Ora che i due killer sono in cella, che la caccia è finita ma la paura non è passata, si può guardare alla notte di violenza a Milano fra giovedì 26 e venerdì 27 sotto un'angolazione diversa e quello che salta gli occhi è che uno solo dei protagonisti è italiano, un senzatetto accoltellato a Cinisello Balsamo. Tutti gli altri, a partire da Abderahim Anass e Saad Otmani - marocchini - sono immigrati clandestini, turisti, onesti lavoratori arrivati dall'altra parte del mondo. Sostanzialmente uno specchio non troppo deformante dell'Italia di oggi, in cui da una parte c'è chi cerca di far funzionare le cose e dall'altra chi pensa di poter vivere una notte come in un film di Tarantino e uscirne senza conseguenze.
Il bilancio finale è di un morto e tre feriti - uno grave e due lievi - in quattro rapine e aggressioni davvero senza senso per il livello di violenza e il bottino messo insieme.
I fatti
Nel giro di poche ore, a partire dalle 23 della notte milanese, due giovani immigrati irregolarmente dal Nordafrica hanno seminato il panico senza esitare a uccidere per rubare un cellulare o un portafoglio. Il Corriere della Sera ha ricostruito i momenti salienti delle ore di follia.
Ore 23
A Cinisello Balsamo, Abderahim Anass e Saad Otmani colpiscono con una bottiglia di plastica tagliata, ferendolo allo zigomo, il peruviano Aaron Frank Quispe Porras, 36 anni, appena sceso dal bus 729, per derubarlo del borsello con 50 euro e documenti.
Ore 23,40
Ancora a Cinisello, in via Lincoln, un italiano di 31 anni, Carlo Alberto Paradisi, senza fissa dimora e con problemi psichici viene accoltellato per derubarlo di 40 euro. Poi, con vari bus, i due raggiungono Milano Centrale.
Ore 2,10
Una ragazza inglese di 21 anni viene rapinata e ferita all’addome mentre è con un’amica americana in via Gaffurio.
Ore 2,35
Samsul Haque, 22enne bengalese, sta tornando a casa dal lavoro quando incrocia i due marocchini in via Settembrini. Lo uccidono con una coltellata al torace e gli prendono il cellulare.
Ore 10
Individuati grazie al segnale del cellulare di una delle vittime, i due marocchini vengono arrestati mentre fanno colazione nel McDonald's di fronte alla stazione Centrale.
Chi sono i killer
Anass e Otmani erano arrivati in Italia pochi mesi fa, l'anno scorso, rispettivamente dall'hot spot di Augusta e da Reggio Calabria; ora sono accusati di omicidio, tentato omicidio e rapina aggravata. L'arma utilizzata, presumibilmente un coltello, non è ancora stata trovata così come non è chiaro quale dei due sia stato l'esecutore materiale delle violenze.
Repubblica ha ricostruito i loro spostamenti prima delle aggressioni. Arrivati nel 2017. Uno, 30 anni, era sbarcato in Sicilia nel dicembre ed era transitato nell'hot spot di Augusta, era stato controllato per due volte a Milano a febbraio e a marzo. L'altro, 28 anni, era transitato da Reggio Calabria nel giugno 2017 ed era poi arrivato in provincia di Como. Entrambi con identità false che cambiavano di continuo. Avevano già colpito in coppia sabato scorsa, derubando della borsa con documenti e Ipad un architetto milanese. Uno dei due poco dopo era stato rintracciato e arrestato per furto aggravato (poi scarcerato) grazie al localizzatore della Apple.
Chi era la vittima
A raccontare chi era Samsul Haque Swapan, ucciso dai due marocchini, è il Giorno, che ha incontrato gli amici che ora lo piangono. Ventitrè anni compiuti il 28 marzo, originario di Dacca, lavorava come lavapiatti e aiuto cuoco nel Caffè Dante. "Era felice. La persona più buona del mondo", lo ricorda un collega trattenendo le lacrime. Aveva un sogno: portare a Milano sua moglie e vivere insieme. Sul profilo Facebook, i messaggi di pace, i video antirazzisti. I colleghi sono sicuro che avrebbe consegnato lo smartphone ai suoi aggressori senza reagire. "Era gentile, sempre disponibile, di animo mite. Nessun problema se gli si chiedeva di lavorare un’ora in più". Nel suo Paese aveva studiato Marketing, a Milano si manteneva con lavori umili. Quattro anni fa lavorava in un fast food, nel 2015 era stato assunto nel bar Dante. Quando non lavorava "amava passeggiare. Milano gli piaceva moltissimo. Camminava, usciva con i suoi amici della comunità bengalese", racconta il collega. Ed era innamorato del cricket.
Una notte di violenza
Nella notte violenta di Milano le forze dell'ordine sono state impegnate anche con altri due fatti di sangue: una prima rissa, in via Padova, in cui un cittadino rumeno ha avuto la peggio e, ferito al volto, è morto poche ore dopo in ospedale; il secondo episodio, è avvenuto poco prima dell'un in via dei Transiti, nella zona Pasteur non lontana. In una lite tra persone ubriache che spesso stazionano li, un nordafricano è stato ferito con una bottiglia: portato al Fatebenefratelli, è stato suturato e medicato alla testa e non è in pericolo.
Ha collaborato Maria Teresa Santaguida