di Sonia Montrella - @SoniaMontrella
Roma - In Italia un milione di persone che soffrono di malattie reumatiche, neurodegenerative, attacchi di panico, depressione, vorrebbero ricorrere a farmaci a base di cannabis, ma il 90% di dottori ignora l'argomento. Tanto che ad oggi, spiega all'Agi il fondatore del portale Let's Weed, Antonio Pierri, "sull'intero territorio nazionale è possibile ottenere una prescrizione medica solo da una trentina di professionisti, mentre sono un centinaio le farmacie che vendono questo tipo di farmaci".
Sulla base di questi dati raccolti dallo stesso Pierri, che ha provato a fare il primo censimento in assoluto sul tema, è nata l'idea di Let's Weed: un portale online che attraverso il sistema di geolocalizzazione indica ai malati il medico o la farmacia più vicina a casa per acquistare cannabis a scopo terapeutico.
L'offerta è vastissima e si va dalle capsule alle cartine per decozione in tisana, fino agli estratti e al collirio, tanto che a quasi un anno dalla creazione, il sito ha totalizzato diverse migliaia di iscritti. Ma Pierri e il cofondatore Stefano Rosato, entrambi trentenni salentini, ingegnere il primo e programmatore il secondo, vogliono andare oltre.
La situazione italiana e le proposte per legalizzare la Cannabis
PROFESSIONISTI A CONFRONTO... ONLINE
Tra pochi giorni la piattaforma si rinnoverà offrendo, oltre al servizio di geolocalizzazione, uno spazio interamente riservato a medici, biologi e farmacisti su cui confrontarsi e aggiornarsi.
"In teoria - spiega Pierri - tutti i medici possono fare prescrizioni. Ma non lo fanno perché non conoscono il tema della cannabis terapeutica, i farmaci, le giuste dosi da somministrare a seconda della patologia.
Attraverso la nostra piattaforma, con un confronto continuo tra professionisti della materia, quei dottori possono imparare a conoscere la materia, imparando dai più bravi. E' un approccio collaborativo basato su un sistema di domanda e risposta che definirei a 'metà strada tra Wikipedia e Yahoo Answer'". L'obiettivo è sempre quello originario: "aiutare le persone ad essere felici" rispondendo alle loro esigenze attraverso l'offerta dei "migliori servizi" e "nel pieno rispetto delle leggi in vigore in Italia".
DOVE COMPRARE I PREPARATI A USO TERAPEUTICO
Ad oggi, nel nostro Paese è possibile "acquistare farmaci in preparazioni galeniche realizzati dalle farmacie italiane che si servono di preparati proveniente dall'Olanda, secondo un accordo tra il ministero della Salute e la società farmaceutica Bedrocan che si è accaparrata il monopolio in Italia. Tuttavia la richiesta è di gran lunga superiore all'offerta e, poiché la Bedrocan non può reggere simili numeri, l'Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze ha iniziato a coltivare la cannabis di Stato". Ma il problema della scarsa offerta non è l'unico che devono affrontare i malati italiani: questi farmaci sono spesso costosi, "le farmacie lavorano i preparati della Bedrocan, li diversificano per somministrazione e concentrazione attraverso macchinari più o meno avanzati e li rivendono a prezzi non sempre allineati". Tanto che uno stesso farmaco può oscillare dai 50 ai 110 euro.
L'AUTOCOLTIVAZIONE, CHI PUO' E PERCHE'
Quanto alla autocoltivazione, è possibile solo per scopi industriali (realizzazione di profumi, farina, o prodotti cosmetici), ma in questo caso il delta-9-tetraidrocannabinolo, il principio attivo detto comunemente Thc, è di appena lo 0,2%, contro il 20% necessario per i farmaci. E per ora la proposta di legge sulla liberalizzazione della sostanza formulata dal sottosegretario Benedetto Della Vedova e sostenuta da 200 deputati, presentata lo scorso 25 luglio alla Camera dei Deputati, che prendeva in esame anche l'autocoltivazione per scopo terapeutico e ricreativo è stata rinviata in Commissione.
"Vogliamo fare qualcosa per aiutare malati e medici e dare una spinta per far conoscere il problema" spiega Pierri che racconta: "l'idea di Let's Weed è arrivata mentre io e Stefano facevamo footing. Oggi possiamo dire di esserci ritagliati una nicchia nel panorama dei servizi sanitari". "I nostri cavalli di battaglia sono la qualità e la sicurezza", assicura Pierri, "medici farmacisti e biologi, verificati uno a uno da noi attraverso moduli e controlli maniacali".