In Italia i livelli di corruzione percepiti sono decisamente superiori a quelli reali: soffriamo della "sindrome del Botswana", intesa come tendenza ad accostarci a Stati difficilmente assimilabili al nostro per benessere e ricchezza. E' quanto emerge da "La corruzione tra realtà e rappresentazione. Ovvero: come si puo' alterare la reputazione di un Paese", ricerca curata da Giovanni Tartaglia Polcini per l'Eurispes e presentata stamane a Roma. "Dipingere un Paese come corrotto o anche piu' corrotto di quanto realmente non sia può avere effetti diretti e indiretti sull'economia", premettono i ricercatori dell'istituto sottolineando come la definizione di indicatori validi, efficaci e condivisi sul piano internazionale rappresenti "il primo ed essenziale passo verso il controllo, la prevenzione e il contrasto". Perchè "senza misure accurate e affidabili non solo diventa difficile cogliere l'estensione e l'ordine di grandezza del fenomeno ma anche indirizzare strategie di intervento istituzionale e politico di contrasto e repressione".