Per due anni non si è svolta a causa del sisma che aveva distrutto Amatrice. Ora, a fine agosto, torna la tradizionale sagra degli spaghetti all'amatriciana nel borgo del Lazio devastato dal terremoto, un ritorno che è anche simbolo di rinascita. L'edizione 2018 si chiamerà infatti 'La Ripartenza'. Data e programma saranno presto noti
"Credo che la storia di un popolo passi anche e soprattutto per le sue tradizioni, che sono imprescindibili e che vanno tutelate e sostenute con ogni mezzo. La Regione Lazio sta dando un supporto importante al Comune e alla nostra Pro Loco, che per mezzo secolo ha organizzato la Sagra e che anche quest'anno è pronta a dare il suo insostituibile supporto alla tre giorni che ci apprestiamo a vivere tutti insieme. Presto forniremo i dettagli del programma, che è in lavorazione. Amatrice apre le sue porte agli amici, a chi ci vuole bene. Ne sono orgoglioso e soddisfatto", scrive in una nota il sindaco di Amatrice, Filippo Palombini. "La nostra Sagra è una delle tradizioni più belle di questa terra, e sicuramente la più famosa - ha aggiunto la Presidente della Pro Loco di Amatrice, Adriana Franconi -, siamo pronti per tornare a celebrarla come è stato per 50 anni qui, ad Amatrice. Ringrazio la Regione Lazio per il supporto all'organizzazione e sono lieta che per tre giorni, nelle nostre vie, potranno tornare a diffondersi gli odori della nostra salsa, che e' un pezzo della nostra storia".
“Un appuntamento importante che torna a due anni di distanza dal terremoto che ha colpito Amatrice e altri Comuni del reatino", afferma il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: "Per tanto tempo questa sagra ha attirato, oltre agli abitanti della nostra regione e di quelle limitrofe, migliaia di turisti incuriositi da una ricetta che ha saputo volare oltre i confini nazionali conquistando notorietà e fama. Per questo stiamo lavorando affinché quest’anno l’iniziativa si svolga ad Amatrice alla fine del prossimo mese, ovviamente nel rispetto di tutte le condizioni di sicurezza, lanciando così un altro segnale importante alle comunità locali che faticosamente e caparbiamente vogliono tornare alla normalità”.