Una imponente operazione contro le truffe online è stata portata a termine dalla polizia insieme con Europol ed Eurojust. Una cinquantina di "money mules" (primi destinatari delle somme provenienti da frodi informatiche e campagne di phishing, che offrono la propria identità per l'apertura di conti correnti sui quali vengono poi accreditate le somme frodate, ndr), sono stati arrestati e altri 13 denunciati su un totale di 101 identificati. Sono 320 le transazioni fraudolente individuate per un totale di 34 milioni di euro, di cui circa 20 milioni euro sono stati bloccati e recuperati.
Tutta l'operazione 'Emma 4' è servita a scovare più di 1.500 i muli e arrestare 168 persone.
Come già avvenuto nelle precedenti edizioni dell'operazione, il dispositivo ha previsto due distinti segmenti di intervento: quello operativo ha avuto la durata di tre mesi, in particolare dai primi di settembre alla fine novembre, nel quale le polizie di 30 Paesi dell'Unione Europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Finlandia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Lituania, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Svezia, Spagna, Ungheria) oltre a Moldavia, Norvegia, Ucraina, Svizzera, Regno Unito, Australia, Usa (Fbi e Secret Service) sotto il coordinamento di Europol ed Eurojust e con il supporto della Federazione Bancaria Europea (EBF), hanno portato a esecuzione una serie di operazioni di polizia contro cybercriminali che prendevano di mira singoli cittadini, piccole e medie imprese e importanti gruppi bancari e di intermediazione finanziaria.
Poi, la seconda fase dell'operazione, che proseguirà fino a venerdì 11 dicembre, per sensibilizzare e prevenire creandi consapevolezza in chi favorisce, con la propria opera, il riciclaggio dei proventi di attività illecite come le frodi online o il phishing, e che commette a sua volta reati molto gravi, puniti severamente.