Roma - Dal 'secchione' "generoso" allo studente tutto scioperi e manifestazioni, passando per chi - anche a pochi anni dall'esame di maturita' - deve chiamare casa per sapere la votazione finale. Il Transatlantico, nel giorno della prima prova del 2016, diventa un cargo di ricordi ed emozioni: "La maturita'? Che bello!", si illumina il vice presidente della Camera e membro del direttorio M5S Luigi Di Maio solo a sentire nominare l'esame. Era uno bravo Di Maio, di quelli che non lasciano nulla al caso e limano la tesina fino a poche ore prima. Spiega all'AGI: "Ho sostenuto l'esame nel 2004", con un anno di anticipo rispetto ai 'canonici' 18 anni, "e portai una tesina sulla Scelta nella Storia", ovvero le grandi 'sliding doors' che hanno spostato il normale corso degli eventi. L'elaborato scritto era, invece, "un tema sull'Europa, sui suoi valori, mi pare di ricordare". E la fatidica 'notte prima degli esami'? "L'ho passata studiando. Ci tenevo troppo per andare a divertirmi. E la mattina dopo lo dimostrai: mi presentai all'esame, unico del Liceo 'Vittorio Imbriani' di Pomigliano, con la giacca. Sotto portavo una semplice t-shirt, ma volevo riconoscere il massimo dell'importanza a quell'appuntamento. Ai professori che mi chiesero spiegazione per quel look risposi cosi': e' per dare autorevolezza a questa occasione". I professori mostrarono di apprezzare: "In realta' il commissario interno mi prese in giro. Mi disse che non mi avevano voluto dare 100/100 perche' si erano sentiti oltraggiati dal mio comportamento. Io mi inalberai, ma il professore scoppio' a ridere e mi disse che era solo uno scherzo". E 100/100 fu.
Di esami di maturita' ne ha fatti addirittura due il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta. Non perché sia stato bocciato, ma perche' "dopo il diploma magistrale, feci la maturita' classica. Mi pare di aver preso il massimo tutte e due le volte". Un secchione, dunque? "Macche' secchione: ero un bravo studente che aiutava gli altri ed ero il paladino di tutti i compagni che erano tutti molto preoccupati e impauriti. Io avevo una giusta tensione, no preoccupato no, perche' ho sempre studiato molto. Per avere successo, d'altra parte, non c'e' altra strada che studiare", aggiunge Brunetta che ammette di sognare ancora oggi quel momento: "Essendo stati due esami, ho il doppio dei ricordi e, di conseguenza, dei sogni su quell'appuntamento". Gli 'smemorati' Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana, ed Ernesto Carbone, deputato del Pd, ricordano a malapena la votazione finale. "Mi sono diplomato al liceo classico De Bottis di Torre del Greco, ma non ricordo la votazione ne' la traccia che scelsi. Dovrei chiamare casa... La votazione, e' stata di 50/60, si' ora ricordo. Ma della traccia non ho proprio piu' memoria".
Nessuna preoccupazione per chi, come Scotto, era gia' completamente assorbito dal lavoro per il partito: "Non e' che mi interessasse piu' di tanto il risultato della maturita': erano anni di scioperi e manifestazioni ed ero concentrato su quello. La traccia no, non la ricordo proprio. Pero' ricordo che all'orale mi chiesero Kant e Marx...". Carbone afferra lo smartphone senza nemmeno tentare di rispondere: "Mamma, ma quanto ho preso alla maturita'?. Ah, ecco. Grazie". Riattacca: "Cinquantadue su sessanta. Ho fatto il liceo scientifico. La notte prima dell'esame? No, non la ricordo. Paura?", risponde con una risata. Roberto Speranza, esponente della minoranza dem, ricorda invece tutto, sia la traccia che il risultato finale: "Ho preso 60/60 con una traccia su Bobbio e il rapporto tra Politica e Cultura. Proprio in quei mesi mi ero appassionato alle sue lezioni e questo mi aiuto' molto. In ralta'", confessa Speranza, "non ero il primo della classe, anzi. Ero rappresentante degli studenti in un liceo, il Galileo di Potenza, che contava 1.700 iscritti: praticamente il sindaco di un piccolo comune. Organizzavo scioperi e manifestazioni con una certa costanza... Ma l'esame ando' benissimo, fui molto fortunato a trovare quella traccia per il tema". (AGI)