Italia spaccata in due dal maltempo, con il Centro e il Sud che faticano a respirare per colpa del caldo record e il Nord sferzato da raffiche di vento, violenti temporali e pioggia intensa. Dove la presa dell'afa non molla, è scattata l'allerta ondate di calore con il temuto 'bollino rosso' in cinque città (Ancona, Campobasso, Firenze, Perugia e Pescara), ma le temperature roventi hanno attanagliato tutto il Centro Sud, con il termometro che ha raggiunto 37 gradi a Bari, i 34 a Cosenza, i 33 a Perugia e Ancona e i 32 gradi a Firenze, Roma e Campobasso.
Pioggia e grandine dalla Lombardia al Trentino
Pioggia e grandine hanno colpito quasi tutto il Nord: dalla Lombardia al Trentino passando per Emilia Romagna e Veneto. Qui la situazione più pesante si è registrata ad Enego, in provincia di Vicenza, ma diversi problemi ci sono stati anche nell'area Pedemontana e nel Bellunese, con alcune frane in movimento. Tanto che l'assessorato regionale alla Protezione Civile ha fatto sapere di stare "raccogliendo tutti i documenti per la richiesta dello stato di emergenza". Forti temporali anche in tutto il Trentino Alto Adige, con un deciso abbassamento delle temperature dopo il caldo africano dei giorni scorsi, che in provincia di Bolzano ha toccato i 38 gradi.
Le forti piogge hanno causato frane e smottamenti in molte zone dell'Alto Adige. Nei pressi della diga di Funes, a nord di Chiusa, una frana si è abbattuta sulla strada statale 12 causandone l'interruzione. Lo smottamento ha coinvolto otto auto, fortunatamente senza ferire nessuno. In provincia di Bolzano nella notte tra sabato e domenica gli interventi dei vigili del fuoco sono stati 120; decine le cantine e i garage allagati. Piogge e temporali anche a Milano e Brescia, dove una tromba d'aria ha smantellato il tetto di una palestra.Gravi danni all'agricoltura nel trevigiano
Sale intanto, con il rapido passaggio dell'ondata di maltempo, il conto dei danni all'agricoltura. La Coldiretti parla di "chicchi di grandine grandi come palline da ping pong" caduti nel Trevigiano con serre di ortaggi e fiori divelte, campi di mais distrutti e vigneti di Prosecco rovinati. Le precipitazioni - sottolinea la Coldiretti - non hanno peraltro scalfito lo stato di grave siccità dei campi "perche' l'acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano i danni".