Medagliette, libretti di preghiere, calamite per il frigo con la faccia di Papa Francesco, ma anche idee per regali a tema liturgico, in pratica qualsiasi oggettino a vostra totale disposizione direttamente dentro la Chiesa, direttamente dentro un distributore automatico uguale, in tutto e per tutto, a quelli di snack e bibite presenti in uffici o metro. È questa l’idea di Don Franco per la sua parrocchia Gesù Redentore di Riccione.
Un’idea, a quanto si può trovare sul web nemmeno poi così originale, pare che già in Trentino e in Piemonte sia pratica già ampiamente utilizzata per portare a casa, pardon, in chiesa, qualche spicciolo in più. Un’idea venuta a Don Franco, dice intervistato da Radio Deejay, per venire incontro, specie nel periodo estivo, alle numerose richieste di parrocchiani e turisti. Una trovata che sta anche dando i suoi frutti, visto che il merchandising a tema teologico sta andando letteralmente a ruba. C’è chi ha storto il naso di fronte all’iniziativa che molti organi di stampa, specie locali, hanno ripreso ultimamente, ma che in realtà va avanti da circa un anno, ma non è niente di più rispetto a ciò che si trova in quasi tutte le chiese del mondo.
Self-service e streaming
Il business dal valore immenso che sfrutta abilmente l’iconografia cristiana è da sempre fonte di numerose proteste e rumorose riflessioni. Si tratta semplicemente di una ramificazione, anche particolarmente fortunata, del mercato del turismo, niente di più, nessuna novità, perlomeno nel 2018. Solo, in questo caso, automatica. Un self-service per l’anima a poche monete da te. Don Franco d’altra parte è lo stesso che già da tempo ha introdotto la diretta streaming delle sue funzioni religiose, disponibili sul sito ufficiale della parrocchia.
“La tecnologia al servizio della fede” come ha commentato lui stesso, e pare un’idea tutt’altro che sciocca, considerato, come continua al telefono con Chicco Giuliani di Megajay “ci sono persone a casa che non possono venire in chiesa, invece di guardare la messa del Papa posso guardare quella della loro parrocchia, del loro parroco. O come nel caso di matrimoni o funerali, dove ci sono persone che vivono in altre nazioni, parenti che non possono permettersi il viaggio che possono così partecipare. È ovvio che non è la stessa cosa ma aiuta. La Chiesa in questo deve cercare di modernizzarsi un po', quando la modernità è positiva è importante entrarci”. Benvenuti nella Chiesa 2.0.