processarlo, dopo che abbiamo evidenziato al giudice l'abominio di avere tenuto in piedi un procedimento per una cessione di 'erba' da dieci euro dal 2014 a oggi".