“Passeggiavamo sulla Rambla. Bruno teneva per mano Alessandro e io spingevo il passeggino con dentro Aria. Eravamo lì da qualche minuto quando ho sentito tante urla e mi sono voltata. Ho visto il furgone che puntava su di noi. È stato un attimo”. Martina Sacchi, 27 anni, ha parlato per la prima volta dopo l’attentato del 17 agosto scorso a Barcellona. Lo ha fatto al direttore di Tom’s Hardware, il magazine dove lavorava il suo compagno, Bruno Gulotta, 35 anni, morto in quel tragico attentato.
"Il furgone lo ha preso in pieno, ho gridato, era vivo"
“Bruno ha spinto Alessandro verso di me e io l'ho afferrato. Il furgone ha sfiorato me e Alessandro e ha preso Bruno in pieno. L'ho visto per terra. Mi sono chinata su di lui e ho gridato, ho chiesto aiuto, era vivo. Gli ho detto 'amore ti prego non mi lasciare', mi è sembrato di vedere un guizzo nei suoi occhi”. Martina continua con il suo racconto, il momento in cui i medici gli hanno detto che il suo compagno era morto.
"E' morto da eroe, vivrò per ricordarlo"
“Vivrò per ricordare ad Alessandro e Aria che uomo meraviglioso era loro padre. Lavorava tanto ma la sua famiglia era tutto. Non ci ha mai fatto mancare nulla. È morto da eroe. Un eroe silenzioso e discreto, com'era nel suo carattere”. Martina ringrazia inoltre la redazione per le donazioni che hanno raccolto e che le permetteranno di “non far mancare nulla ai bambini”. Come avrebbe voluto Bruno. Sul sito le informazioni necessarie per aiutare la sua famiglia.