"Sono certo che Benedetto XVI sia assolutamente convinto di ciò che ha detto al momento della rinuncia" sulla volontà di ritirarsi in silenzio e in preghiera, "è probabile piuttosto che qualcuno sia tentato di usarlo e tenda qualche tranello. Il problema è tutto questo codazzo che insinua disordine e zizzania": lo afferma l'Arcivescovo di Siena, Paolo Lojudice, in un'intervista al Corriere della Sera sulle polemiche vaticane intorno al celibato sacerdotale.
Nominato da Francesco, vescovo ausiliare di Roma e prima ancora, per otto anni, parroco a Tor Bella Monaca, Lojudice afferma anche di esser sicuro che "non esiste nessun problema legato alla figura del Papa emerito". "Ho la sensazione che il problema sia piuttosto l'atteggiamento di chi gli sta intorno", ha aggiunto, "il Papa emerito è come se non ci fosse, non c'è niente da regolamentare. Benedetto XVI lo ha detto fin dall'inizio con intelligenza: mi ritiro in silenzio e preghiera", un gesto che egli stesso definisce "profetico" e di "un coraggio inaudito".
Secondo Lojudice "Benedetto è un uomo di grande saggezza, profondità e santità" e proprio per questo "era impensabile che si prestasse a cose di questo genere, al sospetto di interferire con il successore" dice al Corriere, e Benedetto XVI stesso "per primo sa meglio di tutti che, se un Papa emerito interviene, viene strumentalizzato" e per questo ha ritirato la firma dal libro di Sarah in modo da non ingenerare "confusione".