L'ipotesi di reato di sequestro di persona piomba sul caso 'Diciotti', la nave della Guardia costiera, approdata al porto di Catania nella tarda serata di lunedì, con a bordo i 177 migranti cui è stato impedito di toccare terra, con l'ok allo sbarco dato infine da Matteo Salvini solo per i 29 minori presenti.
A indicarla il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, che nel pomeriggio, a sorpresa, con mascherina, guanti e calzari usa e getta, è salito sulla nave per una ispezione. Al termine le sue parole sono chiare: "La politica ha tutta la legittimità di prendere delle decisioni, ma queste decisioni non possono contrastare con quanto previsto dalla Costituzione e dal codice penale. L'ipotesi di trattenimento illecito di persone a bordo è la conferma. È in piedi". E riguardo al reato di sequestro di persona "sono in corso valutazioni da fare attentamente sull'ipotesi di privazione della libertà personale, e le faremo. È una situazione di potenziale illegittimità che stiamo ancora valutando".
Al momento, l'inchiesta è contro ignoti, ma se dovessero essere indagati esponenti del governo, gli atti passerebbero al Tribunale dei ministri. "Ho promesso di difendere confini e sicurezza degli italiani, questo faccio da due mesi e questo continuerò a fare", è stata la risposta in diretta Facebook del ministro Salvini, "se bloccare navi mi costa accuse e processi, io ci sono. Non sono ignoto".
Tre le procure al lavoro
Patronaggio ha ispezionato la Diciotti insieme agli uomini della Guardia costiera cui ha delegato le indagini. Poco prima aveva definito la situazione "critica" (ci sono casi di scabbia) ma aveva in particolare sottolineato la necessità di fare sbarcare i minori non accompagnati, richiamando le convenzioni internazionali e la legge italiana, così come aveva fatto la procura dei minori di Catania interpellando i ministri Salvini e Toninelli. Ed è ancora il primo ad annunciare la svolta: "Ci sono a bordo 29 bambini? Possono scendere. Adesso. Nonostante Bruxelles dorma. I bambini sì, ma per i ventenni, i trentenni belli robusti e vaccinati, basta, finito, nisba".
Così, sono tre le procure che indagano: oltre Agrigento, l'ultima, in ordine di tempo, è Palermo per associazione a delinquere finalizzata al traffico di uomini. Mentre Catania ha aperto un fascicolo di 'atti relativi'. E oggi è attesa la visita del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale: l'obiettivo è "verificare le condizioni materiali in cui sono costrette a vivere le persone a bordo, così come la possibilità di accedere alla richiesta di protezione internazionale e accertare i termini in base ai quali perdura la situazione di trattenimento".