È Bolzano la città dove si vive meglio in Italia, seguita da Trento e Belluno. Brusco scivolone di Roma, che precipita dal 67° all'85° posto della classifica. In picchiata anche Bari (dal 96° al 103°) e Firenze (dal 37° al 54°). Ultima Vibo Valentia. È il quadro dell'indagine sulla qualità della vita nelle province italiane realizzata da Italia Oggi con l'Università La Sapienza di Roma, giunta alla vent° edizione.
Dalla quarta alla decima posizione si trovano tutte città che hanno recuperato rispetto all'anno scorso, salvo una, Treviso, che è passata dalla sesta alla nona posizione. Al quarto posto Siena, che ha recuperato sette posizioni (era 11°), seguita da Pordenone, che passa dalla nona alla quinta, e da Parma, che ha guadagnato una posizione rispetto al 2017 (era settima). In forte ascesa Aosta e Sondrio, rispettivamente al settimo e ottavo posto, partendo dal 18° e dal 16° della passata edizione. Decima Cuneo, che ha guadagnato tre posizioni.
Il 2018 è l'anno delle conferme, sia di alcune performance sia di alcune tendenze emerse nelle precedenti indagini: dallo sfumare del contrasto Nord-Sud in termini di buona qualità di vita legata al benessere economico, all'acuirsi del divario fra piccoli centri (in cui si vive meglio) e grandi centri urbani, in cui la vita è invece sempre un p' più difficoltosa. Fenomeno testimoniato, fra l'altro, dal declassamento della Capitale, che cede 18 posizioni. Tendenzialmente, comunque, nei capoluoghi di regione la qualità della vita è aumentata, salvo che in sette città.
Oltre che a Bari e a Firenze, a Catanzaro (dal 92° al 95° posto), all'Aquila (dal 68° al 72°), a Potenza, che ha perso 20 posizioni (ora è 64°), arretramento simile a Venezia (al 62° dal 41° posto). Torino ha perso una posizione, ed è 78°. Stabile invece la qualità della vita a Napoli (108) e a Palermo (106), che si mantengono sui medesimi livelli del 2017. Milano è 55° (due posizioni in più del 2017).
L'indagine fotografa modelli virtuosi, criticità e cambiamenti in atto nelle province e nelle principali aree del Paese analizzando nove parametri: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. A questi si aggiungono 21 sotto dimensioni e 84 indicatori di base.