articolo aggiornato il 26 febbraio 2018 alle ore 12,30
Molti lo chiamano Burian, ma il nome corretto è Buran: un vento di aria gelida che nasce a ovest degli Urali, nel cuore della steppa russa, e che a breve colpirà l’Italia da nord a sud portando le temperature a crollare anche di dieci gradi, minacciando neve e gelo nelle principali città della Penisola.
Cos'è Buran
Non capita spesso che questo vento forte dell’inverno russo arrivi alle nostre latitudini, nell’ultimo secolo più o meno una volta ogni dieci anni. Generalmente si spinge verso est, arrivando a colpire le regioni più interne della Cina, raramente verso ovest e quindi verso l’Europa continentale. Ancora più di rado riesce ad aggirare la catena alpina, che smorza la sua violenza trasformandolo in favonio, un vento caldo e secco, ma con un’intensità inferiore.
I meteorologi dicono che porterà neve e ghiaccio e già sta succedendo in queste ore a Torino e in Piemonte, in Emilia-Romagna, Veneto e Toscana. Trieste in queste ore è sferzata dalla bora, che ha un etimo che un po’ si avvicina a quello del vento della steppa: буран, il suo nome in russo, ha paralleli in altre lingue accomunati dalla radice comune che è ‘bor’ che significa volgere, travolgere.
“Il gelido vento siberiano è il più freddo che possa raggiungere l'Italia”, scrive Repubblica. ”Una delle sue caratteristiche principali è che può far crollare le temperature di 10/12 gradi in meno di mezz'ora, come è successo nel lontano 13 dicembre 2001. Nelle zone d'origine, le temperature al suolo toccheranno i -35 gradi, in alcuni casi anche -40. Ilmeteo.it annuncia, dunque, giornate di ghiaccio e neve da domenica. Se al Nord nevicherà a tratti, entro sera i fiocchi cadranno fin sulle coste di Marche, Abruzzo, Molise, fiocchi anche in Toscana e Umbria. Abbiamo detto che avverrà un tracollo termico di eccezionale portata”.
Quanto durerà Buran
Il gelo dovrebbe durare fino a giovedì. Neve sicura è data nelle città del nord e in due adriatiche, molto probabili sono date le nevicate a Firenze e Perugia, un po’ meno a Roma. "Già domenica arriverà l'avanguardia della perturbazione e porterà nevicate intense a Verona, Brescia, Milano, Torino e Milano. Lunedì c'è anche la quasi certezza di precipitazioni nevose ad Ancona e Pescara" spiega Andrea Giuliacci, meteorologo del Centro Epson Meteo di Meteo.it. "Sarà una delle più intense ondate di gelo degli ultimi decenni, e per questo la possiamo definire storica Negli ultimi 60 anni, ne contiamo poche di questo livello" prosegue Giuliacci.
“L’irruzione dell'aria gelida, attraverso la porta della Bora, sarà accompagnata tra domenica e lunedì da forti venti da nord-est sull'alto Adriatico con raffiche fino a 100 chilometri orari”, scrive ancora Repubblica. “A partire dalla giornata di domenica le zone maggiormente a rischio di abbondanti nevicate fino in pianura saranno Emilia Romagna e Marche. Verranno quindi imbiancate anche le coste”.
Come proteggere umani, tubature e non solo
Sempre al quotidiano romano è Antonio Sanò, direttore de Ilmeteo.it a spiegare che da mercoledì 28 il Burian lascerà gradualmente l'Italia. Ma nel frattempo una perturbazione atlantica interagirà con l'aria fredda orientale. Giovedì 1 marzo, inizio della primavera meteorologica, tutto il Nord Italia sarà sotto la neve.
Con l’arrivo del grande freddo, arrivano anche le raccomandazioni degli esperti. E se per gli umani è piuttosto semplice capire come proteggersi con vestiti, accorgimenti e cibo (mai troppo scontato a quanto pare, qui una delle tante guide online), arrivano anche le indicazioni per evitare che si congelino le tubature dell’acqua. Acea, la municipalizzata dell’acqua romana, spiega che è meglio proteggere le tubature esterne con “polistirolo e il poliuretano espanso” ma anche di fare “attenzione a non utilizzare giornali o panni in stoffa che, assorbendo acqua e umidità, rischiano di peggiorare la situazione", scrive l'Huffington.
Ma non sono solo uomini e tubature a soffrire il freddo. La Coldiretti ha diramato nella mattinata di sabato un comunicato in cui suggerisce agli allevatori di prendersi cura del bestiame, rafforzare il loro pasto e proteggere i vitelli anche con i cappotti.