"Questa è l'ecografia di vostro nipote, ma se pubblicherete sui social anche una sola foto, non lo vedrete mai più nella vita reale": con un messaggio che non concede momenti di debolezza, Allison ha annunciato ai familiari la sua gravidanza. Allison è lo pseudonimo usato dalla Cnn per nascondere la vera identità di una futura mamma e agente della polizia specializzato in pedopornografia online.
I pericoli del web sono gravi quanto quelli del mondo reale
La storia però è vera e dimostra come chi conosce bene il mondo virtuale sa bene che i pericoli sono gravi quanto quelli del mondo reale. Lo sa bene il giornalista americano David French che, preso di mira dai troll, si è trovato di fronte un'immagine agghiacciante (ovviamente modificata) che mostrava il figlio di 7 anni in una camera a gas.
Le risposte dell'esperto alle cinque domande che tutti dovrebbero farsi
Se davvero vogliamo proteggere i più piccoli, dunque, la regola è una sola e la conosciamo già: niente foto sui social. Non importa quanto loro siano carini e quanto voi siate felici e orgogliosi.
Come ogni regola che si rispetti, però, anche questa ha le sue eccezioni. Ecco quali sono.
- Se proprio volete diffondere immagini dei vostri figli e nipoti, scegliete l'app giusta. Come ad esempio WhatsApp, Signal e iMessage di Apple, che hanno un buon livello di sicurezza. Tutte e tre - per chi ancora non li conoscesse - consentono di inviare foto contenute nella galleria immagini del cellulare a una singola persona o a un gruppo di amici. E per sentirsi davvero al sicuro, si può impostare l'opzione che cancella automaticamente la foto dopo un certo periodo di tempo.
- Ok. Non siete bersagli così sensibili. A questo punto potete permettervi un sistema leggermente meno sicuro. Come Apple's Photos e Google Fotos: entrambi offrono la possibilità di creare album di famiglia da condividere con i propri amici e familiari, senza correre grossi rischi. E senza scannerizzare le foto per scopi pubblicitari. Sebbene si basino sul rilevamento del viso, l'immagine viene conservata solo nelle librerie personali e non in database più ampi.
- Facebook è di certo il social network più conosciuto e più semplice tramite il quale condividere foto. Tuttavia è tra i meno sicuri a causa della possibilità di effettuare ricerche molto ampie, dei dati raccolti e delle politiche di sicurezza che non tutti i genitori conoscono e applicano. Anche quando le immagini sono private sono sempre associate a un profilo connesso con il nostro. Questo permette ai troll di avere un accesso più agevole e hackerare il profilo della vittima. Ma se questo non vi ferma c'è una precauzione da adottare: create un gruppo privato e condividete la foto solo con i partecipanti. Quanto a Instagram e Twitter, settate il profilo come 'privato' nel primo caso, ed evitate in assoluto di pubblicare foto di bambini nel secondo.