L'omicidio del maresciallo degli Agenti di custodia Antonio Santoro fu commesso a Udine il 6 giugno 1978 ad opera dei terroristi del gruppo Proletari Armati per il Comunismo che ne rivendicò poi l'omicidio. Santoro era accusato dai Pac di maltrattamenti ai danni di detenuti, in seguito ad inchieste giornalistiche specie del quotidiano Lotta Continua, che lo accusarono di abuso d'ufficio e abuso di potere.
Esecutore materiale dell'omicidio fu Cesare Battisti, poi condannato all'ergastolo. Ad accusarlo fu Pietro Mutti, collaboratore di giustizia ed ex-appartenente ai Pac. Testimoniò che Battisti e Enrica Migliorati (anch'essa appartenente ai Pac) attesero la vittima davanti all'uscio di casa fingendosi fidanzati. Poi al sopraggiungere di Santoro Battisti gli sparò alle spalle tre colpi di cui due mortali alla nuca.
Nel volantino di rivendicazione, intitolato Contro i lager di Stato, i Pac scrissero che l'istituzione carceraria andava distrutta perché "ha una funzione di annientamento del proletariato prigioniero" e di "strumento di repressione e tortura".
Santoro ricevette la Medaglia d'Oro al merito civile alla memoria, con la motivazione: "In servizio presso la locale Casa Circondariale, mentre si recava sul posto di lavoro, veniva barbaramente trucidato in un vile e proditorio agguato terroristico. Fulgido esempio di elette virtù civiche e di attaccamento al dovere".
Il 6 giugno 2007 fu intitolata a Santoro la nuova caserma della Polizia Penitenziaria di Udine.
Gli altri tre omicidi che vedono Battisti coinvolto
Ma ci sono altri tre omicidi che in qualche modo vedono Battisti coinvolto. Il 16 febbraio vengono uccisi a Milano il gioielliere Pierluigi Torregiani e a Mestre il macellaio Lino Sabbadin nel giro di poche ore. Le due vittime avevano in comune una cosa: in fatti precedenti avevano sparato e ucciso un rapinatore.
Per il delitto di Torregiani Cesare Battisti è stato poi condannato in quanto mandante e ideatore. Meno di due ore dopo delitto Torregiani, alle 18 viene assassinato Lino Sabbadin. In questo secondo omicidio, Battisti viene accusato di aver fornito "copertura armata”.
Il 19 aprile 1978, Andrea Campagna, agente della Digos milanese, viene ucciso con cinque colpi di pistola, nella zona della Barona. Una telefonata al 'Secolo XIX' e a 'Vita' rivendica l'omicidio a nome dei Proletari armati per il comunismo. Di questo delitto Battisti viene accusato di essere stato l'esecutore materiale.