Nel 2018 l’elemosiniere del Papa ha speso tre milioni e mezzo di euro in bollette (per i poveri). Secondo quanto appreso da Repubblica, la somma spesa dal cardinale Konrad Krajewski, che sabato ha riattaccato la luce in uno stabile occupato di Roma, comprende luce, gas, spazzatura, e diverse rate per spese varie inerenti la gestione di case, che singole persone e famiglie, molte italiane, non sono riuscite a sostenere.
Il dato, che filtra dal Vaticano in un momento in cui la stessa comunità ecclesiale si divide sul gesto di don Corrado, è sostanzialmente il medesimo degli anni passati. A conferma delle parole del segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, che ha replicato così al ministro Salvini, che aveva invitato il Vaticano a pagare le bollette degli italiani in difficoltà: “La Chiesa lo fa già: aiuta tutti”, ha detto Parolin.
Dove ha preso i soldi
Per saldare le spese Padre Corrado attinge dalle offerte che diversi benefattori inviano per questo scopo al Papa e alla Elemosineria Apostolica. Un altro ‘gruzzolo’ arriva poi dalla rendita che il dicastero vaticano ha con l’invio di benedizioni apostoliche richieste per matrimoni, battesimi, cresime e altri sacramenti e ricorrenze.
A chi paga le bollette
Con i soldi raccolti Krajewski paga le bollette a famiglie, anziani e persone (italiane e straniere) in stato di indigenza. Tra questi ora ci sono anche gli abitanti dello stabile di Santa Croce in Gerusalemme - moroso dal 2013 e con un debito di 300 mila euro - che Don Corrado ha deciso di aiutare d’istinto dopo aver visto un bimbo del palazzo che vive grazie a un apparecchio che si alimenta a corrente.
Gli altri beneficiari dell’elemosina di Don Corrado
Secondo quanto scrive Il Fatto Quotidiano, da quando papa Francesco l’ha nominato elemosiniere di Sua Santità il 3 agosto 2013, elevandolo subito alla dignità di arcivescovo e poi creandolo cardinale nel Concistoro di meno di un anno fa, le giornate di Don Corrado sono fatte di continue uscite serali con la sua Fiat Qubo, insieme alla piccola squadra di quattro fidate guardie svizzere, per portare beni di conforto, pasti, coperte, sacchi a pelo, ombrelli e qualsiasi altra cosa possa essere di aiuto ai senzatetto di Roma, nelle stazioni, nelle piazze e nelle vie del centro e delle borgate.
Tra le altre cose Krajewski ha fatto costruire bagni, docce e barberia per i senzatetto in Piazza San Pietro, allestire un dormitorio nei pressi, ne ha accompagnato gruppi al mare e al circo, ha sostenuto persone danneggiate dal sisma del 2016 ad Amatrice e Ascoli Piceno, ha donato sacchi a pelo e messo a disposizione auto del Vaticano ai clochard nei giorni di maggior freddo. E ancora, ha accolto famiglie di rifugiati siriani lasciando loro il suo appartamento per trasferirsi a dormire all’Elemosineria, aperto una lavanderia gratuita, pagato l’affitto per una spiaggia accessibile anche ai disabili.