Sul canale Irc di Anonymous Italia c’è chi esulta e chi si complimenta. Uno cita un film a metà tra il comico e il poliziesco con Jackie Chan: “Colpo grosso al drago rosso!”. La community degli hacker con la maschera di Guy Fawks si è ritrovata lì dopo aver attaccato e violato le password di accesso, dati personali, amministratori di sistema di 14 siti tra cui quello di ArcalorMittal, nuova proprietaria dell’Ilva, Confindustria e Fabbrica bresciana armi.
Un attacco che inaugura forse una nuova fase degli Anonymous italiani, decisi a non perdere il momento di attenzione mediatica dopo l’attacco del 5 novembre: “Fantastico rega, ottimo lavoro, manteniamo questo momentum”, commenta uno dei nick name che accedono anonimamente alla chat. Ed eccolo il nuovo attacco: lo hanno chiamato Operation Green Rights, #OpGreenRights sui social l’hashtag dove si sviluppa la discussione.
Il motivo dell’attacco si legge nella nota pubblicata qualche ora dopo sul sito di Anonymous (LulzSecIta su Twitter): “Operation Green Rights è un riassunto della nostra frustrazione nel vedere la razza umana asservita ai soldi di Dio, per il quale si commette assassinio, sfruttamento e oppressione dei popoli, ciò va oltre ogni principio di democrazia e del rispetto umano, che dovrebbe essere la base di ogni moderno paese civile". Un'operazione che mira a colpire le aziende che secondo il gruppo di hacker si sono macchiate di "crimini contro il pianeta".
"Abbiamo assistito a guerre fatte per l'oro nero, sottomettendo i popoli solo per convenienza, tramite accordi commerciali di miliardi di euro. Milioni di miliardi spesi soltanto per le ricerche e per le guerre nucleari, tagliando cosi' fondi utili per la ricerca sulle energie rinnovabili, tutto questo mentre le petroliere affondano in mare causando un danno ecologico inestimabile ed irreparabile al nostro Pianeta".
Nel comunicato con cui Anonymous Italia ha annunciato l'operazione #OpGreenRights il gruppo di hacker attacca enti e aziende che a loro avviso starebbero mettendo a rischio le sorti del pianeta. "Dovremmo tutti essere consapevoli del surriscaldamento globale in atto, causato dagli accordi di queste politiche - affermano gli hacker - i ghiacciai si stanno sciogliendo più velocemente di quanto previsto decenni fa, aumentando così il livello del mare".
La discussione sulla chat degli Anonymous
Qualcuno sul canale Irc prova a chiedere agli altri: "Ma così cosa otteniamo? Mica si danneggiano le aziende?", Syzsygy risponde: "Così se ne parla e si crea attenzione sul tema". E l'altro ancora: "Ma perché attaccare piccole aziende e istituzioni?", sempre Syzsygy risponde:"Si parte dai più piccoli, perché questi diffondano l'idea, e magari inizino a cambiare qualcosa nel proprio sistema. Convinci un paesino di 10.000 abitanti a non usare la macchina per una settimana, e convincerai una settimana una provincia intera".
Infatti oltre ai nuovi proprietari dell'Ilva e Confindustria, tra gli obiettivi di questo nuovo attacco si trovano Industrie chimiche forestali, Eluxenia, industria di impianti fotovoltaici e alcuni siti di società che si occupano di depurazione delle acque e di acquedotti.
"Le attuali politiche delle grandi aziende e dei governi, in cambio di denaro, non sta opprimendo solo i nostri diritti, ma anche quelli di ogni altro essere vivente", conclude il comunicato. "Noi, come Operation Green Rights, vogliamo dire di no a questo! Operation Green Rights vuole una vita per i nostri figli, in un mondo civile e pulito che li accolga a braccia aperte, permettendogli di vivere in un mondo civilizzato, dove vige rispetto per la Natura stessa. Noi vogliamo che Madre Natura continui a vivere in modo sano, promuovendo la Vita con la sua bellezza. Non vogliamo più oppressione, e sangue versato nelle strade in nome dell'avidità".
Arcelormittal (#ILVA), #Confindustria Energia, Confindustria Alto Milanese, Associazione Indutriale Sicilia, Fabbrica Bresciana di armi.. alcuni dei siti hackerati da #Anonymous per #OpGreenRights https://t.co/xNmsEMOQSf Venite a trovarci: https://t.co/nlmsO5sCJX chan #italy pic.twitter.com/b18OV0ORO9
— LulzSecITA (@LulzSec_ITA) 19 novembre 2018
Una sorta di benvenuto alla società indiana che ha rilevato l’impianto industriale siderurgico di Taranto.