Rosario Greco, figlio di Elio (che per gli inquirenti è uno dei boss di Vittoria), ha concluso in primo grado i suoi due processi: era accusato del duplice omicidio di Alessio e Simone D’Antonio e di un tentato omicidio “per uno sguardo di troppo”.
Alessio e Simone, piccoli angeli in cielo, vennero uccisi l’11 luglio scorso in una vera e propria strage a Vittoria. Greco, in carcere, ha scelto il rito abbreviato per entrambi i processi.
Il tentato omicidio è stato derubricato a “lesioni aggravate dall’uso dell’arma”, più lo sconto di pena di un terzo per il rito abbreviato. Risultato: 2 anni di condanna.
Il duplice omicidio dei piccoli Alessio e Simone D’Antonio, ha visto Greco rispondere dell’accusa di omicidio stradale (pena massimo 18 anni) e, con il rito abbreviato (anche qui, sconto di un terzo). Risultato: 9 anni di condanna.
Si badi bene, sono le leggi. Nessuna colpa ‘imputabile’ alla Procura di Ragusa che, più di queste pene, difficilmente avrebbe potuto chiedere. Ed allora come si fa? È questa la vera domanda.
La prima (auspicata) risposta è che questi (pochi) 11 anni vengano scontati tutti, fino alla fine. Senza “sconti di pena”, senza “buona condotta”. La beffa sarebbe dare la “buona condotta” a chi ha ucciso due bambini e ha tentato un omicidio (per uno sguardo di troppo).
La vera risposta, però, sta nel cambiare la legge. E’ assurdo che una strage come quella in cui sono morti Alessio e Simone venga “liquidata” con il rito abbreviato, quindi con lo sconto di pena di un terzo. Come si fa a dare torto ai genitori dei due piccoli, quando affermano che i loro figli non abbiano avuto giustizia?
Ricordo le parole del ministro Bonafede. Ci vuole una legge che aggravi le pene. E che porti il nome di Alessio e Simone.
Nessuno potrà ridare la vita ai due piccoli. Nessuno potrà consolare i loro genitori. Nessuno potrà dargli la Giustizia che meriterebbero. Ma almeno impediamo che altri, piccoli Alessio e Simone, perdano la vita. E permettiamo ad Alessio e Simone di vivere per sempre, con una legge a loro nome. Ed i delinquenti paghino il proprio debito con la Giustizia.