Si chiamano Elder Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale Hjorth i due giovani americani fermati per l'omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso nella notte tra giovedì 25 luglio e venerdì 26 a Roma. I due sono stati fermati nella stanza dell'hotel Meridien Visconti in cui alloggiavano, a poche decine di metri dal luogo in cui è avvenuta l'aggressione, in piazza Cavour. Nella loro stanza è stato trovato il coltello con cui Lee, reo confesso, ha colpito otto volte il vicebrigadiere.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il dramma sarebbe stato innescato dalla ricerca di un pusher dal quale rifornirsi. I due giovani americani vagavano per Trastevere in cerca di droga, ma la sostanza che è stata rifilata loro era semplice aspirina. Da qui l'idea di vendicarsi rubando la borsa di un uomo, Sergio Brugitelli, che, secondo quanto si legge nel decreto di fermo, li avvea ingannati.
In base a quanto ricostruito dal procuratore facente funzioni Michele Prestipino, dall'aggiunto Nunzia D'Elia e dal pm Maria Sabina Calabretta, i due ragazzi americani erano andati a Trastevere per acquistare alcune dosi di droga: dopo essersi resi conto di essere stati fregati, hanno rubato la borsa di Brugitelli con il telefono cellulare dell'uomo. L'uomo derubato ha quindi contattato i due chiamando il proprio numero di telefono per avere indietro la borsa e ha poi chiamato il 112 per denunciare il furto e raccontare di essersi accordato con i due ladri per la restituzione della borsa.
A questo punto, all'orario stabilito, i due carabinieri, in borghese, sono andati in via Pietro Cossa, luogo stabilito per lo scambio. Lì hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con otto coltellate, una delle quali alle spalle e una al cuore, risultate fatali.
La borsa rubata è stata trovata in una fioriera dell'hotel.