Mafia Capitale: l'ex sindaco Alemanno condannato a 6 anni per corruzione
Mafia Capitale: l'ex sindaco Alemanno condannato a 6 anni per corruzione

Mafia Capitale: l'ex sindaco Alemanno condannato a 6 anni per corruzione

Gianni Alemanno
Gianni Alemanno
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  • 1 ottobre 2015: la procura di Roma chiude l'inchiesta sull'ex sindaco che avrebbe ricevuto diverse somme di denaro, attraverso la Fondazione 'Nuova Italia', da Buzzi che agiva in accordo con Carminati.
  • 5 novembre 2015: la procura di Roma inoltra al gup la richiesta di rinvio a giudizio.
  • 18 dicembre 2015: Alemanno viene rinviato a giudizio per corruzione e finanziamento illecito dal gup Nicola Di Grazia. Resta indagato a piede libero per associazione di stampo mafioso.
  • 21 gennaio 2016: il tribunale dice no alla riunione del procedimento stralcio che riguarda il solo Alemanno con il dibattimento di 'Mafia Capitale', in fase già avanzata, in corso nell'aula bunker di Rebibbia. A sollecitare la riunione della posizione di Alemanno con quella degli altri era stata la procura.
  • 23 marzo 2016: comincia il processo ad Alemanno davanti ai giudici della seconda sezione penale. L'ex sindaco è in aula e assisterà a tutte le udienze successive. "I tribunali esistono per dare giustizia e io ho intenzione di difendermi in questo processo perché voglio dimostrare la mia innocenza anche se molti hanno già decretato la mia condanna", è stato il suo commento. 16 settembre 2016: la procura chiede al gip di archiviare la posizione di Alemanno in relazione al reato di associazione di stampo mafioso nell'ambito dell'indagine su 'Mafia Capitale'. Pronta la replica dell'ex sindaco: "Se anche la procura, con grande onestà intellettuale, chiede l'archiviazione dell'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, è la rimozione di un macigno che ha gravato per due anni sulla mia vita. Ora sono curioso di vedere se tutti i giornali e gli esponenti politici che per due anni hanno enfatizzato quest'accusa prenderanno atto di questa richiesta di archiviazione, dandole lo stesso risalto che è stato dato all'apertura dell'inchiesta".
  • 7 febbraio 2017: il gip Flavia Costantini accoglie le conclusioni dei pm e archivia la posizione di Alemanno, assieme a quella di un altro centinaio di indagati, dall'accusa più grave di associazione di stampo mafioso. "Gli elementi acquisiti nel corso delle indagini - questa la motivazione del giudice - non risultano idonei a sostenere l'accusa in giudizio nei confronti di Alemanno con particolare riguardo all'elemento soggettivo del reato (l'articolo 416 bis cp) in merito al ruolo di partecipe nel reato associativo".
  • 13 settembre 2017: riparte da zero, per una diversa composizione del collegio giudicante, il processo in tribunale ad Alemanno.
  • 8 febbraio 2019: il pm Luca Tescaroli chiede la condanna a 5 anni (4 anni e mezzo per corruzione piu' altri 6 mesi per finanziamento illecito) ritenendolo "l'uomo politico di riferimento dell'organizzazione Mafia Capitale in ragione del suo ruolo apicale di sindaco, nel periodo 29 aprile 2008 - 12 giugno 2013" e anche perche' successivamente, una volta diventato consigliere comunale di minoranza in seno al Pdl, è rimasto "il punto di riferimento" di Buzzi.
  • 11 febbraio 2019: gli avvocati Pietro Pomanti e Franco Coppi chiedono l'assoluzione di Alemanno con la formula più ampia possibile. Non c'è una sola carta - dicono -, una sola intercettazione di 'Mafia Capitale' da cui emerge che lui sia un corrotto o abbia preso soldi.
  • 25 febbraio 2019: ai giudici della seconda sezione penale del tribunale bastano poco più di due ore di camera di consiglio per condannare Alemanno a sei anni di carcere. "Prosciolto dagli stessi pm in Mafia Capitale e oggi condannato. Non capisco. Ricorrerò in appello perché io sono innocente", la dichiarazione a caldo dell'imputato.
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