"In riferimento alla trasmissione 'Le Iene', andata in onda nella serata di oggi (ieri, ndr), ribadisco di non avere mai avuto rapporti non consenzienti". Tramite il suo avvocato, Antonio Marino, Fausto Brizzi fa arrivare a tarda sera di domenica il suo commento alla seconda puntata delle 'Iene', trasmissione di Italia 1, sulle molestie nel mondo del cinema, in cui il suo nome veniva fatto esplicitamente da una decina di aspiranti attrici che lo accusavano di averle pesantemente molestate durante i provini. Il regista romano già sabato scorso aveva fatto sapere, sempre tramite il legale, che "in via precauzionale e per evitare strumentalizzazioni" aveva "sospeso tutte le attività lavorative e imprenditoriali". A sua difesa interviene sul Corriere l'attrice Nancy Brilli, che ha lavorato con lui in tre film: "Davanti ai miei occhi, sul set e fuori, è stato irreprensibile".
Il nome del 48enne regista romano l'hanno fatto "dieci attrici su trenta che abbiamo intervistato" spiega Dino Giarrusso, l'autore del servizio andato in onda nella trasmissione Mediaset, Dino Giarrusso. "Ci sono anche altri nomi, i personaggi sarebbero molti, noi non vogliamo accanirci su Brizzi ma un terzo delle intervistate parla di lui".
I racconti delle intervistate
"Giarrusso manda in onda varie testimonianze, volti coperti e voci contraffatte, eccezion fatta per Clarissa Marchese, Miss Italia 2014, e la modella Alessandra Giulia Bassi, le uniche due persone intervistate dalle Iene che non hanno chiesto la riservatezza", ricostruisce Repubblica. "Queste ragazze non si conoscono fra loro - spiega l'autore dell'inchiesta - eppure tutti i loro racconti si somigliano in maniera impressionante". Le intervistate raccontano tutte di "uno studio che però è anche una casa", "uno studio-abitazione, con una vasca idromassaggio, il soggiorno, la camera da letto" dove le ragazze venivano invitate per fare provini. Non mancano dettagli delle molestie che in certi casi, secondo il racconto delle intervistate, si configurerebbero come vere e proprie violenze. I primi approcci, i tentativi di "fare i massaggi", le insistenze, "il contatto fisico sempre maggiore" e poi "i modi sempre più aggressivi". Secondo alcuni racconti, il regista "si è spogliato completamente nudo" e ha tentato approcci sempre più pesanti. Alcune raccontano di aver "opposto resistenza", un'altra dice di essere stata costretta a un rapporto sentendosi "immobilizzata: non capivo più niente".
"Tutte queste attrici sono convinte di aver subito una violenza che lascia il segno" continua Giarrusso, prima di dare di nuovo voce alle presunte vittime, "mi sentivo stuprata", "piangevo", "mi sentivo una puttana". Perché non hanno denunciato? "Non ho avuto il coraggio di dirlo alla mia famiglia - rivela una di loro - l'ho detto solo a mia madre, ma ho pensato: se lui ci denuncia non abbiamo tutti questi soldi per pagare la causa". Un'altra: "Mi vergognavo come una ladra, avevo paura di non essere creduta". Un'altra ancora: "Alcuni addetti ai lavori mi hanno consigliato di non fare azioni legali".
Brilli: "Le denunce si fanno in Procura, non in tv a volto coperto"
"Le donne prendono coraggio sulla scia dello scandalo Weinstein, ma senza portare le prove si distruggono persone e famiglie. Non mi piace la denuncia televisiva, addirittura a volto coperto. Le denunce si fanno in Procura, circostanziate. E si è colpevoli quando è scritto in una sentenza", afferma al Corriere Nancy Brilli, che ha lavorato con Brizzi in tre film: "Ex", "Maschi contro femmine" e "Femmine contro maschi". "Fausto con me, si è comportato da gentiluomo e, sui set, c’erano colleghe giovani e belle e non ho mai sentito un pettegolezzo", racconta l'attrice, "avance, molestie e stupro sono tre cose diverse, ora si sta mettendo tutto insieme".
"Provare a scambiare lavoro per sesso è abuso di potere ed è inaccettabile. Però, arrivare a lui nudo mentre provi la scena erotica significa trovarsi in una situazione che non hai saputo cogliere per tempo", prosegue Nancy Brilli, "i provini si fanno nei teatri o nelle case di produzione, non in case o alberghi. E mai da soli col regista: deve esserci almeno il responsabile del casting". E se una arriva all'appuntamento è scopre che il regista è solo? "Se non vuoi andartene, perché temi di essere sgarbata, va bene. Ma se lui propone il bacio, devi salutare perché siamo fuori da ogni prassi. Basta dire: “Grazie, continuerei in presenza del mio agente”.