“Chi sa parli”. E' l'appello ai carabinieri del comandante generale dell’Arma Generale Giovanni Nistri, intervistato a 'Porta a Porta' sul caso Cucchi. Nistri si è detto “lieto che uno dei militari presenti quella sera (il brigadiere Francesco Tedesco, ndr) abbia detto la sua verità: questo vuol dire che questa verità adesso potrà entrare a pieno titolo nel processo insieme con tutte le altre evenienze che sono state accertate nel frattempo dall'autorità giudiziaria, e dunque questo sarà un passo in più verso una definizione della vicenda”. Alla domanda di Vespa se l’istruttoria disciplinare nell’arma andrà avanti ad ogni livello Nistri ha risposto: “Questo è poco ma sicuro". Il generale ha sottolineato: "L'Arma non solo andrà fino in fondo per la parte di competenza e io ribadisco la necessità che un carabiniere ha il dovere morale prima ancora di giuridico di dire la verità e la deve dire subito. Quindi questa è l'occasione. Chi sa parli. Perché un carabiniere deve rispettare il proprio giuramento se vuole essere un carabiniere. Chi esce da questa regola e viene ritenuto responsabile di gravi fatti non è degno di indossare la divisa”.