Il clima sta cambiando e i suoi effetti sono sempre più devastanti. Alle piogge torrenziali, alle trombe d’aria e agli uragani, in estate si aggiungono le ondate di calore. Fenomeno atmosferico da non sottovalutare e tra i più pericolosi per la salute. Ogni anno in Italia il caldo è tra le cause principali delle morti estive. Per questo è sempre di più necessario - si legge nel dossier di Legambiente ‘ Le città alla sfida del clima’ - che le città siano preparate e sviluppino piani di adattamento al cambiamento del clima.
Cosa succede con l’arrivo delle ondate di calore
In Italia un incremento preoccupante delle temperature si verifica soprattutto in estate. E a farne le spese è soprattutto la salute di coloro che abitano in città. Quando arriva l’ondata di calore, la temperatura cittadina, oltre a raggiunge livelli più alti rispetto alle aree circostanti nelle ore del giorno, non si abbassa di molto nemmeno durante la notte. Ciò riduce la capacità di ripresa dell’organismo, che non riesce a recuperare la condizione di disagio cui è stato sottoposto durante la giornata.
I rimedi. Difendetevi così
Le ondate di calore sono destinate ad aumentare nei prossimi anni, così è necessario - si legge ancora nel dossier di Legambiente - sviluppare le capacità di adattamento del Servizio Sanitario Nazionale in modo da rafforzare la rete di collaborazioni tra enti e istituzioni sia a livello centrale che locale. Inoltre, per cercare di limitare l’aumento delle temperature nelle città, bisognerebbe incrementare le superfici verdi, progettare grandi parchi nelle zone più centrali e aumentare gli alberi lungo le strade. D’aiuto potrebbero essere anche interventi greening sugli edifici pubblici e negli spazi del centro.
L’aumento della mortalità
Gli studi del dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale del Lazio, evidenziano un aumento della mortalità durante le ondate di calore. I dati - analizzando 21 città italiane - mostrano come gli effetti maggiori si hanno negli anni a più elevata esposizione. Nel 2015 i decessi, tra gli over 65, sono stati 2.754 (il 13% di tutti i decessi avvenuti nel periodo estivo). In una città come Roma nel 2003, anno particolarmente caldo, è stato stimato un aumento di mortalità pari a + 32,7% e + 34% nel 2015.
I soggetti più a rischio
L’impatto dell’ondata di calore non è omogeneo sulla popolazione: alcuni individui, a causa di specifiche condizioni socio-demografiche, di salute e ambientali, sono più ‘suscettibili’ agli effetti del caldo. I più colpiti sono gli anziani, le donne in gravidanza e i bambini. Per questi soggetti è importante consultare i bollettini giornalieri che permettono di prepararsi alle ondate di caldo e prevenire gli effetti negativi per la salute derivanti dalla eccessiva esposizione al calore.
Otto consigli pratici
I maggiori pericoli per le categorie più deboli, bambini, anziani e donne in gravidanza, sono rappresentati dai colpi di calore e dalla disidratazione. Secondo la Coldiretti come prima cosa bisogna seguire alcune regole di buon senso:
- Ridurre al minimo le esposizioni ai raggi solari, specie nelle ore centrali della giornata.
- Vestirsi con abiti leggeri chiari di cotone o in altre fibre naturali.
- Evitare di fare sport nelle ore più calde della giornata.
- Fare docce tiepide.
- Stare in luoghi ombreggiati.
- Bere molta acqua, almeno 2 litri al giorno.
- Difendersi con un'alimentazione composta da cibi rinfrescanti, come frutta e verdura di stagione, e ricchi di potassio, calcio e ferro. Tutte sostanze che aiutano l’organismo a reintegrare reintegrare acqua e sali minerali persi con l'eccessiva sudorazione.
- Se si esce non dimenticare la crema solare, importante per proteggere la pelle da scottature.
Cosa è successo nelle scorse estati
Nell’estate del 2016 non si sono verificate ondate di calore estreme, e la mortalità è stata addirittura inferiore rispetto gli altri anni. I picchi di caldo si sono verificati a luglio e nei primi 15 giorni di settembre, dove a Torino le temperature hanno superato la media stagionale, raggiungendo il livello di rischio 3 (bollino arancione) .
Il 2015 è stato caratterizzato, invece, da temperature superiori alle medie stagionali. C’è stata l’ondata di calore più ‘feroce’ rispetto a quella dell’estate 2003. A Bari a metà luglio la colonnina di mercurio segnava 40,1 gradi. In alcune città alle alte temperature si è aggiunto un elevato tasso di umidità che ha aumentato le difficoltà di resistenza al caldo.
Nel 2013 l’ondata di calore è stata molto lunga e ha colpito soprattutto le regioni settentrionali. mentre l’estate del 2012, per quanto riguarda le ondate di calore, è stata la seconda più calda dal 1800 a oggi. Le regioni più interessate sono state quelle del nord e del centro.